Il Paese è sotto shock. Sanjay Dutt, uno degli attori più famosi di quello che ci ostiniamo a chiamare Bollywood (definizione che gli indiani odiano), è stato condannato a 6 anni e imprigionato per terrorismo. Dutt è stato riconosciuto colpevole di aver conservato armi usate dai terroristi islamici durante gli attentati che hanno colpito Mumbai (a me piace chiamare così Bombay) il 12 marzo del 1993, quando una decina di bombe esplosero facendo 257 morti e 713 feriti. In quella occasione le bombe colpirono, tra l’altro, la sede della borsa e quella dell’Air India.
In questo processo sono stati giudicati oltre 100 imputati, dei quali 14 condannati alla pena di morte. Alla notizia della condanna di Dutt, migliaia di persone in tutto il paese hanno protestato, molti hanno pianto e manifestato la loro rabbia.
Ieri sera la polizia di Pune ha dovuto effettuare diverse cariche per disperdere le migliaia di fans di Sanjay Dutt che ha raggiunto, a bordo di un blindato della polizia, la prigione di Yerawada a Pune, nello stato centrale indiano del Maharasthra.
Dutt era stato prima portato alla prigione di Mumbai e ieri sera trasferito a Pune. Lungo il percorso fra le due citta’, molte auto di fans hanno seguito il blindato e si sono unite agli altri fans che aspettavano fuori dalla prigione. La polizia e’ dovuta intervenire in massa per disperdere la folla.
Sanjay Dutt e’ un attore molto conosciuto e amato in India, soprattutto per essere stato l’interprete principale nel blockbuster Lage Raho Munnabhai, nel quale lui, un boss di Mumbai, si redimeva dopo aver visto in sogno il fantasma del Mahatma Gandhi. Il film ha avuto tanto successo, che il governo aveva deciso di non far pagare il biglietto alle scolaresche che volevano vederlo.
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