L’ex premier pachistano Benazir Bhutto ha affermato oggi a Londra che i negoziati con il presidente Pervez Musharraf per la futura condivisione del potere a Islamabad sono ”completamente bloccati”. Parlando con giornalisti nella capitale britannica, Bhutto ha anche detto che la notizia secondo cui le accuse per corruzione contro di lei – che l’avevano spinta all’esilio volontario nel 1999 – sarebbero state archiviate è ”assolutamente falsa”.
L’ex premier pachistano Benazir Bhutto ha detto che “molto probabilmente” i deputati del suo partito daranno le dimissioni dal parlamento prima delle elezioni presidenziali del 6 ottobre. “Penso che le dimissioni dei parlamentari del Partito del Popolo Pachistano (PPP) saranno un duro colpo alla legittimità di queste elezioni”, ha dichiarato Bhutto a Londra.
Intanto, anche Nawaz Sharif potrebbe rientrare nell’amnistia voluta da Musharraf. E’ lo stesso presidente pakistano a dirlo in una intervista alla televisione pakistana Geo TV. Il presidente pakistano, nel ribadire che abbandonerà la divisa il 15 novembre dopo essere eletto (lo dice con sicurezza, ndr) nelle elezioni del 6 ottobre, ha detto che il National Reconciliation Ordinance, la legge con la quale ha offerto l’amnistia a Benazir Bhutto, riguarderà, nelle sue intenzioni, gli altri leader politici e l’ex primo ministro in esilio Nawaz Sharif.
Quest’ultimo, tornato in Pakistan il 10 settembre scorso su via libera proprio della Corte suprema dopo sette anni di esilio, è stato spedito indietro in esilio in Arabia Saudita dopo due ore e mezza dall’arrivo all’aeroporto di Islamabad, dal quale non riuscì mai ad uscire.
Nella stessa intervista, il presidente Musharraf non ha negato il coinvolgimento degli USA nei colloqui con la Bhutto.
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