da sx l’ambasciatore francese in India, Dominique Lapierre e sua moglie Dominique
Due settimane fa ho incontrato a Delhi Dominique Lapierre, che posso con orgoglio definire un amico. Ogni volta che passa da queste parti, Dominique mi chiama, ci incontriamo, anche se non riusciamo a farci mai una bella mangiata insieme. Abbiamo, ovviamente, idee diverse sul vino, ma sono sicuro che lo convincerò al Fiano, al Greco di Tufo, al Taurasi, all’ottimo Falerno del Massico dei miei amici di Villa Matilde, alla Falanghina e alla Coda di Volpe.
L’occasione è stata la presentazione dell’edizione inglese del suo ultimo libro, Once Upon a Time in Soviet Union, C’era una volta nell’Unione Sovietica, il racconto di un viaggio avventuroso che fece oltre 50 anni con il suo collega Pedrazzini. Un’avventura che li ha portati a girare per 15mila chilometri a bordo di una piccola auto francese nella Russia di Krushchev.
Dominique ha inoltre presentato la riedizione di O Jerusalem, in italiano Gerusalemme Gerusalemme, dal quale è stato anche fatto un film che abbiamo visto insieme.
Il giorno dopo, Lui e sua moglie, altra Dominique, andavano a Calcutta per aprire scuole per bambini poveri nella zona dei Sundarbans. Questa è una regione bellissima, il delta del Gange, dove ci sono migliaia di isolette, patria della tigre del bengala e delle mangrovie. Sono tanti i poveri, tantissimi, anche per le difficoltà a raggiungere le varie isolette. Dominique ha costruito delle navi-ospedale per portare assistenza e diverse scuole, tutte equipaggiate con computer.
Il problema è che per portare questi bambini nelle scuole, bisogna sottrarli alla mafia locale. I genitori ricevono un euro a bambino dai mafiosi, i quali fanno trasportare ai piccoli l’alcool illegalmente sulle barche ancorate nel Gange. Per togliere quindi i bambini dalle grinfie della mafia e portarli a scuola, Dominique e la sua fondazione devono pagare un euro ai genitori, “ricompensarli” per la perdita dell’ingaggio con la mafia.
Ogni volta che lo incontro, e la cosa la devo all’altro amico scrittore (lui si che ha assaggiato la nostra cucina e il nostro vino!) Javier Moro, coautore con Dominique ne Mezzanotte e cinque a Bhopal sulla tragedia di Bhopal e autore di Passione Indiana, resto affascinato da Dominique. Quest’omaccione francese, stranamente simpatico (nel senso che non tutti i francesi lo sono) che ha deciso di cedere i diritti dei libri alla sua fondazione con la quale fa opere di volontariato, è davvero straordinario. A 76 anni, ha una vitalità incredibile, una voglia di fare, di agire, di muoversi, di realizzare, che fa invidia a molti ventenni. E’ sempre sorridente, affabile disponibile.
Ma ho scoperto il suo segreto. E’ Dominique, la moglie, donna eccezionale. E’ proprio vero che dietro un uomo eccezionale si nasconde una donna ancora più eccezionale.
Qui potete ascoltare l’intervista che gli ho fatto per il gr1 sul suo libro.
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