Sono stati resi noti i nomi dei primi 15 eletti alle prime elezioni generali del Bhutan. Il piccolo regno himalayano, infatti, è andato alle urne ieri per la prima volta nella sua storia per eleggere il parlamento che dovrà coadiuvare il re nella gestione del paese. Le elezioni di ieri sono serviti ad eleggere i membri del del Consiglio nazionale, la Camera alta dal Parlamento, composta da 25 deputati. Altri cinque seggi saranno assegnati con un’altra consultazione elettorale a fine gennaio e gli ultimi cinque saranno decisi dal re. Nelle elezioni di ieri c’erano 43 candidati in 15 distretti, con 312.817 elettori registrati. Gli eletti di oggi hanno età tra i 25 e i 43 anni e fra di loro ci sono tre donne. La Camera bassa sarà formata da 75 parlamentari, che verranno eletti in febbraio o marzo. Le elezioni sono state fortemente dal ventiseienne re Jimge Khesar Namgyel, salito al potere un anno fa dopo che suo padre re Jigme Singye Wangchuck, abdicò in suo favore. Namgyel si sta battendo per la modernizzazione del paese: in Bhutan fino al 1999 la televisione era vietata ed ieri sono state usate delle macchine elettroniche vendute dall’India. Ed oggi i volti dei 15 eletti, sono su un apposito sito internet. L’idea di avviare il paese alla democrazia è del re Jigme Singye Wangchuck, un singolare personaggio che già nel lontano 1972 decise di calcolare il benessere del suo popolo non in termini di Pil, ma di Fil – felicità interna lorda. Nel 2001 l’ex re ha aperto una breccia nei suoi poteri assoluti delegandone alcuni a un consiglio dei ministri per gli affari correnti. Nel 2004 ha fatto redigere una bozza di Costituzione su cui ora si pronunceranno i suoi sudditi. Il paese aveva tenuto delle elezioni prova lo scorso aprile che erano state ritenute un successo dalla commissione elettorale e dal re. Il Bhutan è grande come la Svizzera ed ha 600.000 abitanti.