L’India di Arundhati Roy: dov’è la democrazia?

Vi ho scritto di aver incontrato Arundhati Roy. Ecco la trascrizione dell’intervista che le ho fatto e che potrete sentire presto su Pianeta Dimenticato.

D.: Tutto il mondo parla dell’India come del paese con la crescita più rapida. Ma l’immagine che si ha dell’India all’esterno non è quella che realmente è all’interno. I suoi libri aiutano a capire questa differenza. Ma cosa bisognerebbe fare per far capire all’esterno cosa realmente l’India sia.

R: Le persone come lei dovrebbero partecipare di più ad eventi nei quali si parla di India per quello che è e non per quello che deve apparire. I giornalisti dovrebbero muoversi un po’ di più e meglio dentro il paese. Anch’io dal canto mio cerco di spiegare che le cose stanno diversamente. E’ come in quel vecchio film nel quale la gente è allegra, festeggia, balla, canta, beve e ride all’interno di un bar, mente fuori le persone vengono uccise, c’è buio, rapimenti, imprigionamenti. E solo alla fine quelli dentro prendono coscienza della vita reale. Tutto questo sta succedendo adesso qui. La pubblicità mostra una immagine del paese completamente diversa dalla realtà.

D: L’India sta crescendo, ma questa crescita non tocca tutte le persone. Come sia possibile che sappiamo soltanto dei ricchi e non abbiamo idea di quello che capita nel resto del paese?

R: Dovunque nel mondo, in Italia come negli Stati Uniti, in Inghilterra o in Italia, nessuno vuole sentire parlare dei poveri, ma solo dei ricchi. C’è stato e c’è in India un movimento secessionista di molto successo, nel quale i ricchi e la classe media hanno creato un altro paese. Loro hanno le loro notizie, i loro giornali, le loro tragedie. E quello che realmente succede nel paese è semplicemente tagliato via.

D: L’India è la più grossa democrazia del mondo, nel senso che è il paese dove la maggior parte di persone senza distinzioni alcuna possono andare a votare liberamente. Situazioni come quella di Taslima Nasreen accadono in tutto il mondo ma ora in India sembra stiano aumentando, come problemi e divieti per film, liberi, censura. Questo perché l’India è così grande e racchiude tante diverse culture all’interno?

R: Non è per questo, l’India in passato è stata più grande e con molte più culture.  Ci sono delle situazioni difficili in India oggi. La dizione dell’India come più grossa democrazia del mondo è il più grosso scandalo pubblicitario del 21mo secolo. Non è una democrazia. E solo la questione elettorale, soltanto il fatto di aver la possibilità di votare non fa una democrazia. Guardi in Gujarat, dove il primo ministro è dietro il massacro di oltre 2000 musulmani, si sa come queste persone sono state uccise, dove, in che circostanza. E queste persone ancora vengono elette al potere. Più che essere la più veloce democrazia l’India è la più veloce dittatura, guardando a quello che succede ad esempio in Gujarat.

nessuno stralcio della presente intervista può essere uitilizzato senza il consenso dell’autore.

4 commenti

Archiviato in Diario indonapoletano, Vita indiana

4 risposte a “L’India di Arundhati Roy: dov’è la democrazia?

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  2. Mauro Guazzo

    Ops… Vedo che i messaggi finiscono sul blog
    immediatamente, cioè non sono filtrati.
    Penso che i miei vadano cancellati poichè non hanno
    nessun interesse per i lettori.

    Ma proprio NESSUNO rende pubblico un Email personale ???

    M. Guazzo

  3. Nello

    Caro Mauro,
    se avessi visitato meglio il blog avresti trovato una mail a cui spedire “messaggi personali” che spesso cestino perchè contengono richieste strane e disparate.
    Non c’è nessun filtro nel blog, se non uno che tiene conto di offese, volgarità e simili, perchè il senso di un blog è quello di essere aperto a tutti, nei limiti della decenza.
    Venendo a quello che mi chiedi, io non ho nessun contatto di Arundhaty Roy. Perchè non provi a contattare il suo editore italiano?
    Ciao e grazie,
    Nello

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