Della cosa, ve ne avevo già parlato. Ora è ufficiale. Mi hanno dato il lavoro, anche se in via eccezionale, visto che era tagliato su misura per indiani e hanno dovuto trovare qualcosa che si adattasse alle mie misure. Ho dovuto superare prove durissime, ma alla fine sono stato scelto per una di quelle attività che possono cambiare il mondo. Sento il peso della responabilità e so che dovrò tenere alto e saldo per portare a termine la gravosa impresa. Devo fare in modo non mi sopraffagga l’abbattimento, che non mi arrivi l’ammosciamento, e soprattutto combattere con il caldo che porta l’afflosciamento. Non ricorrerò, giuro, a nessun aiuto esterno, di qualsiasi colore esso sia. Dovrò guadagnarmi il diploma che mi hanno dato. Ma il kit che ho ricevuto per me non è buono. E’ per indiani. Così ho chiamato la società e me ne sono fatto spedire uno internazionale. E’ questione di misure, i centimetri non sono acqua. In effetti all’inizio non me ne ero accorto. Quando ho cominciato il test, avevo un senso di oppressione, di soffocamento. Sono andato a leggere meglio le istruzioni e mi sono reso conto che la cosa era calibrata per gli indiani. E’ bastata una telefonata e tutto si è aggiustato, tutto è ritornato nelle giuste proporzioni. Ho pensato a Rocco, a quanto avrebbe sofferto o a Jhon. Per fortuna che tutto si è aggiustato
Non voglio sapere niente, usa tutta la tua influenza, VOGLIO ANCH’IO IL KIT da collaudatore a mio nome. Però un commento sonoro potevi metterlo. Ti posso suggerire la colonna sonora di “Emanuelle” suonata dai Leovelets oppure l’hit dei Beati Paoli, “La prima volta”. Chiaramente ho bisogno della misura europea, ho già avuto la sfortuna di provare un modello minisize, e non lo auguro a nessuno. A proposito, ma la ragazza la forniscono loro o bisogna travarsela da soli?
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