Le autorita’ indiane hanno innalzato il livello di allerta nel paese e lanciato appelli alla calma dopo gli attentati di ieri a Ahmedabad, capitale dello stato nordoccidentale del Gujarat, che hanno provocato 45 morti e 110 feriti. Mentre continuano le ricerche dei colpevoli – secondo la polizia terroristi islamici, forse appartenenti al Simi, il movimento degli studenti islamici bandito nel 2002 – gli inquirenti hanno rivelato maggiori informazioni sulla composizione delle bombe e hanno annunciato arresti. Secondo fonti della polizia indiana, negli ordigni e’ stato utilizzato nitrato di ammonio unito a proiettili e pezzi metallici. Inoltre, per dare maggiore consistenza alle esplosioni, gli attentatori hanno utilizzato anche bombole di gas. Il tutto trasportato su biciclette e un’auto. La polizia di Ahmedabad sta rastrellando, grazie anche alla nutrita presenza di militari, l’intera citta’. Stamattina sono state trovate due bombe inesplose oltre alle 17 che ieri hanno fatto strage in alcuni quartieri piu’ popolosi della citta’. Le condizioni di diverse persone ricoverate sono molto gravi e si teme quindi che il bilancio finale dell’attentato possa essere piu’ alto. La polizia indiana, che ha messo in allerta tutto il paese, ha annunciato alla stampa di aver arrestato due persone a Mumbai, rintracciate seguendo la scia informatica lasciata dalla mail con la quale si annunciava l’attentato di Ahmedabad, e una a Delhi. In particolare nella capitale indiana la polizia ha arrestato Abdul Halim, un musulmano ritenuto appartenente al Simi, gia’ ricercato per aver preso parte ai moti anti induisti del 2002 nello stato del Gujarat. Gli agenti hanno inoltre annunciato di aver trovato a Surat, altra citta’ dello stesso stato, un’automobile imbottita di esplosivo, che e’ stata fatta brillare dagli artificieri. Il ministro degli interni indiano, Srivaji Patel, ha convocato d’urgenza una riunione con i responsabili della sicurezza nazionale e ha deciso di innalzare il livello di allerta in tutto il paese. Poliziotti e uomini dell’esercito sono stati dispiegati nelle principali citta’ indiane e intorno agli obiettivi sensibili come porti, aeroporti e palazzi governativi. Una riunione con i primi ministri di tutti gli stati indiani e’ stata convocata per questa settimana per fare il punto della situazione e fronteggiare quella che i media indiani chiamano una emergenza nazionale. Il ministro degli interni, di concerto con il primo ministro indiano Manmohan Singh, proporra’ l’istituzione di una agenzia nazionale per combattere il terrorismo. Il fatto che i tre ultimi attentati, Jaipur a maggio, Bangalore venerdi’ e Ahmedabad ieri, siano stati eseguiti con le medesime procedure e in tre stati nei quali governa il partito di destra nazionalista indu’ BJP, che idealizza una India di soli induisti, riporta alla mente gli scontri religiosi tra musulmani e indu’ che negli anni scorsi provocarono migliaia di morti e che videro proprio il Gujarat come focolaio principale.
Ciao!
mi chiamo Luna, faccio parte di un’associazione di Torino che si occupa di inclusione democratica (www.acmos.net). Mercoledì partiremo in 16 per l’India, gireremo l’area nord-ovest partendo da Delhi. Ci piacerebbe presentarti il nostro progetto e, se possibile, incontrarti. Se sei interessato mandami una mail su luna.ambrosino@acmos.net… Grazie e buon lavoro!