Asif Ali Zardari, il vedovo di Benazir Bhutto che sabato sara’ eletto sicuramente presidente del Pakistan, e’ una delle figure piu’ controverse nella storia del paese. Fama di seduttore fin da giovane, figlio di un proprietario di cinema, cresciuto a Karachi dove ha frequentato la stessa scuola superiore di Pervez Musharraf, Zardari cambvio’ la sua vita quando nel 1987 sposo’ con un matrimonio combinato, Benazir Bhutto, di tre anni piu’ grande di lui, rampolla di una importante famiglia del paese che annoverava capi di governo e ministri. Zardari ci mise poco a capire come funzionava il meccanismo: fu subito candidato ed eletto all’assemblea nazionale, la camera dei deputati pachistana, dove e’ stato per sei anni, per poi diventare ministro due volte in due governi della moglie e chiudere la carriera politica nel 1999 al senato. Carriera chiusa non perche’ lo avesse voluto lui, ma perche’ dal 1999 al 2004 Zardari fu chiuso in carcere, anche se con tutti i privilegi come cella singola con bagno, con accuse che andavano dall’omicidio al riciclaggio di denaro sporco, alla corruzione. In carcere lui rivelo’ di essere stato maltrattato e torturato, attivita’ che gli avrebbero causato problemi fisici e mentali, alcuni dei quali sono stati fatti emergere nei giorni scorsi come impedimenti alla sua elezione. La prima accusa di tentato omicidio risale al 1990, quando fu incolpato di aver fatto esplodere una bomba tra le gambe di un business man al quale avrebbe poi preso i soldi. La seconda, e piu’ grave, risale al 1996, quando fu arrestato in seguito all’uccisione di suo cognato Murtaza Bhutto. La ”carriera criminale” di Zardari si e’ arricchita poi di accuse di corruzione e di riciclaggio di denaro. In patria Zardari era conosciuto come ”mister 10%” perche’ pretendeva una tangente su tutti i lavori che il governo di sua moglie realizzava. E’ stato accusato di aver preso tangenti da societa’ degli Emirati, polacche, francesi e svizzere. A Ginevra, dove ha vissuto dopo la scarcerazione nel 2004, alcuni suoi conti correnti sono stati congelati perche’ legati ad una attivita’ di riciclaggio. Accusato anche in Gran Bretagna, dove possiede un castello. E’ ritornato in patria aad ottobre scorso grazie all’ordinanza di Musharraf che cancellava tutti i reati per i burocrati e politici – non per i comuni cittadini – commessi da 1988 al 1999. Dopo la scarcerazione nel 2004, ha vissuto lontano da sua moglie, a New York, Svizzera e Inghilterra. Molti giornali parlano di rapporto quasi inesistente fra i due. Un altro scandalo, seppur minore, e’ legato alla sua istruzione. Zardari non sarebbe laureato e avrebbe falsificato i documenti di una laurea. La cosa e’ stata resa nota dopo che Musharraf emano’ una legge che obbligava i parlamentari ad essere laureati. In quella occasione il 52enne vedovo di Benazir Bhutto, disse di essere laureato ma di non ricordarsi l’Universita’. E’ ritornato in patria ad ottobre scorso insieme a sua moglie Benazir grazie all’ordinanza di Musharraf che cancellava tutti i reati per i burocrati e politici commessi da 1988 al 1999. Dopo l’uccisione di sua moglie il 27 dicembre 2007, nonostante nel testamento politico di Benazir si indicasse suo figlio Bilawal come successore, Zardari si impose nel partito fio ad assumere il ruolo di co-presidente con il figlio. Disse di non volersi candidare, ma alla prima occasione si e’ fatto nominare come candidato ala presidenza. Ha stretto rapporti con Nawaz Sharif per formare il governo, rapporto poi caduto prima a maggio con il ritiro dei minsitri e poi due settimane fa con il partito di Sharif all’opposizione. Il motivo: la riluttanza di Sharif a rimettere al loro posto i giudici rimossi. tra loro, quel Chaudhry nemico di Musharraf che potrebbe cancellare le ordinanze dell’ex presidente. Tra queste, anche l’ordinanza che gli ha permesso di rientrare in patria.
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