Una suora cattolica indiana, che ha denunciato di essere stata violentata da almeno 40 uomini durante l’ondata di attacchi degli induisti contro la comunità cristiana nell’Orissa, ha accusato la polizia di complicità con coloro che attaccavano i cristiani e anche con coloro che l’ hanno stuprata, chiedendo al governo federale indiano di aprire un’inchiesta. Suor Meena, che per la prima volta ha parlato in pubblico in una conferenza stampa, citata oggi dal ‘Times of India’, appartiene alla congregazione delle Missionarie della Carità fondata da Madre Teresa di Calcutta. A fine agosto, quando scoppiarono le violenze, 40-50 uomini armati, ha raccontato, attaccarono una casa nel villaggio di Nuagaon dove lei si trovava insieme a un prete, la tennero segregata minacciando di bruciarla viva. La religiosa ha raccontata di essere stata poi trascinata in un edificio vicino, dove i suoi aggressori l’hanno gettata a terra: “Mi hanno strappato via il sari. Uno di loro é montato in piedi sulla mia mano destra e un altro sulla mia mano sinistra mentre una terza persona mi violentava”. Poi è toccato ai suoi complici. Quanto successivamente è stata trascinata in un mercato, ha chiesto aiuto ad alcuni poliziotti, che sono invece rimasti inerti. Suor Meena ha accusato gli agenti della polizia locale di essere stati troppo “amichevoli” con gli uomini che le hanno usato violenza. Non solo: la polizia del locale distretto di Kandhamal – ha denunciato la religiosa – cercò anche di impedirle di sporgere denuncia per stupro, tentando di convincerla a non continuare su quella strada. Subito dopo ha detto di essere stata portata lontano da Kandhamal e nascosta per “ragioni di sicurezza” e di non aver potuto per questo motivo essere presente all’identificazione di nove indiziati fermati dalla polizia. La sua denuncia è rimasta segreta e senza seguito fino a quando, agli inizi di ottobre, fu resa pubblica in una lettera di Suor Nirmala, la superiora della congregazione succeduta a Madre Teresa, che chiedeva giustizia. Gli accertamenti clinici hanno poi confermato la violenza sessuale. Il governo ha sospeso il capo della polizia di Baliguda, il quale aveva lasciato la denuncia della suora nel cassetto per settimane.
La polizia indiana e’ veramente il peggio del peggio. Sono dei criminali corrotti, tutti dal primo all’ultimo. Non ci si puo’ assolutamente fidare di loro. E’, comunque anche questo, un chiaro indicatore della situazione di questo paese, altro che la piu’ grande democrazia del mondo!
tuttoqua, in Asia la polizia si comporta in modo un po’ diverso che in Occidente e in buoan misura lo può fare. Ovunque, Nepal Cina Burma Coree ecc. Anche in Giappone. E anche in Africa.
Però l’India, con le sue incongruenze e le sue ingiustizie, resta la più grande democrazia del mondo!
ps non sto giustificando assolutamente l’azione del Capo di polizia di cui sopra, sia ben chiaro.