La Cina chiede all’india di bloccare riunione speciale governo tibetano

Il governo cinese ha chiesto a quello indiano di bloccare l’incontro di sei giorni convocato dal Dalai Lama a Dharamsala, nel nord dell’India, il 17 novembre per discutere del futuro del Tibet. Lo scrive l’edizione on line del quotidiano The Times of India, riportando le dichiarazioni in conferenza stampa a Pechino di un portavoce del ministro degli esteri cinese. ”Il governo indiano si e’ impegnato solennemente a bloccare ogni attivita’ anticinese sul suo territorio. Speriamo che questa promessa verra’ mantenuta”, ha detto Qin Gang, portavoce del ministro degli esteri di Pechino. Secondo Gang, chiunque partecipi all’incontro organizzato dal Dalai Lama, non potra’ essere accettato dal popolo cinese, il cui governo ”e’ contrario a chiunque tenti di dividere la nazione o far emergere questa questione interna sulla scena internazionale”. L’India si era impegnata, alla vigilia dei giochi olimpici di Pechino, a bloccare attivita’ anticinesi sul territorio indiano e in cambio il governo di Pechino ha lodato l’impegno di New Delhi. Ma questa nuova richiesta non e’ contro i manifestanti pro Tibet, ma e’ diretta contro il Dalai Lama, che il governo di Pechino chiede a Delhi di fermare. Le diplomazie dei due paesi sono scese in campo per affrontare la questione. L’India teme da parte cinese una ”vendetta” nei confronti dell’Arunachal Pradesh, lo stato indiano mai riconosciuto dalla Cina che lo considera invece parte del proprio territorio. Il 17 novembre, a Dharamsala, la citta’ del nord dell’India dove ha sede dagli anni 50 il governo tibetano in esilio, si terra’ una riunione speciale degli organi di governo e amministrativi del Tibet. L’incontro e’ stato voluto dal Dalai Lama per decidere la nuova strategia futura sul Tibet, che potrebbe anche prevedere la sua uscita di scena, dal momento che la sua ”via di mezzo”, l’azione non violenta nei confronti della Cina nella richiesta di una completa autonomia, e’ fortemente criticata soprattutto dai giovani tibetani che sono per un intervento piu’ deciso. Il leader spirituale e politico dei tibetani ha nelle scorse settimane, esternato la sua frustrazione e delusione nei confronti delle trattative con Pechino, parlando di ”perdita di fiducia” e di scomparsa del Tibet. L’ultimo round di colloqui a Pechino tra inviati del Dalai Lama e governo cinese e’ terminato da poco, ma da parte tibetana non ci sono stati commenti che, hanno annunciato stamattina i due inviati, verranno fatti solo durante l’incontro speciale del 17 novembre.

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