Gli attentati di Mumbai daranno un duro colpo alla politica del Partito del Congresso di Sonia Gandhi al potere in India. Ne e’ convinto Varun Sahni, professore all’Universita’ Jawaharlal Nehru di New Delhi, dove dirige il Centro per la politica internazionale, organizzazioni e disarmo. Secondo Sahni, ”Mumbai, e piu’ in generale il problema del terrorismo e della politica interna, puo’ costituire la chiave di svolta nella politica indiana portando il Partito del Congresso alla sconfitta alle prossime e lezioni”. Sahni e’ convinto che in questo fine di legislatura l’aspetto di sicurezza interna pesera’ non poco sulle scelte del governo, che avra’ ”solo sei mesi di tempo per tentare di arginare l’ondata di malcontento nel paese per gli attacchi terroristici”. Fino ad oggi, ha spiegato il professore, nelle elezioni pesavano fattori come quelli delle caste e delle minoranze etniche e religiose, dei ceti piu’ poveri, dell’economia, mentre ora sara’ il terrorismo a farla da padrone e il Partito del Congresso non potra’ dominare. ”Non a caso – dice Sahni – per porre rimedio alla situazione, il Partito del Congresso ha sostituito il ministro degli interni Patil, dimessosi, con un politico di primo piano, l’ex ministro delle finanze Chidambaran, uno degli artefici del miracolo economico indiano”. L’enormita’ dell’azione di Mumbai, secondo il professore, si fara’ sentire anche per quanto riguarda la decisione sulla data delle elezioni. ”Se fino a qualche settimana fa si pensava ad elezioni anticipate a febbraio, forti della sottoscrizione dell’accordo nucleare e del buon andamento dell’economia – spiega Sahni – ora la situazione interna che potrebbe portare il Partito del Congresso a perdere le elezioni negli stati dove si vota in questo periodo (tra i quali Delhi, Kashmir, Madhya Pradesh e Rajastan, ndr) potrebbe indurre a portare a termine la legislatura, ad arrivare cioe’ fino a giugno per tentare un recupero del Partito del Congresso negli ultimi mesi”. Gli attentati di Mumbai, cambieranno i rapporti con il Pakistan e gli altri paesi nell’area? ”Non credo – dice il professore – che ci saranno cambiamenti. L’India ha avuto risposte e posizioni moderate dal Pakistan su questioni importanti come l’attentato alla sua ambasciata in Afghanistan. Ma a che si dovrebbe arrivare, ad una guerra nucleare? Il problema e’ che in Pakistan bisogna fare i conti con l’ISI, il servizio segreto, che sfugge ai controlli di qualsiasi governo di Islamabad e ha una propria strategia per l’area. Non soltanto sull’India, ma anche sull’Afghanistan”. Quale allora la ricetta? ”L’India deve operare – continua Sahni – in maniera chirurgica contro i terroristi, scovandoli nelle loro tane, impedendo loro di giungere nel paese. A Mumbai sono arrivati via mare. Abbiamo chilometri di coste, significa che sono tutte vulnerabili? Dobbiamo rafforzare l’intelligence di sicurezza”. Gli attentati di Mumbai cambiano l’immagine dell’India negli occhi dei paesi soprattutto occidentali? ”Sicuramente – conclude Sahni – si andra’ avanti sull’ondata emozionale di quanto successo a Mumbai, che non e’ il primo ne’ l’ultimo attentato. Ci sono stati attentati anche piu’ cruenti che, non avendo avuto questa spettacolarizzazione e non interessando stranieri, non hanno avuto il clamore di quelli di Mumbai. Ricordo che negli ultimi undici anni ci sono stati mediamente una decina di morti al giorno per attentati nel paese. Eppure l’India attrae turisti e imprenditori. Fra un po’, come successo a Bali, ci si dimentichera’ della cosa e tutto tornera’ come prima”.