India e Pakistan sono stati ad un passo da una guerra, nei giorni scorsi, a causa di una falsa telefonata. Lo rivela oggi il quotidiano pachistano in lingua inglese Dawn, spiegando che venerdi’ 28 novembre sarebbe potuta essere la data di inizio della quarta guerra (se si esclude quella non dichiarata del 1998) tra i due cugini atomici. Secondo quanto scrive il quotidiano, tutto e’ cominciato la sera di venerdi’ dell’altra settimana, a due giorni dall’inizio degli attacchi terroristici a Mumbai, nelle stesse ore in cui i gruppi speciali indiani liberavano gli ultimi ostaggi negli alberghi della citta’. Nella residenza ufficiale del presidente pachistano Asif Ali Zardari squilla il telefono riservato: dall’altra parte il ministro degli esteri indiano, Pranab Mukherjee, accusa il Pakistan di aver aiutato i terroristi, annuncia di star spostando le truppe verso il confine pachistano e ingiunge a Islamabad di prendere provvedimenti contro i fondamentalisti islamici. Zardari richiama a Islamabad il primo ministro Yusuf Raza Gilani che era a Lahore, un aereo militare parte alla volta di New Delhi per riportare a casa il ministro degli esteri Shah Mahmud Qureshi che sarebbe dovuto ritornare il giorno dopo con un volo di linea. Il capo di stato maggiore dell’esercito viene avvisato di mettere in stato di massima allerta le truppe, e di cominciare a spostare battaglioni dal confine afghano a quello indiano. Sono state 24 ore di intense telefonate, di contatti diplomatici tra Islamabad, New Delhi e Washington. Lo stesso pseudo ministro degli esteri indiano autore del falso telefonico con Zardari avrebbe provato a chiamare anche il segretario di stato americano Condoleezza Rice, ma i servizi americani non hanno passato la telefonata. La Rice ha invece parlato con Zardari e poi con Mukherjee, che ha smentito tutto. Con il ministro degli esteri indiano la Rice ha usato un tono grave dicendosi, secondo una fonte giornalistica, ”estremamente preoccupata per l’escalation che avrebbe potuto portare ad una guerra provocata dall’India”. La Rice e’ stata poi inviata di persona a Dehi e Islamabad per calmare gli animi e normalizzare la situazione, stringendosi all’India nonostante la vecchia alleanza con il Pakistan. Il ministro pachistano dell’informazione, Sherry Rehman, si e’ affrettata stasera a dire che non c’e’ stata nessuna falla nella sicurezza, dal momento che la telefonata fasulla proveniva da un numero del ministero degli esteri indiano, gia’ utilizzato in passato. Accertamenti sono in corso, in Pakistan e in India, per tentare di scoprire chi, spacciandosi per Mukherjee, e’ arrivato vicino a gettare le due potenze nucleari dell’Asia meridionale sulla strada del non ritorno. Piu’ vicino, forse, di quanto abbiano potuto gli attentati di Mumbai. Il credito dato al falso telefonico e’ solo l’ultimo esempio di quanto sia alta la tensione tra i due paesi, i quali si erano ravvicinati negli ultimi anni normalizzando i loro rapporti, ma sono stati sul punto di romperli nuovamente dopo che l’India ha accusato Islamabad, i suoi servizi e alcuni esponenti militari, di aver in qualche modo aiutato i terroristi pachistani che hanno assaltato Mumbai facendo 172 morti. La polizia indiana intanto ha fatto sapere oggi di aver arrestato a Calcutta due uomini, sospettati di aver aiutato gli attentatori di Mumbai ad ottenere delle sim cards da utilizzare durante gli attacchi, per comunicare tra loro. E quella odierna, che doveva essere una giornata da bollino rosso per i rischi terrorismo in India, e’ scivolata via senza problemi: la ricorrenza della demolizione della moschea di Babri, ad Ayodhya, ha provocato solo 50 arresti nel luogo dove si pensa sia nato il dio Rama e dove sedici anni fa cominciarono feroci scontri tra induisti e musulmani.
Uno scherzo telefonico ha rischiato di far scoppiare una guerra fra India e Pakistan
Archiviato in Diario dal subcontinente, Vita indiana
veramente tragica la vicenda dello scherzo… mi ha fatto pensare ad un film degli anni ’80 “war games – giochi di guerra” dove un ragazzino pensando di giocare con
un videogame di guerra, in realtà giocava con un supercomputer che azionava realmente missili
teleguidati a testata nucleare per cui rischiava di far scoppiare una guerra nucleare mondiale…
nel caso del film era un videogame ed era
solo un film, qui purtroppo è uno scherzo voluto ed è tutta realtà..
considerando che, con il passare del tempo, sempre più nazioni sembrerebbero avere accesso
al nucleare… da paura…
questa non la sapevo! certo che viene da pensare che lo “scherzo” sia stato fatto con l’intenzione di far scoppiare un casus belli..
Pingback: Terrorista da carcere autore di falsa telefonata a Zardari « Indonapoletano's Weblog