Per il Dalai e’ un capodanno da non festeggiare

”Nella nevosa terra del Tibet per tradizione celebriamo il capodanno con complessi rituali che incorporano sia elementi spirituali che materiali. Tuttavia, poiche’ lo scorso anno in Tibet centinaia di persone hanno perso la vita e altre migliaia hanno subito torture e detenzione forzata, quest’anno non e’ il momento giusto per festeggiare con la solita gioia”. Queste le parole con cui il Dalai Lama, in un comunicato stampa, ha espresso la volonta’ di osservare, quest’anno, un Capodanno (il cosiddetto Losar tibetano) silenzioso. Il calendario tibetano e’ composto da dodici mesi lunari e la festa del Losar comincia il primo giorno del primo mese lunare. ”Ognuno – ha proseguito il leader tibetano – dovrebbe invece utilizzare questo periodo per azioni positive, perseguendo finalita’ virtuose, cosi’ che coloro che hanno sacrificato le loro vite per la causa del Tibet possano trovare una loro realizzazione attraverso la rinascita in regni piu’ elevati”. Il Dalai Lama ha poi continuato sottolineando, nel comunicato, come le azioni contro i tibetani non si siano mai fermate. ”Ordini provocatori sono stati dati per le celebrazioni del Capodanno – si legge ancora nel comunicato – appare quindi chiaro che l’intenzione e’ quella di sottoporre il popolo tibetano ad un tale livello di crudelta’ in modo che poi non sia piu’ in grado di sopportare e reagisca. Per questo io faccio appello al popolo tibetano affinche’ eserciti la pazienza e non risponda a queste provocazioni”.

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