Decidendo di mettere fine almeno per ora al loro lungo e spregiudicato braccio di ferro con il governo del Pakistan, i leader talebani più radicali hanno operato oggi un inatteso dietrofront, accettando di ritirarsi da Buner, località ad appena 100 chilometri da Islamabad, e di ritornare nella loro roccaforte dello Swat. Il consolidamento dei gruppi fondamentalisti nella Valle dello Swat, dove la sharia (legge islamica) ha sostituito i tribunali pachistani, e le notizie di una loro avanzata verso la capitale, hanno preoccupato varie capitali, fra cui gli Usa, che hanno evocato una possibile disintegrazione del Pakistan. In questo senso si è espresso oggi in una intervista tv anche il capo degli Stati Maggiori statunitensi, ammiraglio Mike Mullen, che si è detto “estremamente preoccupato” perché “ci stiamo certamente avvicinando al punto critico” in cui gli estremisti potrebbero impadronirsi del Pakistan”. L’ipotesi è stata però respinta oggi dal premier pachistano Yousuf Raza Gilani, secondo cui il governo “non esiterà ad adottare misure contro i talebani se essi non si atterranno strettamente agli accordi di pace” del 16 febbraio, riguardanti la valle dello Swat e le zone circostanti. E a sua volta il comandante dell’esercito, generale Ashfaq Pervez Kayani, a lungo silenzioso sull’attivismo dei talebani, ha dichiarato che “le più diverse congetture sono state espresse sulla sorte del Pakistan”, ma noi “siamo determinati a sradicare il terrorismo dalla nostra società”. Poco dopo fonti militari dichiaravano alla tv Dawn News che “sono stati messi a punto piani, operativi nel giro di 48 ore, per intervenire se necessario contro i militanti più radicali nella valle dello Swat”. Comunque, mentre il generale Kayani parlava da Buner, distretto occupato dagli uomini del temibile maulana (maestro religioso) Fazlullah, arrivava la notizia dell’accordo in base a cui i talebani accettavano di abbandonare le posizioni conquistate all’inizio di aprile e rientrare nello Swat. La presenza dei militanti islamici aveva trasformato in pochi giorni il clima di Buner, con rigide misure nei confronti delle donne, la chiusura dei tribunali pachistani e perfino dei negozi di musica e l’avvertimento ai barbieri a non tagliare la barba degli uomini. Non è per il momento possibile determinare se si tratta di un ripiegamento tattico o di una decisione definitiva, ma è un fatto che l’accordo è stato raggiunto ancora una volta grazie alla mediazione del maulana Sufi Muhammad. Leader del gruppo fuorilegge Tehrik-e-Nafaz-e-Shariat-e-Mohammadi (Tnsm), Sufi Muhammad è considerato un “talebano buono” per aver collaborato con il governo a bloccare il conflitto con i gruppi oltranzisti nello Swat ed a firmare un’intesa per la pace. Il ritiro dei talebani è stato annunciato ai giornalisti da Syed Mohammed Javed, rappresentante del governo, al termine di un incontro a Batkhela (regione del Malakand) con i leader radicali Qari Muhammad Khan e Muslim Khan, mediato dall’onnipresente Sufi Muhammad.
fonte: Ansa