In 40000 scappano dalle zone di guerra in Pakistan

Per il nono giorno la valle dello Swat e’ stata al centro di intense operazioni militari delle forze di sicurezza del Pakistan contro basi di talebani in varie localita’ del distretto, ed in particolare a Mingora, dove decine di migliaia di civili terrorizzati hanno abbandonato con ogni mezzo le loro case. Gli scontri, cresciuti di intensita’ con il passare del tempo, sono stati assai aspri oggi sia nello Swat, sia nei vicini distretti di Lower Dir e Buner. Quest’ultimo, a solo 100 chilometri da Islamabad. In un comunicato i Corpi di frontiera hanno reso noto che tiri di artiglieria hanno raggiunto basi dei talebani a Pir Baba e Sultanwas, nel Buner, con un bilancio di 27 militanti uccisi. Ma i media pachistani hanno riferito che la battaglia piu’ spettacolare e’ avvenuta attorno alle miniere di smeraldi a Takhtaband Bypass dove un reparto dell’esercito ha risposto al fuoco dei fondamentalisti islamici uccidendone 35. Le miniere sono passate sotto il controllo dei talebani mesi fa dopo la decisione del governo del presidente Ali Asif Zardari di concedere l’applicazione della sharia (legge islamica) nello Swat, con la speranza di pacificare la regione. Un obiettivo che pero’ non e’ stato raggiunto, costringendo il governo a far uscire l’esercito dall’inattivita’ seguita alla firma dell’accordo a meta’ febbraio. Gli esperti sostengono che nello Swat si affrontano 15.000 militari e 7.000 talebani pesantemente armati. Il ministro dell’Interno, Rahman Malik, ha annunciato che gli Usa forniranno cinque nuovi elicotteri per la lotta antiguerriglia, mentre a Washington Zardari ha reclamato la fornitura di velivoli senza pilota (droni), respingendo ogni ipotesi di intervento diretto delle forze Usa nel paese. Comunque, la possibile degenerazione dello scontro ha diffuso la paura fra la popolazione, spingendo 40.000 persone a lasciare Mingora, mentre le autorita’ locali hanno suggerito che i profughi potrebbero salire rapidamente a 500.000. In assenza del capo dello Stato impegnato con il collega afghano Hamid Karzai in colloqui alla casa Bianca, il premier Yusuf Raza Gilani ha annunciato la predisposizione di aree in cui si stanno attrezzando tendopoli per affrontare il peggio. Comunque, molti di quelli che hanno lasciato Mingora si dirigono a nord, verso Peshawar, dove le truppe pachistane mantengono il controllo e l’ordine. Non si sa quanto durera’ l’offensiva delle forze militari pachistane, ma essa si trova a dover far fronte ad ogni tipo di ostacolo, come le mine comandate a distanza che in due giorni hanno ucciso quattro soldati, o i miliziani nascosti fra la popolazione civile per organizzare attentati. Senza mostrare ripensamenti un portavoce dei talebani, Muslim Khan, ha dichiarato che questi controllano il 90 per cento della Valle dello Swat e che sono scesi in campo ”dopo una violazione dell’accordo di pace da parte dei militari”. Khan ha infine accusato il governo di agire per conto di quello americano, spiegando che prima tutto andava bene, mentre ora l’accordo di pace, con l’intervento militare nel Buner appoggiato dagli Usa, ”e’ morto e sepolto”.

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