Il primo ministro indiano uscente, Manmohan Singh, e’ stato eletto presidente del gruppo parlamentare del Partito del Congresso, primo passo verso la riconferma a capo del governo. Sonia Gandhi, presidente del partito, e’ stata riconfermata alla guida della formazione risultata vincitrice delle elezioni appena terminate e a capo dell’alleanza, non ancora definita nei dettagli, che governera’ l’India dal prossimo 2 giugno. Sono intanto cominciate le speculazioni sui nomi dei ministri: mentre pare certa la conferma agli interni di Palanippam Chidambaram, la prima new entry potrebbe essere quella dell’ex vice segretario generale delle Nazioni Unite Shashi Taroor, che dovrebbe occupare un ruolo importante nella diplomazia indiana. Il ministero delle finanze dovrebbe essere affidato a Montek Singh Ahluwalia, economista membro del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) e vicepresidente della Planning Commission, l’organismo del governo indiano che formula il piano quinquennale. Altri dicasteri dovrebbero andare a minoranze sociali, come i dalit (intoccabili), o religiose. Si sta facendo avanti, offrendo il suo appoggio anche se sconfitta alle elezioni, Kumari Mayawati, primo ministro dello stato dell’Uttar Pradesh e controversa ”regina dei Dalit”.
Singh ricandidato e Mayawati ci prova
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