Due ragazzi del Gujarat, nel nord ovest dell’India, si sono incontrati ad una festa organizzata apposta, si sono piaciuti e si sono sposati. Nulla di strano se non fosse che i neo sposi sono entrambi portatori di Hiv/Aids. Come loro, tanti altri sono riusciti a trovare l’anima gemella nonostante lo status di emarginati che si trovano a vivere per la loro malattia, in un paese che non accetta cosi’ facilmente i diversi. Il matrimonio e’ avvenuto grazie all’intermediazione di una agenzia matrimoniale specializzata nel trovare l’anima gemella ai malati di AIDS. Sono oltre 5,7 milioni i malati di Aids in India, secondo le stime dell’ONU. Il numero pone il paese di Gandhi al primo posto nella classifica dei contagiati. Ed anche se per il governo di Delhi sono ‘solo’ 2,5 milioni, pongono comunque un problema sociale molto forte. In un paese in cui i matrimoni vengono combinati tra appartenenti alla stessa religione, casta, gruppo etnico, status sociale, per coloro che sono emarginati dalla societa’, malati ma anche vedove, trovare l’anima gemella e’ una impresa ardua. E cosi’ negli ultimi anni sono sorte agenzie specializzate e i giornali, nell’inserto della domenica riservato agli annunci matrimoniali, hanno inserito annunci per malati di AIDS e vedovi. L’associazione ”HIV+ Find a Life Partner”, che ha organizzato la festa in Gujarat e gestisce l’agenzia matrimoniale, in quattro anni e’ riuscita a far sposare 300 coppie di malati di AIDS. Ma le richieste sono tante: oltre 1.000 gli uomini che si sono rivolti, meno di cento le donne. Questo si spiega con il fatto che raramente le donne dichiarano la propria malattia, perche’ in questo caso vengono automaticamente prese per prostitute. In realta’ spesso sono vedove. Contagiate dai loro mariti.
Storia davvero particolare, ma in India si trova davvero tutto di tutto.
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