Dietro front del governo sulla depenalizzazione dell’omosessualità

Tutti coloro che credevano che l’India, la “più grande democrazia del mondo” mostrasse segni di giustizia sociale di rispetto dei diritti, dovranno restare delusi. Nonostante gli annunci anche recenti, il governo indiano non intende per ora depenalizzare l’omosessualita’ in India. Lo ha detto all’agenzia PTI il ministro della giustizia indiano Veerappa Molly. Era stato il suo collega degli interni, Palanippam Chidambaran ad annunciare, nei giorni scorsi, un incontro con alcuni suoi colleghi, per discutere della depenalizzazione di parte della sezione 377, che prevede pene per il ”sesso contro natura”, inglobando gli omosessuali con coloro, ad esempio, che hanno rapporti con animali. Il dietro front del ministro della giustizia arriva dopo che oggi il Maulana Abdul Khalik Madrasi, vice cancelliere del Darul Uloom Deoband, una importante scuola islamica di Muzaffarnagar, nello stato settentrionale dell’Uttar Pradesh, ha detto che ”l’omosessualita’ e’ vietata dalla Sharia (la legge islamica, ndr) e proibita nell’Islam”, sbarrando di fatto la porta alla depenalizzazione. Molly aveva detto che la decisione di depenalizzare il reato sarebbe stata presa solo dopo aver ascoltato tutte le forze sociali, compresi i responsabili religiosi. Il veto del maulana Madrasi, e’ stato ampliato dal Maulana Salim Kasmi, vice presidente dell’All-India Muslim Personal Law Board (AIMPLB), la piu’ importante organizzazione islamica indiana. Per Kasmi, ”le attivita’ gay sono un crimine” e l’omosessualita’ non deve essere depenalizzata dall’ambito della sezione 377. In base alla legge indiana tuttora in vigore (che risale al 1861, quando l’India era ancora colonia britannica) chi pratica ”sesso contro natura” e’ punibile con il carcere fino a 10 anni, ergastolo in casi piu’ gravi. Gruppi di attivisti umanitari e organizzazioni non governative da anni lottano per l’abrogazione di questa legge. Ma tutte le petizioni sono state rigettate dalle autorita’ indiane che, almeno finora, hanno sempre considerato i comportamenti omosessuali contrari alla morale indiana. I gruppi che cercano di tutelare le ragioni dei gay portano una nuova importante argomentazione a supporto della loro tesi: la lotta all’Aids. In India infatti ci sarebbero milioni di omosessuali a rischio Aids che, per paura del carcere, non denunciando la loro condizione e quindi non hanno accesso alle necessarie cure mediche.

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