Pessimo anno per Bollywood

Per l’industria cinematografica indiana, e quindi per la celebratissima Bollywood, il 2009 è stato un ‘Annus Horribilis’ con perdite che secondo gli esperti avrebbero abbondantemente superato i 100 milioni di euro. La crisi economica mondiale, un duro conflitto fra i produttori ed i proprietari delle sale multiplex e, se ciò non bastasse, anche una serie di clamorosi fiaschi al botteghino, hanno creato una situazione senza precedenti, che pone importanti interrogativi per gli investimenti futuri. Uno dei più attenti analisti del business cinematografico indiano, Taran Adarsh, ha detto all’agenzia di stampa Ians che a contribuire al fallimento è successo di tutto: “Il virus h1n1, moltissimi match di cricket in tv (sport nazionale che toglie spettatori), tesissime elezioni nazionali e scioperi a ripetizione”. “Purtroppo – ha aggiunto – ad aggravare il tutto hanno contribuito alcuni clamorosi flop di film come Chandni Chowk To China (la prima commedia di kung fu di Bollywood), Aladin (ispirato al film di Robin Williams del 1992) e Kurbaan, che hanno fatto perdere ai finanziatori il 75-100% degli investimenti”. D’accordo il critico cinematografico Omar Qureshi, per il quale “il 2009 è stato uno dei nostri peggiori anni. Perfino i film lanciati durante il Diwali (festa indiana del bene che prevale sul male), ossia i più importanti dell’anno, sono stati deludenti fallimenti (fra tutti Blue e Main Aurr Mrs. Khanna)”. Coprodotto dalla Warner Bros, Chandni Chowk To China è costato una cifra alta per l’India (7,5 milioni di euro) che non é rientrata dal botteghino, così come sono andati persi in gran parte i finanziamenti di Billu (3,3 milioni di euro) e Delhi 6 (6,6 milioni di euro). E sui circa 120 film prodotti finora a Bollywood, ben pochi sono riusciti a rientrare nei costi. Non possono comunque lamentarsi i produttori di importanti lavori come Love Aaj Kal, Kaminey, Wanted e All The Best, mentre a sorpresa hanno avuto una buona risposta realizzazioni ‘low cost’ come Razz-The Mistery Continues, Dev D, 13B e Phoonk. Per Adarsh, inoltre, “ha contribuito al crack finanziario l’aumento delle remunerazioni delle star che ha trasformato in un’impresa titanica per i produttori il recupero dei costi”. Adesso bisogna preparare la rivincita nel 2010, ha concluso Qureshi, per il quale “vanno reinventate le sceneggiature con buone storie e cast di livello. L’obiettivo deve essere fare un cinema intelligente”.

fonte: ANSA

6 commenti

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6 risposte a “Pessimo anno per Bollywood

  1. Quell’ultimo aggettivo e’ abbondantemente da rivedere…

  2. Cast di buon livello? Sceneggiature intelligenti? Ma lo sanno dove sono?
    Mi ricordo un film con gli alieni che manco ad una festa della prima elementare i costumi erano così malfatti e ridicoli! Incredibile India!

  3. TuttoQua, ma scusa eh: dovresti sapere che ‘intelligente’ nel contesto indiano significa ‘con le stesse capacita’ cerebrali di un paziente in coma farmacologico’.

    A me i film in Hindi non dispiacciono, in realta’. Sono quello che sono. La cosa che non capisco e’ come alcuni diventino dei successi e altri dei flop, quando per me sono tutti simili.

  4. Bixxio, in effetti c’e’ sempre da contestualizzare.

    Niki, una volta, girando a caso sui canali di TATA Sky, beccai un film che era la versione indiana di Tarzan. A vista gia’ era osceno a sufficienza, ma quando Tarzan, dopo aver incontrato Jane, inizio’ a cantare tipo Al Bano, crepai letteralmente dalle risate.

  5. L’errore di fondo è che quello che vediamo in “occidente”, tipo Mira Nair, non è film indiano. Non può esserlo per ils emplice fatto che parla di cose serie, si vedono donne nude e baci. Cose vietate nei film indiani che invece hanno sempre le stesse storie. Iss ess e o malament: questo il leitmotiv. Perchè uno ha più successo di un altro? solo perchè c’è un attore più famoso di un altro. Ho partecipato a diversi film festival in India e devo dire che la qualità dei film è piuttosto scadente. Il neorealismo di Rai mi piace molto, così come alcuni film di denuncia. Ma il resto è poltiglia molto simile.

  6. marco restelli

    cari amici, non sono d’accordo. E’ vero che tanti film bollywoodiani possono sembrarci paccottiglia – perché i soldi vengono spesi per le star, non per gli script e gli sceneggiatori – ma ci sono molti ottimi film, ormai, prodotti sia dalle major bollywoodiane sia dagli autori indiani. Esiste infatti ormai da 50 anni un cinema d’autore che non è affatto “occidentale” ma indiano al 100 % e che ha prodotto grandissimi film, registi e attori di prim’ordine. Oltra a ciò, dagli anni Novanta esiste un Middle Cinema che ha saputo sintetizzare le tradizioni estetiche bollywoodiane e i temi del cinema d’autore (che in India si chiama Parallel Cinema) producendo risultati convincenti sotto ogni profilo, e tali da contribuire alla globalizzazione del cinema indiano. I lettori interessati a saperne di più potranno leggere al riguardo un mio saggio che esce a gennaio sulla rivista LIMES, in un numero monografico dedicato all’India. Ciao, e auguri di buone feste a tutti!
    Marco/MilleOrienti

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