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Buon 2066 a tutti

Mi scuseranno i miei amici nepalesi se con ritardo auguro loro Buon Anno Nuovo 2066. A  causa delle elezioni indiane non si è capito niente e io mi sono dimenticato di festeggiare per loro.

BUON 2066

Già perchè in Nepal sono avanti su tutto (Niki, era una battuta…) per cui sono 57 anni avanti a noi e l’anno comincia secondo il calendario lunare, intorno al 13 o 14 del nostro aprile, corrispondente al primo del mese di Baisakh nel calendario nepalese. Quest’anno il primo giorno dell’anno nepalese è stato il nostro 14 aprile, festeggiato con tutti gli onori, i carri, le feste…

Però, poichè le cose così sono troppo semplici, i newari, che sono una etnia numerosa soprattutto nella valle di Kathmandu, festeggiano il capodanno intorno alla festa di Diwali, (o Deewali, Deepawali, Tihar) che capita nel mese di Kartik (ottobre-novembre). I Newari hanno un calendario che è 880 anni indietro rispetto a quello gregoriano per cui ci troviamo nel 1128. Che casino

Mese di Baisakh del 2006

Mese di Baisakh del 2066

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Vietati dagli ulema i versetti del Corano come suonerie di cellulari

In India il dilagare dell’uso dei telefonini cellulari ha spinto i responsabili del Jamia Ashra-ul-Madaris, un istituto di studi musulmani operante da 40 anni nella citta’ vecchia di Kanpur, nello stato dell’Uttar Pradesh, ad approvare limitazioni e proibizioni in coerenza con la sharia (legge islamica). Lo riferisce la stampa di New Delhi. In particolare, i saggi islamici hanno esortato i credenti a non usare come suoneria gli ”aayat” (versetti sacri del Corano), perche’ ”vanno ascoltati per esteso” e non vanno interrotti quando l’interlocutore risponde alla chiamata. L’interruzione di un versetto, hanno assicurato gli Ulema, significa per i credenti un ”gunah” (peccato). La seconda raccomandazione e’ quella di spegnere del tutto l’apparecchio e di non utilizzare nemmeno la funzione ”vibrazione” durante le preghiere (”namaz”) quotidiane. Infine i saggi esortano ad evitare di portare il telefonino nel ”baitulkhala” (gabinetto).

fonte: Ansa

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L’India scopre tre nuovi batteri: mutanti o alieni?

L’agenzia spaziale indiana ha annunciato di aver scoperto tre specie sconosciute di batteri a 40 chilometri dal suolo terreste, definendole specie aliene. Lo riferisce la televisione indiana IBN Live. Un pallone aerostatico per ricerca dell’ISRO, l’Indian Space Research Organisation, lanciato per ricerche avrebbe trovato questi batteri, che fanno dire agli scienziati indiani che potrebbe esserci vita aliena nello spazio. Secondo i ricercatori, una delle tesi probabili e’ che si tratti di batteri mutati da precedenti, lanciati nello spazio da vulcani in eruzione e che si sono evoluti per sopravvivere in ambiente ostile, li’ dove, a causa dei raggi ultravioletti, la maggior parte dei batteri muore. Uno dei batteri appena scoperti e’ stato rinominato Bacillus Isronensis in onore dell’ISRO che ne ha fatto la scoperta, mentre un altro prende il nome dell’antico astronomo indiano Aryabhata (Bacillus Aryabhata). Il terzo invece e’ stato rinominato Janibacter Hoylei, in onore dell’astrofisico Fred Hoyle. Il pallone aerostatico, di 459 chilogrammi, era stato lanciato da Hyderabad, nel sud dell’India, per raccogliere campioni tra i 20 e i 41 chilometri d’altezza. I dati, e i batteri ‘alieni’, sono stati poi analizzati al Center for Cellular and Molecular Biology di Hyderabad e al National Center for Cell Science (NCCS) di Pune, che hanno confermato la novita’ della specie dei tre campioni raccolti.

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Protestano gli incantatori di serpenti, vogliono essere regolarizzati

Gli incantatori di serpenti e i proprietari degli orsi danzanti sono scesi sul piede di guerra a Calcutta per protestare contro una legge che vieta le loro attività. Oltre 8000 incantatori, per lo più zingari, hanno portato sull’Esplanade della capitale culturale dell’India i loro animali sotto la guida della Beduia Federation, la prima organizzazione che tenta di riunire gli zingari che in India si danno da fare principalmente nelle fiere come incantatori di serpenti, ammaestratori di orsi o con spettacoli di tipo circense. La legge del governo locale sotto il Wildlife Act nazionale, intende bloccare la vendita illegale del veleno dei serpenti, principalmente cobra, attività svolta anche dagli incantatori. Gli zingari riuniti nella federazione, che hanno ottenuto anche l’appoggio del partito comunista che è al potere in West Bengala, manifestano contro la legge perché questa, per bloccare il traffico illegale, vieta anche a loro di tenere i rettili. Segretario e portabandiera della federazione è Raktim Das, uno zingaro molto famoso nell’ambito della comunità per essere scampato miracolosamente alla morte nel novembre scorso, quando fu morso 26 volte da vipere in un villaggio che cercava di liberare dai rettili. ”Sappiamo che è illegale portare per strada serpenti e orsi – ha detto Das al settimanale India Today – ma questi animali sono come la nostra famiglia e noi non abbiamo casa, per cui viaggiano con noi. Sono il nostro bagaglio. Siamo pronti a reagire se la polizia ci vuole arrestare. In passato abbiamo anche salvato animali selvatici da una morte certa, non ci possono trattare in questo modo”. Secondo Das, 1 grammo di veleno (da un serpente se ne ricaverebbero 12 grammi ogni due mesi) costa al mercato nero poco meno di 200 euro. La legge aiuterebbe il mercato nero perché vietando agli incantatori di vendere il veleno, si alimenta il nero e si toglie agli zingari una fonte di guadagno. Das ha anche proposto che gli zingari possano entrare in centri autorizzati dove, sotto la supervisione di veterinari, si possa estrarre e vender legalmente il veleno. La federazione degli zingari batte molto sulla legalizzazione della loro posizione, anche in chiave sociale e di assistenza all’agricoltura. Secondo Das, infatti, gli incantatori sono molto utili per i contadini perché i serpenti mangiano i ratti che distruggono le colture e i serpenti d’acqua si cibano anche delle larve delle zanzare che provocano malaria e dengue. Peccato, diciamo noi, che questi zingari sfruttino gli animali, li maltrattano, per farsi pagare. Come sulla strada tra Jaipur e Fathepur Sikri, dove fino a poco tempo fa c’erano questi orsi del Kashmir che danzavano per i turisti fermi sull’autobus in attesa di pagare il biglietto. Agli orsi ballerini veniva messo un chiodo in bocca al quale era legata la museruola e il guinzaglio. Ma anche ai cobra degli incantatori la vita non va meglio. Ricordiamoci che i serpenti sono sordi e che non è il suono che lo fa muovere, ma il movimento della mano dell’incantatore che il rettile vede come un pericolo. Va bene dare un aiuto sociale alle minoranze, ma se questo va contro i diritti di umani e animali, allora no.

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Marito e moglie indiani, potete finalmente baciarvi in pubblico

I coniugi indiani non rischiano più una multa se si baciano in pubblico. Lo ha deciso una sentenza dell’Alta Corte della capitale New Delhi, secondo la quale non si ricorre nel reato di atti osceni, come prescrive il codice penale indiano, se si è sposati. Una sentenza che stravolge quanto fino ad ora si credeva e che poteva portare la coppia in carcere fino a tre mesi. I due ragazzi, 28 e 23 anni, si erano sposati da poco. Mentre aspettavano l’avvocato che doveva registrare il loro matrimonio, si appartarono dietro una colonna della metropolitana e si scambiarono un bacio. Un ispettore di polizia li vide e li arrestò, specificando nel verbale che “erano seduti in una posizione sconveniente nei pressi di un palo della metropolitana e si baciavano”. Dinanzi al giudice, i due sposi hanno negato di essersi baciati, ma il loro avvocato ha cercato di dimostrare come la cosa non rientrasse nel reato di atti osceni. Ed ha avuto ragione. Il giudice, infatti ha motivato l’assoluzione scrivendo che “è inconcepibile ai giorni nostri che l’espressione di amore di una giovane coppia sposata possa essere ritenuto un atto osceno che porti ad un coercitivo processo di legge”. La sentenza non farà certo piacere a quanti in India ritengono una offesa qualsiasi atto d’affetto tra persone per strada. Mentre gli uomini camminano mano nella mano in segno di amicizia, a uomo e donna è vietato mostrare i propri sentimenti. Marito e moglie camminano per strada uno davanti e uno dietro, i fidanzati si nascondono nei giardini pubblici o nei monumenti, spesso sotto foulard, per scambiarsi tenerezze. Gli omosessuali non si mostrano in pubblico, rischiano fino all’ergastolo per sodomia. Ma la polizia morale non fa sconti ed eleva diverse multe. Anche nei film e in televisione la censura taglia le scene dove ci si bacia. E per un bacio ad una attrice indiana, due anni fa fu denunciato Richard Gere, mentre una coppia israeliana è stata multata per essersi baciata dopo aver celebrato il loro matrimonio con rito induista. Alcuni gruppi nazionalisti hindù, che si battono per evitare la deriva occidentale dell’India che, secondo loro, porta alla depravazione dei costumi, già in questi giorni stanno cominciando una battaglia contro San Valentino.

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Ha mal di stomaco da due anni. Le asportano un tumore da 28 Kg!

Un team di dottori indiani ha rimosso dall’addome di una donna un tumore di 28 chili. Lo scrive il Times of India. La donna, Muthu Bi di 47 anni, da due anni lamentava forti dolori addominali e si era rivolto a diversi medici. Nessun aveva mai capito l’origine dle dolore che impediva alla donna di svolgere da sola le solite mansioni quotidiane. Muthu Bi faceva anche fatica a mangiare ed era costretta a dormire soltanto poggiandosi su un lato. I medici del Medial Trust Hospital di Kochi, nel sud dell’India, hanno deciso cosi’ di operare la donna per vedere cosa avesse. Le ecografie e gli altri accertamenti effettuati nell’ospedale non erano chiari circa la natura del male. Dopo ore di sala operatoria, la donna sta bene e i medici stanno analizzando la massa tumorale.

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Trova un preservativo nella bottiglia di pepsicola, risarcito

La Pepsi Co, la casa produttrice della bibita gassata, e’ stata condannata da un tribunale per consumatori indiano a pagare circa 450 euro ad un uomo che aveva trovato un preservativo in una bottiglia della bibita. Nel 2003 Sudesh Sharma, che abita in un villaggio nei pressi di New Delhi, compro’ due bottiglie della bibita da un negozietto nei pressi della stazione degli autobus di Delhi. Dopo averne bevuta una, l’uomo comincio’ a sentirsi male, tanto che dovette ricorrere alle cure mediche. Guardando nella bottiglia di vetro appena svuotata, Sharma noto’ che era sporca e c’erano dei residui. ma lo shock arrivo’ quando scopri’ che all’interno di quella che non aveva bevuto, c’era un preservativo. Per questo motivo, l’uomo e’ ricorso al tribunale dei consumatori che e’ stato istituito da poco in India. Poiche’ non e’ stato possibile dimostrare che l’uomo avesse comprato le bottiglie (in India nessuna bancarella rilascia ricevute o scontrini) il tribunale ha accolto parzialmente la richiesta di Sharma, che voleva ottenere anche una ammenda per la Pepsi, e ha condannato la societa’ a pagare 23000 rupie all’uomo. Non e’ la prima volta che le bibite gassate in India, anche quelle prodotte da compagnie internazionali come Pepsi e Coca Cola finiscono nell’occhio del ciclone. Due anni fa il governo indiano vieto’ la produzione delle bibite delle due multinazionali nel paese perche’ contenevano un altissimo livello di pesticidi, derivato dall’acqua inquinata che usavano nella produzione.

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Il Milionario acchiappa 10 nominations

Mentre in India si discute sulla bontà del film, Il Milionario riceve 10 nominations per gli Oscar. La notizia non ha avuto molta enfasi sulla stampa indiana, vuoi perchè il film indiano indicato come miglior film straniero non è arrivatoa alla cinquina, vuoi per le polemiche che Il Milionario sta scatenando nel paese, vuoi per la festa nazionale prossima, la malattia del primo ministro…

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L’assistente di volo sull’aereo parla spesso al telefono? Certo, deve tenere sveglio il pilota

Se viaggiate in India, sugli aerei interni e vedete le hostess spesso attaccate al telefono interno, non abbiate paura, lo fanno per voi. Gli assistenti di volo indiani sono stati autorizzati a parlare durante il volo con i piloti per tenerli svegli. Lo ha deciso il Directorate General of Civil Aviation, l’organismo che controlla l’aviazione civile indiana, che ha emesso un proprio regolamento. La circolare, secondo fonti della direzione, intende prevenire che i piloti non si addormentino durante i voli, considerando gli orari massacranti che fanno e i molti voli notturni. Secondo la direttiva, ogni mezz’ora gli assistenti di volo devono ”interagire” con i piloti attraverso l’interfono. La direttiva della direzione generale dell’aviazione riporta alcuni casi nei quali i piloti di aerei di linea interni indiani si sono addormentati e non hanno risposto alle chiamate delle torri di controllo per 15-30 minuti. Lo scorso settembre un aereo dell’AIR India non ha risposto alle chiamatre della torre di controllo e ha superato la sua destinazione. Nella circolare si riporta anche il caso del giugno scorso dell’aereo dell’Indian Airlines che partito da Dubai e fermato a Jaipur, doveva atterrare a Mumbai ma, poiche’ i piloti si addormentarono inserendo il pilota automatico, arrivo’ fino a Goa per poi ritornare nella capitale economica dell’India.

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I poveri indiani denunciano il film Il Milionario

Continua a provocare proteste in India il film ”Slumdog Millionaire” (uscito in Italia con ilo titolo ‘Il Milionario‘) recente vincitore dei Golden Globe e candidato all’Oscar. Il film, diretto dal regista inglese Danny Boyle, e’ criticato in India perche’ fornisce, secondo gli indiani, una immagine non veritiera del paese. Oggi un gruppo di abitanti delle baraccopoli e dei quartieri poveri di Patna in Bihar, ha presentato una denuncia contro gli indiani del cast, e cioe’ il compositore della colonna sonora A.R. Rahman e il giovane attore Anil Kapoor per le offese che il film farebbe nei loro confronti e di tutti gli indiani. L’associazione denuncia che, per il film, gli abitanti delle baraccopoli sono ”cani”. Lo spunto e’ il titolo del film e la parola ‘Slumdog’, formata da ‘slum’, che identifica le baraccopoli e i quartieri poveri delle citta’, e ‘dog’, cane. Secondo l’associazione, inoltre, il film metterebbe in cattiva luce non soltanto gli abitanti delle baraccopoli, ma tutti gli indiani. Il ‘cane milionario degli abitanti delle baraccopoli’, come viene inteso in India il titolo, secondo i membri dell’associazione viola i diritti umani e l’onore degli abitanti delle baracche e dei quartieri piu’ poveri delle metropoli indiane e dei cittadini meno abbienti. Tapeshwar Vishwakarma, portavoce e segretario generale dell’associazione degli ”slum-dwellers’, gli abitanti degli slum, ha annunciato che si rivolgera’ anche alle commissioni nazionali e internazionali per i diritti umani, per agire nei del film.

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