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Buona Pasqua

A Pasqua, in qualsiasi parte del mondo sia, un napoletano non puoi mancare la pastiera e il tortano. Io preferisco il secondo, preferisco il salato al dolce. Dal sito di Luciano Pignataro, riporto le ricette del mitico Raffaele Bracale, augurando a tutti Buona Pasqua.

LA PASTIERA

È l’incontrasto dolce principe della pasticceria napoletana, dolce tipico del periodo pasquale (primavera), ma buono e consigliato in ogni altro periodo dell’anno!

Ingredienti
Per Sei Persone
Grano cotto – 1 lattina 450 gr,
Aroma millefiori per dolci – 15 ml,
Latte – 250 gr,
Strutto – 180 gr,
Arancia e/o limone – scorza grattugiata,
Ricotta – 550 gr,
Uova – 9
Zucchero – 600 gr,
Vaniglia – 1 baccello
Cannella in polvere – 1 cucchiaino da tè
Farina – 350 gr,
Sale fino una presa
Zucchero a velo per guarnire 4 cucchiai
Canditi sminuzzati – 100 gr.

attenzione: Per arricchire il composto della pastiera è d’uso e consigliato aggiungere alcune cucchiaiate di una crema pasticciera preparata con:
un bicchiere di latte,
1 etto di zucchero,
50 gr. di farina doppio zero,
4 rossi d’uovo,
la scorza di un limone,
un baccello o una bustina di vaniglia (vanillina)

Per preparare la crema procedere nel seguente modo:
Versate i tuorli direttamente in un pentolino antiaderente con il fondo arrotondato. Tenete gli albumi per un altra preparazione. Scaldate a fondo il latte in un pentolino e unite le scorzette di limone oppure la bustina di vaniglia o il baccello spaccato in due per il lungo. Nel caso della vaniglia in baccello, grattate con la punta di un coltellino i semini neri direttamente nel latte. Unite lo zucchero ai tuorli e mescolate bene con una frusta a mano. Lavorate per alcuni minuti fino a ottenere una spuma di colore chiaro. Unite la farina e mescolate bene con la frusta. Se l’impasto diventasse troppo denso, allungatelo con 2 cucchiai di latte freddo e mescolate fino a che la farina sia ben incorporata.
Togliete dal latte la stecca o le scorzette e versatelo nel pentolino coi tuorli. Mescolate subito con la frusta per evitare che il latte bollente cuocia i tuorli e formi dei grumi. Quando si sarà ottenuto un impasto omogeneo, ponete il pentolino su fuoco bassissimo e continuate a mescolare fino a che la crema si addensi. Attenzione, è importante che il fuoco sia davvero basso.
Versare subito la crema in un setaccio a trama fitta poggiato su di una ciotola. Rimestare ben bene con un cucchiaio, o meglio ancóra con una stecca, nel setaccio per facilitare il passaggio della crema. Coprite la ciotola con pellicola trasparente e lasciatela raffreddare alquanto prima di aggiungerla a gli altri ingredienti.
Prepariamo adesso la pastiera.
Procedimento
Preparate la pasta frolla: sulla spianatoia lavorate la farina con 2 uova, un pizzico di sale, 140 g di strutto e 140 g di zucchero. Come tutte le paste frolle bisogna impastare rapidamente. Ottenuto un panetto sodo ed elastico tenetelo a riposo, coperto, mentre preparate il ripieno.
Versate il contenuto del barattolo di grano cotto in una casseruola; amalgamatelo sulla fiamma bassa con il latte e la scorza grattugiata di un’arancia o di un limone a vostra scelta. Cuocere a lungo ed a mezza fiamma, mescolando attentamente perché non si attacchi, fino ad ottenere un composto cremoso.
Frullate la ricotta con 500 gr. di zucchero, 5 uova intere piú due rossi, una bustina di vaniglia, un cucchiaino da tè di cannella in polvere ed 1 fiala di aroma millefiori. Questo aroma può essere sostituito anche da una fiala di fiori d’arancio, piú facilmente reperibile sul mercato. La vera essenza da usare, però, nella pastiera è la prima. Amalgamate il frullato con il composto a base di grano e aggiungetevi la crema pasticciera ed i canditi tagliati a dadini, girando molto bene.
Accendete il forno e portatelo a 180°. Ungete di strutto o rivestite con carta da forno una tortiera adeguata (ca 25 cm. di diametro), a bordi alti sei cm. di quelle apribili. Foderate lo stampo con la pasta frolla in modo da arrivare fino ai bordi e avendo cura di conservare un po’ di pasta frolla per decorare la superficie del dolce. Versate il composto e decoratene la superficie con strisce strette 1,5 cm. di pasta frolla, formando come un graticcio
Infornare per ca 180 minuti.
Lasciar raffreddare bene nello stampo e prima di servire cospargere di zucchero a velo.
Accompagnare la preparazione con rosolii dolci al gusto di arancia o limone.
*Questo dolce è tipico della zona napoletana e viene preparato in occasione della festività primaverile della santa Pasqua e la sua ricetta è molto antica. Da qualcuno, ma non so quanto veridicamente, si afferma che la pastiera, , accompagnò le feste pagane celebranti il ritorno della primavera, durante le quali le sacerdotesse di Cerere portavano in processione l’uovo, simbolo di vita nascente, mentre il grano o il farro, misto alla morbida crema di ricotta, potrebbero derivare dal ricordo del pane

IL TORTANO E IL MENU PASQUALE

TRIDUO PASQUALE: il menú e le ricette
Sabato santo
alle ore 14.00
tortano
insalata incappucciata condita all’agro con olio d’oliva e.v. p. s. a f., sale,pepe, aceto o limone;
finocchi

A pranzo serale
vermicielle ‘e scammaro
carciofi mammole lessi con pinzimonio,

Pasqua di Resurrezione
A mezza mattinata
Affettati misti
Uova sode,
soufflé pasquale.
A pranzo
1) Antipasto: piatto santo;
2) Sformato ricco di tagliatelle,oppure 2 bis)Pasta pasqualina, oppure 2 ter) Fettuccine alla maestosa;
3) Agnello o capretto alla cacciatora o al forno (vedi Capretto BELLA NAPOLI) con contorno di patate al forno;
4) Carciofi lessi con pinzimonio,oppure
4)bis carciofi dorati e fritti
5) Finocchi e Frutta fresca di stagione,
6) Pastiera

Lunedí in albis
È il tradizionale giorno della gita fuori porta per cui pranzo al sacco!
Porzioni anche pletoriche di frittate di maccheroni oppure fette di Tortano oppure di Pizza rustica, formaggi ed affettati misti; pastiera
Per chi invece restasse in casa pranzo sontuoso con
Antipasto di formaggi ed affettati misti;
tagliatelle al ragú d’agnello;
coratella di agnello alla francese;
parmigiana di carciofi;
Finocchi e Frutta fresca di stagione;
Pastiera.
A seguire tutte le ricette.
Cominciamo con il sacramentale
TÒRTANO NAPOLETANO
Questa ciambella rustica, è in uso a Napoli tradizionalmente nel tempo pasquale, ricordando con la sua caratteristica forma a corona circolare, la corona di spine imposta a Cristo durante la sua passione; poiché però gli ingredienti di questa ricetta sono reperibili durante tutto l’anno e non solo nel tempo primaverile (tempo pasquale) nulla vieta che la si prepari in altre occasioni, come le festività natalizie o quando piú aggradi: è sempre un asciolvere fantastico!
ingredienti e dosi per 6 – 8 persone
per la pasta
farina, 1 kg.
lievito di birra 2 cubetti,
sugna gr. 100
poco sale fino , molto pepe nero

Per il ripieno
400 gr. di formaggi misti (provolone dolce e piccante, caciocavallo, fontina, pecorino ecc.) tagliati a cubetti di circa ½ cm. di spigolo,
300 gr. di salame napoletano (a grana grossa) tagliato a cubetti di circa ½ cm. di spigolo,
250 gr. di mortadella con pepe e pistacchio in un’unica spessa fetta poi tagliata a cubetti di circa ½ cm. di spigolo, formaggio pecorino grattugiato, gr 100
2 etti di ciccioli** casarecci,
4 uova sode,o anche di piú ad libitum,
sale fino e pepe nero q.s.

procedimento
Stemperate il lievito in acqua tiepida (che non sia troppo calda), impastatelo con un pochino di farina, fatene un panetto e lasciatelo crescere per una mezz’ora, coperto.
Disponete la farina a fontana, ponetevi al centro lo strutto, il sale, il pepe, il panetto cresciuto, il formaggio pecorino grattugiato e, aiutandovi con acqua tiepida, mescolate tutto fino a ottenere una pasta morbida che lavorerete con forza per circa una diecina di minuti battendola sul tavolo.
Fatela poi crescere in una terrina coperta, in luogo tiepido, per un paio d’ore o fin quando la pasta non avrà raddoppiato di volume.
Tagliate tutti i formaggi ed i salumi a dadini e le uova in sei spicchi ognuno. Mescolate tutto meno le uova.
Quando la pasta sarà cresciuta, sgonfiatela battendola con le mani e stendetela allo spessore di un centimetro. Disponete su tutta la superficie, uniformemente, dapprima il pecorino grattugiato e poi tutto il ripieno, e disponete anche le 4 o piú uova sode tagliate a spicchi a distanza regolare ed arrotolate con delicatezza la pasta, il piú strettamente possibile fino ad ottenere un tronfio rotolo di pasta farcita.
Ungete di strutto uno stampo largo provvisto di un tronco di cono centrale, per modo che disponendovi intorno il rotolo suddetto se ne ottenga una ciambella con buco centrale ; disposto, come ò detto, il rotolo di pasta a ciambella, unitene bene le estremità e rimettetelo a crescere in luogo tiepido coprendolo con un panno.
Quando il tòrtano avrà lievitato (accorreranno almeno due ore) infornatelo a forno moderato (170°) per settantacinque/ottanta minuti e sformatelo quando sarà freddo, servendolo porzionato a spicchi.
Questo tòrtano è comunque ottimo sia caldo che freddo.

Osservazioni
a) una delle presenze caratteristiche del tòrtano napoletano è la sugna o strutto, ingrediente che non può assolutamente essere sostituito con altri grassi (olio o burro); un/una napoletano/a che lo facesse ( come purtroppo ò visto fare da taluna inesperta massaia piú attenta ai falsi tabú del colesterolo e della linea, che ai dettami della sana tradizionale cucina partenopea…) incorrerebbe nella scomunica latae sententiae e meriterebbe di essere scacciato/a con abominio dalla comunità napoletana !
b) quando nella pasta ci sono grassi e ripieno, talvolta la lievitatura tarda a verificarsi; sarebbe quindi opportuno, per non avere sorprese, preparare la pasta il giorno precedente a quello in cui verrà consumato il tortano.
c)*tòrtano = ciambella rustica (dal lat.tort(ilis)tòrto, ritòrto+suff.tonico di pertinenza anus(ano)→tortàno diventato poi nell’uso comune tòrtano).
d)**ciccioli= plur. di cicciolo (s. m. ciò che resta a seguito di pressatura dei tocchi di grasso del maiale dopo che siano stati fusi ad alta temperatura per ricavarne lo strutto); la voce è un derivato di ciccia; la parola a margine in napoletano diventa ciculo e al plur. ciculi ma l’etimologia è molto piú complessa in quanto ciculo/i deriva da un latino volgare *insiciculu(m) da un classico insiciu(m)=carne tritata attraverso un’assimilazione s-c→c-c, aplologia (caduta di una sillaba all’interno di una parola che dovrebbe presentare, in base alla sua etimologia, due sillabe consecutive identiche o simili) ed aferesi della sillaba d’avvio in.

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Silentium

L’indonapoletano ha un po’ di casini per cui non si dedica molto al blog. Lo farà e spiegherà, promette. A presto.

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Il cricket in aiuto del calcio indiano

Il cricket, lo sport piu’ popolare in India, potrebbe correre in aiuto del calcio che, nel paese di Gandhi, non gode di molto seguito e soprattutto ha pochi fondi a disposizione. Lo rivela il Telegraph, il quotidiano di Calcutta, citta’ nella quale il calcio e’ molto seguito. Il presidente della lega indiana di calcio, l’All India Football Association (AIFF), Praful Patel, ha chiesto l’aiuto del governo centrale (del quale e’ alleato) per ottenere un prestito dalla federazione di cricket per permettere alla squadra di calcio indiana di prepararsi e partecipare alla coppa asiatica che si terra’ in Qatar nel 2011. Patel e’ un esponente del Nationalist Congress Party, il cui segretario generale e’ Sharad Pawar, che ha anche ricoperto per anni il ruolo di presidente del Board of Control for Cricket in India (BCCI), la federazione indiana di cricket. E’ su questa amicizia e vicinanza politica che il presidente della lega di calcio conta per ottenere il finanziamento necessario per realizzare il Goal 2011 Project, secondo il quale i 25 migliori giocatori di calcio indiani saranno a totale disposizione della nazionale per nove mesi e non sara’ loro permesso di giocare nei loro rispettivi club fino alla fine del toreo continentale. Durante i nove mesi, i calciatori della nazionale giocheranno con la maglia dell’India sfide internazionali preparatorie agli Asiatici di Doha, e la federazione di calcio paghera’ loro gli stipendi che di solito ricevano dai club. La federazione di cricket sarebbe pronta a dare a quella di calcio 100 milioni di rupie, quasi 1 milione e 500 mila euro, cifra che dovra’ essere approvata nel prossimo consiglio direttivo. Anche il governo ha promesso aiuti. Il calcio in India e’ diffuso principalmente nella zona orientale, in particolare negli stati del West Bengala, Sikkim e Assam, e nelle ex colonie come Goa. La nazionale e’ allenata dall’inglese Bob Houghton e ha nell’attaccante Baichung Bhutia, che ha giocato anche nella seconda divisione inglese, il suo giocatore piu’ rappresentativo. L’India ha vinto nel 2008 la Asian Football Confederation Challenge Cup, un torneo tra 17 squadre che aspiravano a qualificarsi per i giochi asiatici, conquistando cosi’ in maniera diretta l’accesso ai giochi di Doha.

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Il governo denuncia quattro responsabili (tutti stranieri) della Continental per Kalam

Qualche giorno fa ho pubblicato questa notizia. L’ex presidente indiano Abdul Kalam era stato obbligato a passare i normali controlli di sicurezza per imbarcarsi su un volo della Continental Airlines diretto a Newark. Kalam si dovette, come tutti, togliere le scarpe, fare la fila e mettere tutti i suoi oggetti nelle vaschette facendole passare per gli scanner di sicurezza. Un errore della compagnia sicuramente, visto che gli ex presidenti indiani sono nell’elenco di 18 VIP che non dovrebbero fare i controlli di sicurezza negli aeroporti, elenco diffuso e approvato dal ministero indiano dell’aviazione. Kalam, da signore qual’è, si sottopose ai controlli senza fare questioni. La cosa avveniva il 21 aprile. Qualcuno nei giorni scorsi ha fatto riemergere il caso. La compagnia, allora, si è scusata, Kalam ha detto che non faceva nulla, non importava. Ma il governo indiano niente: toccato nel suo orgoglio, il governo indiano ha pensato bene di denunciare i responsabili della Continental. Ha compilato un FIR, un First Information Report, che rappresenta il primo gradino per permettere alla polizia di aprire le indagini e arrestare qualcuno. Per carità, la compagnia ha sbagliato, ma ha ammesso l’errore e ha chiesto scusa. Il governo indiano, invece di pensare ai casini che si ritrova, denuncia quattro persone che, guarda caso sono tutti stranieri, per una cosa in sostanza già finita. Telegiornali e altri media non parlano d’altro. Ma scherziamo? Poi dice che uno rimpiange le escort di Papi.

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La Mayawati usa denaro pubblico per farsi costruire statue

Il Primo Ministro dell’Uttar Paradesh, Kumari Mayawati, inaugurera’, il prossimo tre luglio, quaranta statue raffiguranti importanti leader politici, tra le quali sei raffiguranti se’ stessa.
Secondo quanto affermato dal Times of India le statue, raffigurano leader indiani tra i quali la stessa presidente considerata ”la regina dei dalit” e il suo mentore politico fondatore del partito della Mayawati, il BSP. I monumenti sono stati eretti in vari punti di Lucknow, la capitale dello Stato piu’ popoloso dell’India, e fatte costruire dall’LDA (Lucknow Development Authority) sarebbero costate 6.68 crore di rupie, quasi 1 milione e mezzo di euro. Altri 52 crore (circa 10 milioni di euro) sarebbero stati spesi poi per la costruzione di 60 statue di elefanti di marmo (l’elefante e’ il simbolo del partito del BSP) dinanzi all’Ambedkar memorial, il monumento all’intoccabile che ha scritto la costituzione indiana. La notizia ha suscitato nello stato numerose polemiche e sono in molti a criticare quella che e’ considerata dai piu’ una volonta’ di glorificare se stessa e il suo partito da parte del Premier Mayawati.
Venerdi’ scorso e’ stata infatti firmata e presentata presso la Suprema Corte una petizione pubblica nella quale si chiede che il Primo Ministro Mayawati sia fermata e non possa usare il denaro pubblico per costruire statue raffiguranti se stessa o simboli del suo partito. Nella petizione si chiede anche l’apertura di un’inchiesta da parte del CBI (Central Bureau Investigation) per abuso di pubblico denaro. Redatta dall’avvocato Ravi Kant, nella petizione si chiede poi che il governo dell’Uttar Pradesh rimuova le statue della Mayawati e i simboli del suo partito dal suolo pubblico.
Kumari Mayawati, considerata la ”regina dei dalit” degli intoccabili, e’ emersa prepotentemente negli anni scorsi conquistando al presidenza dell’Uttar Pradesh, nel nord dell’India, lo stato piu’ popoloso dell’Unione, conquistando tutti i voti dei dalit. La donna, che risulta essere la piu’ ricca dell’India, e’ molto contestata, in quanto ha un passato e un presente fatto di accuse e condanne per appropriazione indebita di denaro pubblico e di fondi del suo partito. Nonostante abbia ricevuto i voti degli intoccabili e con questi sia stata eletta, ha formato un governo senza intoccabili. Gia’ in passato la Mayawati si era fatta erigere delle statue, alcune di quali fatte abbattere e rifare piu’ alte perche’ erano piu’ basse di quelle di Nehru, Gandhi e degli altri grandi leader indiani.

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La Tata annuncia vincitori lotteria per la Nano

La Tata ha annunciato i nominativi delle 100.000 persone che per prime potranno possedere la Nano, l’auto da 1.500 euro. La casa automobilistica indiana ha finito la lotteria con la quale ha selezionato i primi tra i quasi 200.000 che dal 9 al 25 aprile si erano registrati per acquistare l’auto. Attraverso un sistema computerizzato, l’azienda partner di Fiat, ha scelto i primi compratori che, dopo numerosi ritardi, potranno ricevere l’auto piu’ piccola del mondo a partire dagli inizi di luglio. Le prenotazioni erano state in numero inferiore rispetto a quelle sperate, ed erano state raccolte nelle filiali della State Bank of India. I fortunati vincitori della lotteria saranno contattati personalmente, secondo un comunicato ufficiale della Tata, e l’auto verra’ loro consegnata dagli inizi di luglio alla fine del 2010. Oltre 55000 aspiranti compratori, dopo aver presentato la richiesta, hanno ritirato la loro prenotazione, adducendo motivi economici temporanei. Per questo, a loro sara’ data priorita’ alla prossima prenotazione. Coloro che invece non riusciranno ad avere l’auto dei sogni, secondo la Tata, potranno avere forti sconti sull’acquisto di altre vetture della casa automobilistica indiana.

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Nuovo direttore all’Ansa: Luigi Contu

Luigi Contu

Luigi Contu

Il CdA dell’ANSA, riunitosi oggi, ha nominato all’unanimità Luigi Contu direttore responsabile dell’Agenzia dal 15 giugno prossimo. Il CdA ha ringraziato il direttore uscente Giampiero Gramaglia per il lavoro svolto e ha formulato i migliori auguri a Luigi Contu. Luigi Contu, nuovo direttore dell’ANSA, romano di origini sarde, 47 anni, sposato con tre figli, inizia la sua attività giornalistica negli anni ’80 nella redazione del giornale economico Ore 12. Un’esperienza importante per la sua formazione e che lo porta prima alla redazione economica dell’ANSA, dove viene assunto nel 1987 dopo due anni di collaborazione. Nel 1990 approda alla redazione politico-parlamentare. Prima si occupa di economia e finanza, seguendo il lavoro delle commissioni parlamentari e l’attività del governo sul fronte dei conti pubblici. Poi allarga il proprio campo fino alla politica. Quando Giulio Anselmi prende le redini dell’ANSA nel 1997 chiama proprio Contu a guidare la redazione politica. Sotto la direzione di Pierluigi Magnaschi, Contu viene nominato vicedirettore dell’agenzia con il compito di coordinare l’informazione politica ed i rapporti con il mondo istituzionale. In quegli anni viene eletto prima segretario e poi vicepresidente della Associazione Stampa Parlamentare. Nel 2004, dopo 18 anni all’ANSA, arriva il momento del salto dall’agenzia alla carta stampata: fa così il suo ingresso a Repubblica, il quotidiano diretto da Ezio Mauro, quale capo della redazione interni. Oggi Contu viene designato dal Consiglio di Amministrazione all’unanimità, e torna, da direttore, nell’Agenzia dove aveva iniziato giovanissimo la sua vita professionale.

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Un profilo di Prachanda

Il Primo ministro nepalese dimissionario Prachanda

Il Primo ministro nepalese dimissionario Prachanda

Pushpa Kamal Dahal, meglio conosciuto come Prachanda, e’ nato a Chitwan, nel Nepal centro meridionale, nel 1954. Ha ottenuto il baccalaureato in Scienza ed Agricoltura a Rampur, lavorando per qualche tempo ad un progetto di sviluppo rurale sponsorizzato dall’USAID, l’agenzia americana che si occupa di supportare lo sviluppo dei paesi del mondo in termini soprattutto di agricoltura e salute. All’inizio degli anni settanta, ispirato anche dal movimento culturale rivoluzionario cinese, Prachanda (il cui soprannome significa in nepalese ”il terribile” o ”il fiero”) e’ divenuto personaggio attivo nel movimento insurrezionista comunista. Segretario Generale del partito comunista del Nepal nel 1986 che, dopo varie vicissitudini politiche si e’ trasformato nel Partito Comunista Maoista del Nepal nel 1994. Pur svolgendo sempre incarichi di primo piano all’interno del suo partito, Prachanda si e’ comunque tenuto sempre defilato nella vita politica del paese, almeno fino al 1996, da quando e’ divenuto ufficialmente il leader indiscusso dell’ala militare del CPN (Communist Party of Nepal), tale rimanendo durante tutto il decennio della lotta armata maoista che ha provocato nel paese himalayano oltre 13.000 vittime. Durante questo periodo, Prachanda ha vissuto nascosto nelle foreste nepalesi, braccato dall’esercito. Nessuno sapeva dove fosse, non si avevano neanche sue fotografie. Nel 2005 firma, insieme con i sette partiti dell’opposizione nepalese, un accordo in 12 punti che, tra l’altro, stabilisce che il regime dittatoriale imposto da re Gyanendra nello stato costituisce un fondamentale impedimento allo sviluppo e alla crescita del paese. Dopo mesi di scioperi, violenti scontri e la perdita di numerose vite umane, nell’aprile del 2006, l’alleanza costringe Gyanendra a riconvocare il parlamento da lui stesso disciolto nel 2002. Nel novembre del 2006, dopo alcuni mesi di estenuanti colloqui Prachanda sigla, insieme al Primo Ministro Koirala, uno storico accordo per la formazione di un parlamento ad interim di cui faranno parte anche i maoisti e per la promulgazione di una nuova costituzione, oltre allo scioglimento delle milizie comuniste e alla consegna delle loro armi a osservatori dell’ONU. Nell’aprile dell’anno scorso Prachanda porta il suo partito alla vittoria, ottenendo la maggioranza assoluta, nella nuova assemblea costituente del Nepal, mentre ad agosto dello stesso anno riceve l’incarico di formare il governo.

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Talebani si ritirano da avanzata verso Islamabad. Sarà vero?

Decidendo di mettere fine almeno per ora al loro lungo e spregiudicato braccio di ferro con il governo del Pakistan, i leader talebani più radicali hanno operato oggi un inatteso dietrofront, accettando di ritirarsi da Buner, località ad appena 100 chilometri da Islamabad, e di ritornare nella loro roccaforte dello Swat. Il consolidamento dei gruppi fondamentalisti nella Valle dello Swat, dove la sharia (legge islamica) ha sostituito i tribunali pachistani, e le notizie di una loro avanzata verso la capitale, hanno preoccupato varie capitali, fra cui gli Usa, che hanno evocato una possibile disintegrazione del Pakistan. In questo senso si è espresso oggi in una intervista tv anche il capo degli Stati Maggiori statunitensi, ammiraglio Mike Mullen, che si è detto “estremamente preoccupato” perché “ci stiamo certamente avvicinando al punto critico” in cui gli estremisti potrebbero impadronirsi del Pakistan”. L’ipotesi è stata però respinta oggi dal premier pachistano Yousuf Raza Gilani, secondo cui il governo “non esiterà ad adottare misure contro i talebani se essi non si atterranno strettamente agli accordi di pace” del 16 febbraio, riguardanti la valle dello Swat e le zone circostanti. E a sua volta il comandante dell’esercito, generale Ashfaq Pervez Kayani, a lungo silenzioso sull’attivismo dei talebani, ha dichiarato che “le più diverse congetture sono state espresse sulla sorte del Pakistan”, ma noi “siamo determinati a sradicare il terrorismo dalla nostra società”. Poco dopo fonti militari dichiaravano alla tv Dawn News che “sono stati messi a punto piani, operativi nel giro di 48 ore, per intervenire se necessario contro i militanti più radicali nella valle dello Swat”. Comunque, mentre il generale Kayani parlava da Buner, distretto occupato dagli uomini del temibile maulana (maestro religioso) Fazlullah, arrivava la notizia dell’accordo in base a cui i talebani accettavano di abbandonare le posizioni conquistate all’inizio di aprile e rientrare nello Swat. La presenza dei militanti islamici aveva trasformato in pochi giorni il clima di Buner, con rigide misure nei confronti delle donne, la chiusura dei tribunali pachistani e perfino dei negozi di musica e l’avvertimento ai barbieri a non tagliare la barba degli uomini. Non è per il momento possibile determinare se si tratta di un ripiegamento tattico o di una decisione definitiva, ma è un fatto che l’accordo è stato raggiunto ancora una volta grazie alla mediazione del maulana Sufi Muhammad. Leader del gruppo fuorilegge Tehrik-e-Nafaz-e-Shariat-e-Mohammadi (Tnsm), Sufi Muhammad è considerato un “talebano buono” per aver collaborato con il governo a bloccare il conflitto con i gruppi oltranzisti nello Swat ed a firmare un’intesa per la pace. Il ritiro dei talebani è stato annunciato ai giornalisti da Syed Mohammed Javed, rappresentante del governo, al termine di un incontro a Batkhela (regione del Malakand) con i leader radicali Qari Muhammad Khan e Muslim Khan, mediato dall’onnipresente Sufi Muhammad.

fonte: Ansa

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Un esercito di candidati inquisiti e condannati

Continua la tradizione dei candidati alle elezioni indiane con storie criminali alle spalle. Se nella legislatura che va a finire su 545 parlamentari 128 hanno casi criminali pendenti (84 dei quali sono incriminati per omicidio e altri 24 per furto ed estorsione), tra i candidati che si presentano alle prossime elezioni la musica non cambia. Tra i 1425 aspiranti parlamentari che parteciperanno alla prima fase delle elezioni, 222, il 16%, hanno accuse penali o processi pendenti. La percentuale supera il 25% calcolando tutti i candidati. Il partito con piu’ candidati-criminali e’ il partito del Congresso di Sonia Gandhi, seguito dal partito nazionalista indu’ del BJP. La maggior parte dei candidati con la fedina penale sporca, circa il 30% del totale, si presentano nello stato nord orientale del Bihar. Oltre 300 le diverse incriminazioni per i candidati, con accuse che vanno dall’omicidio al tentato omicidio, dall’estorsione al rapimento. Molti candidati sono imputati di voto di scambio: e’ infatti molto diffusa la pratica di candidati che distribuiscono, soprattutto ai poveri in cambio di voti, soldi ma anche generi alimentari, vestiti. Emblematico e’ stato il caso di un candidato del Tamil Nadu che ha regalato alle passate elezioni televisori a colori in cambio di voti a persone dei villaggi che non avevano neanche l’elettricita’. La legge indiana prevede che non possano candidarsi coloro che siano stati condannati a reati oltre i tre anni. Questo ha chiuso le porte della candidatura al divo di Bollywood Sanjay Dutt, nominato poi segretario generale del partito socialista, che e’ stato condannato a sei anni (e’ fuori su cauzione) per aver partecipato come basista agli attentati a Mumbai nel 1992. Ma anche il presidente indiano, Pratibha Patil, non e’ esente da accuse: contro di lei incriminazioni per appropriazione indebita di fondi statali e per aver aiutato il fratello ad uccidere un suo rivale politico. Accuse risalenti a prima della sua elezione.

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