Archivi tag: animali

Protestano gli incantatori di serpenti, vogliono essere regolarizzati

Gli incantatori di serpenti e i proprietari degli orsi danzanti sono scesi sul piede di guerra a Calcutta per protestare contro una legge che vieta le loro attività. Oltre 8000 incantatori, per lo più zingari, hanno portato sull’Esplanade della capitale culturale dell’India i loro animali sotto la guida della Beduia Federation, la prima organizzazione che tenta di riunire gli zingari che in India si danno da fare principalmente nelle fiere come incantatori di serpenti, ammaestratori di orsi o con spettacoli di tipo circense. La legge del governo locale sotto il Wildlife Act nazionale, intende bloccare la vendita illegale del veleno dei serpenti, principalmente cobra, attività svolta anche dagli incantatori. Gli zingari riuniti nella federazione, che hanno ottenuto anche l’appoggio del partito comunista che è al potere in West Bengala, manifestano contro la legge perché questa, per bloccare il traffico illegale, vieta anche a loro di tenere i rettili. Segretario e portabandiera della federazione è Raktim Das, uno zingaro molto famoso nell’ambito della comunità per essere scampato miracolosamente alla morte nel novembre scorso, quando fu morso 26 volte da vipere in un villaggio che cercava di liberare dai rettili. ”Sappiamo che è illegale portare per strada serpenti e orsi – ha detto Das al settimanale India Today – ma questi animali sono come la nostra famiglia e noi non abbiamo casa, per cui viaggiano con noi. Sono il nostro bagaglio. Siamo pronti a reagire se la polizia ci vuole arrestare. In passato abbiamo anche salvato animali selvatici da una morte certa, non ci possono trattare in questo modo”. Secondo Das, 1 grammo di veleno (da un serpente se ne ricaverebbero 12 grammi ogni due mesi) costa al mercato nero poco meno di 200 euro. La legge aiuterebbe il mercato nero perché vietando agli incantatori di vendere il veleno, si alimenta il nero e si toglie agli zingari una fonte di guadagno. Das ha anche proposto che gli zingari possano entrare in centri autorizzati dove, sotto la supervisione di veterinari, si possa estrarre e vender legalmente il veleno. La federazione degli zingari batte molto sulla legalizzazione della loro posizione, anche in chiave sociale e di assistenza all’agricoltura. Secondo Das, infatti, gli incantatori sono molto utili per i contadini perché i serpenti mangiano i ratti che distruggono le colture e i serpenti d’acqua si cibano anche delle larve delle zanzare che provocano malaria e dengue. Peccato, diciamo noi, che questi zingari sfruttino gli animali, li maltrattano, per farsi pagare. Come sulla strada tra Jaipur e Fathepur Sikri, dove fino a poco tempo fa c’erano questi orsi del Kashmir che danzavano per i turisti fermi sull’autobus in attesa di pagare il biglietto. Agli orsi ballerini veniva messo un chiodo in bocca al quale era legata la museruola e il guinzaglio. Ma anche ai cobra degli incantatori la vita non va meglio. Ricordiamoci che i serpenti sono sordi e che non è il suono che lo fa muovere, ma il movimento della mano dell’incantatore che il rettile vede come un pericolo. Va bene dare un aiuto sociale alle minoranze, ma se questo va contro i diritti di umani e animali, allora no.

Lascia un commento

Archiviato in Notizie curiose, Vita indiana

E’ finita la fiera di Pushkar, che ha risentito di crisi diverse

E’ appena finita la Fiera di Pushkar, nella quale sono stato e della quale scrivo di seguito, riportando un articolo scritto per l’occasione. Quest’anno è stato tutto in tono minore: poca gente, pochi indiani, pochi turisti, pochissimi cammelli (che poi sono dromedari). La crisi, certo, ma soprattutto la paura di attentati. Pushkar, le fiere, i luoghi dove si riunisce tanta gente sono bersagli preferiti dai terroristi. In meno di sei mesi in India sono esplose 65 bombe, che hanno ucciso quasi 300 persone. La gente era molto poca, secondo i giornali si sono registrate oltre il 40% di presenza in meno. In effetti non c’era nessuno. Comunque, è sempre una cosa particolare, spero di riuscire a postare un video che ho girato, devo prima trovare il convertitore da video del telefonino a avi.

Cammelli, mercanti, saltimbanchi e santoni, cerimonie sacre e gare tra animali. Turisti occidentali, ma anche tanti indiani. Questo e molto altro, in una curiosa mescolanza di sacro e profano non inusuale in India, e’ Pushkar. Piccola cittadina del Rajastan, Pushkar e’ considerata, insieme a Varanasi (l’antica Benares, dove scorre il Gange) la citta’ piu’ sacra dell’India.  E’ conosciuta infatti per il suo lago sacro e per l’unico tempio dedicato al dio Brahma esistente nel mondo. La leggenda dice che questo lago si e’ formato dove Brahma – il creatore dell’universo nella religione indu’ – fece cadere un fiore di loto in un giorno di luna piena. La tradizione induista considera di buon auspicio bagnarsi in quelle acque, specie durante il plenilunio d’autunno. Pushkar e’ diventata cosi’ uno dei piu’ frequentati luoghi di pellegrinaggio non solo in India ma in tutta l’Asia. Qui, come a Varanasi, ogni giorno, centinaia di pellegrini si recano a compiere le abluzioni e i riti di purificazione. Ma la differenza con Varanasi e’ tangibile: a Pushkar, sui ghat che degradano verso il lago, non si compiono cremazioni. L’atmosfera e’ piu’ festosa. Il contatto con la morte, evidentissimo a Varanasi, qui non si avverte. Al lago i pellegrini vanno soprattutto a lavarsi, a rilassarsi, a pregare e a  giocare. Lungo la strada che porta al lago santoni di ogni tipo e bramini recitano preghiere e promettono buoni auspici. La citta’ ha fatto pero’ della spiritualita’ un lucroso commercio: finti santoni costituiscono per i turisti una vera e propria attrazione: bizzarramente abbigliati, con il volto e il corpo dipinto con colori vivaci, alcuni di essi arrivano a spillare a turisti creduloni anche fino ad 80 euro per una ‘puja’ (la preghiera indu’ di buona sorte) o fino a dieci euro in cambio di una foto. Non e’ raro udire di sprovveduti raggirati o derubati da piccoli truffatori e ladruncoli.  Ma Pushkar e’ soprattutto la citta’ della fiera dei cammelli: ogni anno, a novembre, in coincidenza con il periodo di luna piena, migliaia di cammelli, cavalli e altro bestiame vengono messi in vendita, fra gare, danze, musica ed altri intrattenimenti. Sono circa 200.000 le persone che puntuali arrivano ogni anno per partecipare alla festa. Oltre 150.000 animali guidati dai loro proprietari, mercanti e allevatori, giungono da tutta l’India. In uno Stato basato su un’economia prevalentemente rurale ed agricola, dove per molti possedere un cammello e’ gia’ sinonimo di ricchezza e benessere, la fiera di Pushkar costituisce l’occasione piu’ ghiotta dell’anno per realizzare buoni guadagni, destinati, in buona parte, a fronteggiare il periodo buio dell’inverno ormai alle porte. L’anno scorso, per la prima volta, proprio a testimoniare la grande importanza di questo animale per l’economia della zona, una Organizzazione non governativa (Ong) indiana ha istituito a Pushkar, per i giorni della fiera, un ambulatorio veterinario dove poter gratuitamente far curare i cammelli ammalati o feriti. A causa delle ristrettezze economiche, infatti, spesso i proprietari non sono in grado di far curare i cammelli malati e sono costretti a lasciarli morire. Una perdita enorme per la loro economia familiare. In citta’, durante i giorni della fiera, cammellieri e proprietari di bestiame si accampano nella grande spianata desertica che si trova a pochi passi dallo stadio: qui restano per una settimana (tanto dura la fiera), qui dormono, qui effettuano le operazioni di compravendita, qui fanno (spesso a beneficio dei turisti) la tosatura dei cammelli. Intanto nello stadio, poco lontano, si svolgono competizioni tra animali, parate e spettacoli folcloristici. Lo spazio della fiera e’ circondato da bancarelle che vendono souvenir, oggetti di artigianato locale, cibarie, frutta. Le famiglie portano i bambini sulle giostre o a vedere lo spettacolo dell’uomo che mangia il fuoco. Cittadina tranquilla per il resto dell’anno, per sette giorni Pushkar si trasforma completamente, dall’alba al tramonto. Solo la sera, col calare del buio, la citta’ ritorna al silenzio. I turisti si rintanano nei numerosi alberghi intorno al lago, altri preferiscono alloggiare nelle apposite tendopoli per provare l’ebbrezza di dormire una notte nel deserto. Cammellieri, mercanti e bestiame si accampano nella spianata per concedersi poche ore di riposo, in attesa dell’alba e di una nuova giornata di affari, colori, musiche e commerci.

1 Commento

Archiviato in Diario indonapoletano, Vita indiana

Uno zoo chiamato aeroporto

Sporco, incasinato,  improbabile, piccolo. L’aeroporto Indira Gandhi International di Delhi è un pessimo biglietto da visita per il paese. La gente ci muore a causa del caos: auto contro i pedoni, autobus contro auto, incidenti anche sulle piste per mezzi che non rispettano le regole. Di casini nell’aeroporto ne avevo già parlato in questo post. Casini anche con i piloti e con gli animali.

Animali che si sono fatti risentire anche oggi. Per oltre un’ora l’aereoporto è rimasto chiuso a causa di lucertole che hanno affollato lapista. Lucertole di tutti i tipi, seguiti da sciacalli, cani randagi e altri animali che hanno bloccato la circolazione degli aerei. Non tanto per la difficoltà di atterrare e ripartire, ma perchè in cielo, nella speranza di arraffare qualcosa, si erano affrettati ad arrivare stormi di uccelli di tutti i tipi che rendevano impossibile il volo.

1 Commento

Archiviato in Diario indonapoletano, Notizie curiose, Vita indiana