La ”storia infinita” del processo in India per presunte tangenti pagate dalla societa’ svedese Bofors all’imprenditore italiano Ottavio Quattrocchi sembra giunta al suo ultimo capitolo perche’ il governo indiano ha comunicato oggi alla Corte suprema di New Delhi di aver deciso di ritirare ogni denuncia. Lo riferiscono i media a New Delhi. Dopo 20 anni di vicende giudiziarie arricchite da mandati di cattura internazionali e memorie difensive di Quattrocchi, la Procura generale dello Stato ha comunicato alla Corte che gli sforzi per ottenere l’estradizione dell’imputato, accusato di aver intascato tangenti per 650 milioni di rupie (oggi nove milioni di euro), sono falliti. Il 30 aprile scorso un funzionario dell’Ufficio centrale della polizia investigativa (Cbi) aveva avvertito i giudici indiani che dopo 12 anni la nota riguardante Quattrocchi, che appariva nella sezione ‘Red Corner Notice’ dell’Interpol era stata rimossa, a quanto pare su richiesta della Procura generale indiana. In quella occasione il Cbi aveva chiesto alcuni mesi per studiare un possibile rilancio dell’inchiesta che pero’ non e’ stato possibile materializzare. Quattrocchi, amico personale di Sonia Gandhi e del marito Rajiv, ha sempre respinto ogni addebito. Cio’ non ha impedito che egli sia stato al centro dalla meta’ degli anni ’80 di uno degli scandali che piu’ hanno segnato l’India e che nel 1989 fece perdere le elezioni al Partito del Congresso, dopo 40 anni di continuo governo. Fuggito dall’India nel 1993, per due volte il governo indiano ha tentato di ottenerne l’estradizione – prima dalla Malaysia, poi dall’Argentina – senza successo.
fonte: ANSA