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Per giocare per beneficenza, i nazionali di cricket vogliono soldi

La nazionale indiana di cricket, sport nazionale per eccellenza, è al centro di una imbarazzante polemica dopo che una associazione umanitaria ha denunciato che i giocatori hanno chiesto 50 milioni di rupie (quasi 800.000 euro) per partecipare a quattro mini-esibizioni di 15 minuti ciascuna a scopo benefico. I media oggi a New Delhi danno ampio risalto alla polemica scatenata dopo le dichiarazioni di Hardeep Sandhu, membro del comitato organizzatore della ong Amr, secondo cui alla vigilia degli incontri, che devono essere giocati a Chandigarh con star della tv e di Bollywood, i membri della nazionale di cricket avrebbero chiesto un compenso di “almeno 40 o 50 milioni di rupie”. Una delegazione di giocatori, guidata da Prabhjot Singh, Rajpal Singh e Deepak Thaukar, ha respinto l’accusa, sostenendo che “la squadra è cosciente che si tratta di una iniziativa di beneficienza” e parlato di “una strana cospirazione”. Ma Sandhu ha replicato che “esisteva un accordo scritto riguardante il versamento agli atleti del denaro proveniente dagli sponsor. Siccome però non ce ne sono stati molti, loro hanno comunque chiesto quella somma esorbitante”.

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Il cricket in aiuto del calcio indiano

Il cricket, lo sport piu’ popolare in India, potrebbe correre in aiuto del calcio che, nel paese di Gandhi, non gode di molto seguito e soprattutto ha pochi fondi a disposizione. Lo rivela il Telegraph, il quotidiano di Calcutta, citta’ nella quale il calcio e’ molto seguito. Il presidente della lega indiana di calcio, l’All India Football Association (AIFF), Praful Patel, ha chiesto l’aiuto del governo centrale (del quale e’ alleato) per ottenere un prestito dalla federazione di cricket per permettere alla squadra di calcio indiana di prepararsi e partecipare alla coppa asiatica che si terra’ in Qatar nel 2011. Patel e’ un esponente del Nationalist Congress Party, il cui segretario generale e’ Sharad Pawar, che ha anche ricoperto per anni il ruolo di presidente del Board of Control for Cricket in India (BCCI), la federazione indiana di cricket. E’ su questa amicizia e vicinanza politica che il presidente della lega di calcio conta per ottenere il finanziamento necessario per realizzare il Goal 2011 Project, secondo il quale i 25 migliori giocatori di calcio indiani saranno a totale disposizione della nazionale per nove mesi e non sara’ loro permesso di giocare nei loro rispettivi club fino alla fine del toreo continentale. Durante i nove mesi, i calciatori della nazionale giocheranno con la maglia dell’India sfide internazionali preparatorie agli Asiatici di Doha, e la federazione di calcio paghera’ loro gli stipendi che di solito ricevano dai club. La federazione di cricket sarebbe pronta a dare a quella di calcio 100 milioni di rupie, quasi 1 milione e 500 mila euro, cifra che dovra’ essere approvata nel prossimo consiglio direttivo. Anche il governo ha promesso aiuti. Il calcio in India e’ diffuso principalmente nella zona orientale, in particolare negli stati del West Bengala, Sikkim e Assam, e nelle ex colonie come Goa. La nazionale e’ allenata dall’inglese Bob Houghton e ha nell’attaccante Baichung Bhutia, che ha giocato anche nella seconda divisione inglese, il suo giocatore piu’ rappresentativo. L’India ha vinto nel 2008 la Asian Football Confederation Challenge Cup, un torneo tra 17 squadre che aspiravano a qualificarsi per i giochi asiatici, conquistando cosi’ in maniera diretta l’accesso ai giochi di Doha.

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Ancora bombe in India, 64 in meno di sei mesi

E’ di 61 morti e 470 feriti il bilancio delle 13 esplosioni che nel giro di 10 minuti hanno scosso quattro distretti dello stato nord orientale indiano dell’Assam. Erano le 11.25 quando la prima esplosione e’ stata avvertita nella citta’ principale dello stato, Guwahati, sotto la sopraelevata di Ganeshguri, vicinissima al tribunale distrettuale e nei pressi della zona del parlamento locale, ad appena cento metri dalla residenza del primo ministro. Da un cortile del tribunale si e’ alzato del fumo nero che ha invaso anche l’ufficio del vice procuratore, e la polizia crede che la bomba sia stata piazzata su un motorino. Pochi minuti dopo, altre esplosioni sono avvenute nei mercati affollati Pan Bazar e Fancy Bazar, per poi terminare alle 11.35 con l’ultima esplosione nei pressi del policlinico Dyspur. Quasi simultaneamente, altre bombe sono esplose nel mercato del pesce, in uno di verdure e nei pressi della stazione di Kokrajhar, citta’ dell’ovest dello stato. Sempre negli stessi minuti altre bombe sono esplose nelle citta’ di Barpeta e di Bogaingaon. 31, secondo il bilancio ufficiale annunciato dal primo ministro dello stato Tarun Gogoi, le vittime a Guwahati, dove una folla inferocita con la polizia, per la mancanza di sicurezza, ha attaccato gli agenti che, per difendersi, hanno fatto fuoco in aria. Per questo e’ stato imposto il coprifuoco in citta’, poi tolto dopo diverse ore, mentre lo stato di allerta e’ stato aumentato in tutto il paese. Al momento, non e’ stata fatta nessuna rivendicazione ufficiale. Nell’immediatezza delle bombe, la polizia e i politici hanno puntato il dito contro l’ULFA (United Liberation Front of Assam, Fronte di Unito di Liberazione dell’Assam), che dal 1979 combatte per affermare l’indipendenza dell’Assam da New Delhi, attraverso attentati anche al di fuori dello stato. Aanjan Borthakur, uno dei membri pubblici dell’ULFA, in una mail inviata ad alcuni giornali ha negato il coinvolgimento del suo gruppo negli attentati, condannandoli. Il governo assamese pero’ non crede a questa presa di distanza ed e’ convinto, da fonti di intelligence, che altri gruppi abbiano aiutato i separatisti. In particolare, gli agenti indiani sono convinti che anche l’HUJI, (Harkat-ul-Jihad-al Islami, il Movimento della Guerra Santa Islamica) una formazione terrorista legata ad Al Qaeda, nata in Pakistan con ramificazioni in India e in Bangladesh. Proprio il gruppo di questo stato, confinante con l’Assam avrebbe piazzato la prima bomba di Guwahati di concerto con quelli dell’Ulfa. Su una cosa gli inquirenti sono d’accordo: e’ stato usato in diversi attentati l’esplosivo RDX, gia’ usato dall’ULFA e, soprattutto, si e’ trattato di una serie di potenti attentati ben congegnati, che nel giro di 10 minuti hanno gettato nel terrore 4 distretti dell’Assam. L’India e’ sotto shock. Il ministro degli interni indiano Shivraj Patil, nel condannare le bombe, ha invitato tutti alla calma. In meno di sei mesi, l’India ha registrato 64 bombe in sei stati, che hanno provocato la morte di 220 persone e il ferimento di 900.

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Scontri etnico-religiosi in Assam

E’ di almeno 40 morti il bilancio degli scontri etnico-religiosi in Assam, stato nordorientale indiano, dove e’ diventata esplosiva la convivenza tra le comunita’ indigene locali dei Bodo e i musulmani, soprattutto immigrati del Bangladesh. In tre giorni i distretti Udalguri e Darrang sono stati messi a ferro e a fuoco, mentre la polizia ha ricevuto l’ordine di sparare a vista. Gli scontri sono cominciati dopo che i Bodo del National Democratic Front of Bodoland, un gruppo tribale che si batte per l’indipendenza dei propri territori dal resto dell’Assam, hanno attaccato una comunita’ di musulmani. Gli scontri hanno costretto oltre 80mila persone a lasciare le proprie case e a rifugiarsi nelle tendopoli messe a disposizione del governo locale. Migliaia di case sono state date alle fiamme, elicotteri e battaglioni di agenti controllano le strade. Alcune fonti governative, citate dal Times of India, hanno detto che dietro a queste violenze c’e’ l’intento di cacciare tutti i musulmani dalla zona.

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Ladri muiono mentre rubano gasolio da treno

15 ladri sono morti mentre tentavano di rubare gasolio dai serbatoi di un vagone ferroviario e da alcune cisterne. Oltre 30 i complici che sono stati trovati dalla polizia senza conoscenza ai lati del treno. E’ successo nei pressi di Guhawati, nello stato nord orientale indiano de’Assam. Il treno merci, che trasportava, tra l’altro, alcune cisterne di petrolio grezzo e raffinato, era stato fermato la notte scorsa da uomini armati nella foresta. Gli stessi, secondo la ricostruzione della polizia riportata dalla stampa indiana, avrebbero tentato di travasare il gasolio in piccoli contenitori che avevano intorno. Ma le esalazioni di gas avrebbero ucciso i 15 ladri e reso senza conoscenza i complici.

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