Una banca di bambini per bambini poveri sta operando da qualche tempo in Bihar con notevole successo, tanto da fare diventare i bambini i motori economici di alcuni villaggi dello stato nord orientale indiano. La Bal Vikas Khajana è una piccola banca cooperativa che oltre a gestire piccoli conti correnti di bambini, concede a questi piccoli prestiti. I soldi vengono concessi ai bambini lavoratori, raccoglitori di stracci, coloro che lavorano in piccole fabbriche, a coloro che sono costretti a lavorare per questioni familiari. I prestiti possono essere concessi per essere utilizzati per lo sviluppo di una impresa o per fronteggiare problemi di salute. Ashna, un ragazzino di 16 anni di un piccolissimo villaggio del distretto di Muzzafarpur in Bihar, ha avuto il prestito proprio per quest’ultimo motivo. Suo padre è infatti costretto a letto a causa di un problema spinale e il negozio di famiglia, prima gestito dal padre, stava per chiudere. Ashna è riuscito ad ottenere in prestito dalla Bal Vikas Khajana 2500 rupie, circa 50 euro, con le quali ha comprato medicine per il padre e riaperto il negozio. Con i proventi di questo, sta ripagando il prestito alla banca che applica interessi irrisori, oltre a portare avanti la famiglia. Sono molti i bambini raccoglitori di stracci che mettono in banca i loro depositi. Il fatto che agli sportelli ci siano degli bambini, invoglia i piccoli risparmiatori a lasciare i loro pochi averi in banca, evitando che vengano così rubati dai grandi e facendo in modo che si possano trovare qualcosa per il futuro. Vedendo altri bambini che raccolgono e conservano i loro soldi, i piccoli risparmiatori si sentono più sicuri circa la conservazione dei loro beni, a differenza delle banche ‘normali’. La preoccupazione dei piccoli lavoratori di strada è sempre quella che qualche adulto possa prendere loro tutto. Da qui il successo della piccola banca cooperativa, che sta ora pensando di espandersi ad altri stati indiani
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22 bambini morti dopo aver assunto paracetamolo
Le autorita’ del Bangladesh hanno annunciato una inchiesta sulla morte di 22 bambini deceduti subito dopo aver ingerito medicina. Lo riferisce l’agenzia bengalese Bdnews24. I bambini, in diverse zone del paese, avevano assunto paracetamolo per curare la febbre, ma poco dopo l’assunzione, sono deceduti. Probabilmente, secondo fonti del ministero della salute, il paracetamolo era mischiato con qualche sostanza velenosa. Tutti i flaconi di medicina erano usciti dalla stessa fabbrica di Comilla, nei pressi della quale si e’ registrato il maggior numero di vittime. La fabbrica e’ stata chiusa. L’agenzia rivela che i bambini sono morti di insufficienza renale, la maggior parte di loro dopo essere stati portati dalle loro zone di origine al Dhaka Children’s Hospital, il maggior ospedale pediatrico del paese. Nel 1992 furono 300 i bambini bengalesi morti a causa del Dietilene Glicole, un prodotto chimico industriale molto tossico usato per tingere vestiti a basso costo, fu mischiato a paracetamolo per farne uno sciroppo.
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In aumento i matrimoni tra bambini in Rajasthan
Nonostante apposite leggi lo vietino, il matrimonio tra bambini in India e’ ancora ampiamente praticato, soprattutto nello stato nord-occidentale del Rajasthan. Lo rivela uno studio del Mamta Health Institute od Mother and Child, secondo il quale nel solo distretto di Bundi del Rajasthan, il 65,5% delle bambine sotto i 18 anni sono gia’ sposate. Nello stesso distretto, solo nella sua parte rurale, il dato sale all’84,3%. Capita cosi’ che in alcune classi elementari la maggior parte delle bambine che frequentano la scuola, siano gia’ sposate. In India, soprattutto nelle zone rurali di alcuni stati, e’ usanza sposare le figlie in tenera eta’, anche per un fatto economico. I genitori, infatti, che devono provvedere alle spese per il matrimonio, se hanno due figlie femmine anche di eta’ diverse, le sposano insieme per risparmiare sulle spese. Una volta sposate, inoltre, vanno a vivere a casa del marito e quindi il genitore non deve piu’ preoccuparsene. Moltre bambine restano a vivere con i propri genitori fino ai 18 anni, ma diverse sono quelle che si trasferiscono. Tradizionalmente i matrimoni, soprattutto quello dei bambini, si celebrano nelle feste di Akha Teej o in quella di Akshaya Tritya, che cadono da aprile a giugno. Da quando e’ stata varata la legge che li vieta, consapevoli che in quei giorni la polizia controlla i ‘mandap’, i luoghi dove si celebrano i matrimoni per verificare che non ci siano bambini, i genitori preferiscono far sposare i loro figli minori in altre date, anche se vanno contro il volere dell’astrologo. In India, infatti, le date per i matrimoni vengono decise dagli astrologi in base alle congiunture astrali. Si verifica cosi’ che in una stessa sera si sposino centinaia di migliaia di persone mentre nessuna negli altri giorni. I genitori di bambine soprattutto del Rajasthan, pur di far sposare le loro figlie e cosi’ evitare di dover continuare a pensare a loro, vanno anche contro la tradizione, contro la religione, contro la superstizione. Oltre, ovviamente, ad andare contro la legge. L’istituto di ricerca denuncia che durante il periodo elettorale i candidati alle elezioni e i politici gia’ in carica chiudono un occhio rispetto ai matrimoni di bambini, facendo cosi’ diffondere questa pratica. E’ il Rajasthan lo stato piu’ interessato dal fenomeno. Oltre al distretto di Bundi, nel distretto di Chittorghar il 63,5% delle bambine ( il 73,6% di quelle che vivono nelle zone rurali) sono gia’ sposate; in quello di Tonk il 61,7% delle bambine (73,9% delle aree rurali) sono sposate; in quello di Bhilwara hanno gia’ contratto matrimonio il 60,3% delle bambine, il 73,2% di quelle che vivono nelle campagne. Numeri allarmanti che neanche l’approvazione della nuova legge e le minacce di punizioni e galera nei confronti dei genitori ha bloccato.
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La più alta percentuale al mondo di bambini malnutriti vive in India
L’India ha la piu’ alta percentuale di bambini sottopeso. Lo rivela uno studio della Banca Mondiale presentato nella capitale indiana. ”nonostante stia registrando una crescita economica senza precedenti – si legge nello studio dell’organizzazione internazionale – durante gli ultimi dieci anni, Il sud est asiatico in generale e l’India in particolare hanno il piu’0 alto tasso di malnutrizione e di sotto nutriti del mondo”. Secondo dati analizzati dall’Organizzazione mondiale della sanita’ e citati nello studio della World Bank, nel mondo il 49% dei bambini sottopeso, il 34% di quelli rachitici e il 46% di quelli piu’ sciupati, vivono in India. La prevalenza della malnutrizioni cambia nei diversi stati a seconda dello stato sociale e demografico, con tassi molto alti tra gli appartenenti a tribu’ e caste registrate. Gli stati del Madya Pradesh, Bihar e Jarkhand hanno il piu’ alto tasso di bambini malnutriti Secondo lo studio della banca mondiale, un terzo di bambini delle aree urbane sarebbero malnutriti. Lo studio punta l’indice contro il fatto che ogni sforzo governativo di ridurre la malnutrizione e’ stato limitato, non a caso sono in aumento casi di anemia. La banca mondiale fa notare che mentre in altre parti del mondo la crescita economica equivale ad un miglioramento della nutrizione, in India questo processo non e’ avvenuto.
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A quattro anni passa 50 giorni in carcere con detenuti adulti
Ha solo quattro anni ma ha gia’ passato 50 giorni in prigione. E’ accaduto nello stato indiano dell’Orissa, nell’India centrale. La piccola Kandhai Sahoo, dopo l’arresto di suo padre Trilochan e dei suoi nonni paterni, accusati di aver ucciso la madre, una donna di 25 anni, non aveva nessun altro posto dove andare e cosi’ i giudici indiani avevano deciso che venisse anche lei portata in carcere, dove almeno avrebbe potuto stare col padre. Per 50 giorni la bimba ha mangiato lo stesso cibo destinato agli altri detenuti e, non avendo un letto, ha dormito sul pavimento. La notizia dell’ ”arresto” di Kandhai ha suscitato le reazioni di numerosi movimenti per la tutela dei minori che hanno alla fine spinto le autorita’ a rilasciare la bambina, affidata ora alle cure della nonna materna.
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Polizia nepalese tortura i bambini
Lo Human Right Wacht, l’organizzazione internazionale per i diritti umani, ha accusato la polizia nepalese di torturare i bambini. Secondo uno studio appena pubblicato alla vigilia del Giorgio dei Bambini in Nepal, lo HRW ha indirizzato una richiesta al governo nepalese per far cessare queste torture che averebbero anche solo per divertimento da parte degli agenti. Tra i metodi piu’ usati dagli agenti ci sonno i pugni nello stomaco e in altre parti del corpo, calci, infilare pezzi appuntati di metallo sotto le unghie, bruciare il palmo dei piedi, percosse con stecche di bambu’ o di plastica. Secondo l’organizzazione oltre 200 casi sono stati registrati contro agenti di polizia nepalese solo quest’anno, con accuse di tortura nei confronti di bambini di strada o di coloro che vengono arrestati per piccoli crimini. Alcuni di questi bambini non raggiungono neanche l’eta’ di 13 anni. Lo studio ha rivelato che nessuna azione e’ mai stata presa nei confronti del personale di polizia che è accusato di questi crimini. Human Right Wathc accusa anche la poliza nepalese di non rispettare le convenzioni internazionali e di detenere i bambini in cella coni detenuti adulti, cosa che li espone a violenze anche sessuali. Ma il governo nepalese ha rigettato le accuse. Il portavoce del ministero degli esteri Navin Kumar Ghimire, ha detto che lo studio e’ scorretto, non reale e senza fondamento.
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Più cessi per tutti
Se Silvio si fosse candidato qui probabilmente avrebbe promesso questo. Io preferisco il “più pilo per tutti” dell’Onorevole Cetto La Qualunque. Ma i cessi qui ci vogliono, ve ne ho già parlato, ne mancano parecchi e c’è chi cerca di farlo capire. Ieri si è svegliato anche il ministro per lo sviluppo rurale, Raghuvansh Prasad Singh, che ha inviato a tutte le commissioni elettorali dell’Unione chiedendo di vietare la candidatura a coloro che non hanno il bagno in casa. Non solo: ha promesso bagni anche per i bambini delle scuole, che non è poco. Non solo molte scuole non hanno i bagni esponendo i bambini a malattie, ma discriminano anche le bambine. I genitori, infatti, non le mandano a scuola anche per paura che subiscano violenze non potendo fare le loro cose in privacy. Guidare la sera fuori città è incredibile: gli abbaglianti illuminano la strada buia che attraversa la campagna indiana e sul ciglio si alzano le persone che fanno i loro bisogni lungo le strade. I bisogni serali in campagna delle donne sono tra le prime cause di violenza femminile. Ce la faranno i ministri e i governi a dare i cessi agli indiani? Bho? mi pare una di quelle promesse assurde come quelli che mandano impensabili e inservibili aiuti al terzo mondo convinti di risolvere i problemi del mondo. Gli stessi splendidamente descritti, come suo solito, dal grande Tony Tammaro nella sua Amico che compri i miei dischi, quando prende in giro i cantanti che partecipano ai Live Aid e via di seguito, limitandosi a cantare e poi fano di tutto per fregare i governi pagando meno tasse:
Farò un duetto con Pavarotti
e canterò pure con gli U2
terrò un concerto nello stadio Meazza
insieme a Sting e a Ligabue
sconfiggeremo la fame nel mondo
mandando pizze agli africani
gli compreremo coltelli e forchette
così non mangiano con le mani
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Il 25% dei bambini che muiono al mondo sono indiani
Un bambino su quattro tra quelli che nel mondo muoiono sotto un anno di età, è indiano. Sono questi gli ultimi allarmanti dati forniti dall’UNICEF, secondo cui il tasso di mortalità infantile in India è di 57 ogni 1.000 nascite. “Le cifre dell’India – commenta Marzio Babile, responsabile sanitario dell’UNICEF in India – rappresentano oltre il 25% della mortalità infantile nel mondo. Ovviamente sappiamo bene anche che centoquarantamila donne ogni anno perdono la vita nel dare alla luce i loro figli, contribuendo in maniera estremamente rilevante, forse in misura superiore ad un quarto, al tasso di mortalità femminile nel mondo”. Una delle prime cause di mortalità infantile in India è la malnutrizione. Secondo il recente rapporto dell’UNICEF il 46% dei bambini indiani sotto i cinque anni sono malnutriti e il 53% delle donne partoriscono senza l’assistenza di personale medico adeguato e in condizioni igieniche spesso precarie. “Fondamentalmente il miglioramento si avrà solo se forniremo opportunità per lo sviluppo delle capacità umane – dice Amarjeet Sinha, segretario del Ministero per la Salute e per il benessere della Famiglia – noi riteniamo che il programma nazionale per l’assistenza alle zone rurali contribuisca in tal senso. Certo ci vorrà del tempo ma siamo fiduciosi”.
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