Lo so, con questi posti non c’entra nulla. Ma per chi come me ha avuto l’onore, il piacere e la fortuna di vederlo dal vivo, ieri è stata una giornata importante. L’unico, grande, vero campione di calcio della storia, il poeta del pallone, colui che lo ha portato a livelli che non potranno mai essere superati, colui che ha riscritto le parole fantasia ed estro e il concetto di genio e sregolatezza, colui che ha tolto i paccheri da faccia ai napoletani, colui che non potrà mai essere superato, colui che è stato un dio ed è caduto a terra come il peggiore degli uomini, il più grande, insomma, ha compiuto 49 anni.
Le polemiche su Entropa, l’istallazione di arte moderna voluta dal governo Ceco in occasione della sua presidenza, piazzata nella sala stampa principale/atrio del Justus Lipisus e realizzata dall’artista (sic!) David Černý, ci sono già state e, devo dire, a ragione. Preciso che non sono contrario all’arte moderna, ma credo che quest’opera provocatoria e per diversi versi interessante, sia assurda e comunque, stia meglio in un museo o una esposizione di arte moderna, anziché nella sala stampa principale del palazzo del consiglio europeo.
Analizziamo l’opera vedendo ogni sua peculiarità.
Questa è l’opera nella sua interezza. Tenete presente che le auto della Germania si muovono, i giocatori italiani si sbattono i palloni sui coglioni, il Dracula romeno emette luci e suoni, l’orsetto a destra suona, mentre i lettoni pisciano. Inoltre, quella coperta con un telo è la Bulgaria che ha protestato ufficialmente perché rappresentata con cessi alla turca.
Ecco nel dettaglio i paesi:
AUSTRIA: Visto che si oppone alle centrali nucleari, il paese viene raffigurato con quattro camini di centrali atomiche su un campo verde. I camini sbuffano aria ogni tanto.
BELGIO: una scatola di cioccolatini smangiucchiati
BULGARIA: (ora coperto) neon colorati collegano diversi bagni alla turca
CIPRO: tagliata in due
REPUBBLICA CECA: è uno schermo sul quale vengono riportate di seguito le frasi antieuropeiste del presidente ceco Václav Klaus.
DANIMARCA: mattoncini Lego con riferimenti alla polemica sui fumetti antislamici.
ESTONIA: Falce e martello per l’ex Repubblica sovietica che ha bandito i simboli comunisti.
FINLANDIA: un uomo giace con un fucile su un pavimento tipo parquet da sauna, intorno un elefante, un ippopotamo e un coccodrillo.
FRANCIA: il paese è stilizzato ed è coperto da uno striscione che dice “SCIOPERO!”
GERMANIA: una serie di macchinine si muovo su una autostrada fatta a forma di svastica. Inoltre, secondo alcuni storici, l’autostrada ricorda il numero 18, che era il modo con il quale i nazisti richiamavano le iniziali di Hitler.
GRECIA: il paese brucia, sia per i grossi incendi del 2007 che per i disordini del 2008.
UNGHERIA: c’è un atomo o la stilizzazione dell’Atomium, il monumento di Bruxelles (che sta in Belgio…) fatto di angurie, prodotto tipico ungherese, e di salsicce ungheresi, il tutto su un tappeto di peperoni.
IRLANDA: una cornamusa che suona ogni cinque minuti, fatta di pelo come un orsacchiotto di peluche.
ITALIA: i calciatori vengono rappresentati tutti con un pallone da calcio all’altezza dei genitali. Si muovono e mimano una masturbazione con i palloni. In “veneto”, c’è anche un calciatore in posizione supina con i calzoncini abbassati e il culo di fuori.
Il video degli italiani mastrurbatori con il pallone
LETTONIA: è rappresentata con le montagne, nonostante invece non ne abbia neanche una e sia tutta piatta.
LITUANIA: quattro Menneken-pis, pisciano sulla Russia.
LUSSEMBURGO: un lingotto con la scritta “vendesi”.
MALTA: una piccolissima isola con un elefante nano, visibile grazie ad una lente d’ingrandimento.
OLANDA: piena di minareti.
POLONIA: monaci innalzano la bandiera dei diritti dei gay allo stesso modo dei soldati americani.
PORTOGALLO: un tagliere di legno con sopra tre pezzi di carne che simboleggiano le tre ex colonie, Angola, Brasile e Mozambico.
ROMANIA: un parco di divertimenti con Dracula che suona, sbuffa e fa orrendi suoni.
SLOVACCHIA: il paese è foderato come fossa una salsiccia ungherese e il cordone ha i colori della bandiera ungherese.
SLOVENIA: una roccia nella quale è incisa la frase “Il primo turista è arrivato qui nel 1213”.
SPAGNA: interamente in costruzione, riempita di calcestruzzo con una betoniera che spande calcestruzzo.
SVEZIA: un’ala di un jet da guerra JAS 39 Gripen, di fabbricazione svedese in forze all’aviazione della Repubblica Ceca, è chiuso in un imballaggio di Ikea.
INGHILTERRA: a causa del suo euroscetticismo, l’Inghilterra c’è e non c’è nella istallazione. Uno spazio vuoto in alto a sinistra simboleggia l’isola britannica.
Ora, ribadisco che per certi versi l’opera mi piace, ma credo sia inadeguata al luogo. I cechi hanno detto che alla base dell’opera c’è la famosa ironia della Repubblica Ceca (non erano famosi per altro?). A me ha fatto venire in mente il dialogo fra i due protagonisti di Il Mistero di Bellavista sul valore e il riconoscimento dell’arte contemporanea, dialogo che vi riporto di seguito.
E già, è proprio così. Il mondo crolla, l’economia affossa i paesi tra i quali l’India (vedi il post sui disoccupati), siamo sull’orlo di una guerra nucleare con il Pakistan, i nazionalisti picchiano le donne che bevono e fumano nei pub minacciando ritorsioni per San Valentino e i media indiani che fanno? Da ieri dirette sull’asta in corso oggi a Goa tra i consorzi realizzati per la seconda edizione del campionato di cricket indiano, per aggiudicarsi i migliori giocatori a suon di milioni di dollari. Voi direte: beh, succede anche in Italia, durante il calciomercato. Si, è vero, ma in Italia questa non è la notizia di apertura, collegamenti 24 ore su 24, giornali e telegiornali che parlano solo di questo. E tutto il resto? E la crisi? E la guerra? Poi accusano noi napoletani che con una chitarra e un mandolino cantiamo anche sulle disgrazie.
Basta ca ce sta ‘o sole,
ca c’è rimasto ‘o mare,
na nénna a core a core,
na canzone pe’ cantá…
Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto…
chi ha dato, ha dato, ha dato…
scurdámmoce ‘o ppassato,
simmo ‘e Napule paisá!…
Certo è una cosa buona, spezzare un attimo la tensione di questi giorni. Ma qui stiamo esagerando. Tutti, e dico tutti i media parlano solo di questo. Complimenti. La stampa indiana è si democratica e pluralista forse più che in qualsiasi altro paese, ma non mi sembra molto di qualità. Unico accenno alla guerra per ora fortunatamente solo fredda, il fatto che nessun giocatore pachistano potrà giocare in India. Amen.
SIMMO ‘E NAPULE PAISA’
di Fiorelli – Valente
Tarantella, facennoce ‘e cunte, nun vale cchiù a niente ‘o ppassato a penzá…
Quanno nun ce stanno ‘e tramme, na carrozza è sempe pronta n’ata a ll’angolo sta giá:
Caccia oje nénna ‘o crespo giallo, miette ‘a vesta cchiù carella, (…cu na rosa ‘inte capille, saje che ‘mmidia ‘ncuoll’ a me…)
Tarantella, facènnoce ‘e cunte, nun vale cchiù a niente “‘o ppeccomme e ‘o ppecché…”
Basta ca ce sta ‘o sole, ca c’è rimasto ‘o mare, na nénna a core a core, na canzone pe’ cantá…
Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto… chi ha dato, ha dato, ha dato… scurdámmoce ‘o ppassato, simmo ‘e Napule paisá!…
Tarantella, stu munno è na rota: chi saglie ‘a sagliuta, chi sta pe’ cadé!
Dice buono ‘o mutto antico: Ccá se scontano ‘e peccate… ogge a te…dimane a me!
Io, nu poco fatto a vino, penzo ô mmale e penzo ô bbene… ma ‘sta vocca curallina cerca ‘a mia pe’ sa vasá!
Tarantella, si ‘o munno è na rota, pigliammo ‘o minuto che sta pe’ passá…
Basta ca ce sta ‘o sole,
Tarantella, ‘o cucchiere è n’amico: Nun ‘ngarra cchiù ‘o vico addó mm’ha da purtá…
Mo redenno e mo cantanno, s’è scurdato ‘o coprifuoco, vò’ surtanto cammená…
Quanno sta a Santa Lucia, “Signurí’, – nce dice a nuje – ccá nce steva ‘a casa mia, só’ rimasto surtant’i’…”
E chiagnenno, chiagnenno, s’avvía… …ma po’, ‘a nustalgía, fa priesto a ferní…
Lo so, con questi posti non c’entra nulla. Ma per chi come me ha avuto l’onore, il piacere e la fortuna di vederlo dal vivo, ieri è stata una giornata importante. L’unico, grande, vero campione di calcio della storia, il poeta del pallone, colui che lo ha portato a livelli che non potranno mai essere superati, colui che ha riscritto le parole fantasia ed estro e il concetto di genio e sregolatezza, colui che ha tolto i paccheri da faccia ai napoletani, colui che non potrà mai essere superato, colui che è stato un dio ed è caduto a terra come il peggiore degli uomini, il più grande, insomma, ha compiuto 48 anni ed è diventato il tecnico della nazionale argentina.