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Ricchi e poveri in un reality show fra le baracche di Mumbai

Dieci ricchi rampolli indiani che vivono per tre mesi in una baraccopoli di Mumbai insieme a dieci ragazzi poveri. E’ questo il tema di The Big Switch, reality show prodotto dalla indiana Utv Bindass che dalla fine di ottobre, ogni sabato, tiene incollati milioni di indiani davanti allo schermo televisivo. I dieci ricchi ragazzi indiani, appartenenti al mondo dello spettacolo o a famiglie facoltose di imprenditori e industriali, stanno vivendo in uno studio televisivo realizzato ai margini del piu’ grande slum (baraccopoli) di Mumbai, con dieci coetanei che vengono proprio dalle baraccopoli. I concorrenti sono monitorati dalle telecamere 24 ore su 24, anche se la trasmissione non e’ in diretta. Abbinati a coppie di due, uno ricco e uno povero, nel corso delle trasmissioni i concorrenti devono superare delle prove, pena l’eliminazione. Chi rimarra’ in gara si contendera’ il premio finale di circa 20 mila euro, che verra’ assegnato non al ricco della coppia vincente, ma al povero, che potra’ cosi’ coronare un suo sogno. L’idea del reality, spiegano gli autori, e’ nata sulla scia del successo di “Il Milionario”, il film vincitore di otto premi Oscar, il cui protagonista principale e’ proprio un ragazzo delle baraccopoli di Mumbai, che diventa ricco proprio partecipando ad un gioco televisivo. Nel reality show i giovani ricchi si sono dovuti privare di tutte le loro comodita’: internet, telefonini, vestiti di lusso, letti, tv satellitari, servitu’, accontentandosi di vestiti semplici, letti di paglia. Inoltre, devono sbrigare le faccende domestiche e cucinare, cibandosi con alimenti semplici. Alcuni si sono mostrati incapaci con i lavori della casa, come spazzare per terra o lavare i piatti, altri non sono stati neppure in gradi di cucinare il chapati, il pane indiano di acqua e farina. Negli ultimi tre anni in India si registra un vero e proprio boom dei reality show: si va dal “Big Boss” (versione indiana de “Il Grande Fratello”) all'”India Idol” (versione locale di “American Idol”), a molti altri ancora che sono sempre seguitissimi dai telespettatori.

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Diwaali muubaarak a tutti

Chi atterrasse oggi in India sarebbe accolto da luci, fuochi d’artificio, vetrine illuminate, traffico impazzito, scambi di doni. Non è una anticipazione del Natale o del Capodanno occidentale, ma la festa di Diwali, la più importante per gli indiani.

Diwali (o deepvali, diwaali, dewali) è la Festa delle Luci, che si celebra ogni anno tra ottobre e novembre a seconda del calendario lunare. E’ associabile al nostro Capodanno e viene celebrato per motivi religiosi differenti nel nord e nel sud dell’India.

Nel nord segna il Capodanno e celebra il ritorno del leggendario re Rama a Koshala (Ayodhya) da una campagna militare in cui aveva ucciso il re-demone Ravana. Nel Sud dell’India, dove si segue il calendario Shalivahana la festa si celebra oggi e ricorda invece l’uccisione del demone Narakasura da parte del dio Krishna.

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Soprattutto nel nord, nei giorni che precedono la festa c’é una enorme frenesia di acquisti di regali da scambiare. Non solo: è usanza fra gli indiani rinnovare arredamento, ridipingere e ristrutturare le case. In questi giorni i mercati e i negozi indiani, dal più piccolo al più grande, sono pieni di gente e i giornali e le televisioni invitano agli acquisti con una serie di sconti.

Il consumismo e la crescita economica del paese ha portato negli ultimi anni a sostituire semplici regali, come dolcetti e frutta secca, con elettrodomestici, telefonini e oggetti High Tech.

Ma, come per il nostro Natale, Diwali è anche la festa della famiglia e quindi anche il momento nel quale gli indiani da tutto il mondo tornano a casa per incontrare i parenti: trovare in questi giorni un posto in aereo o in albergo è impossibile.

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Buon 2066 a tutti

Mi scuseranno i miei amici nepalesi se con ritardo auguro loro Buon Anno Nuovo 2066. A  causa delle elezioni indiane non si è capito niente e io mi sono dimenticato di festeggiare per loro.

BUON 2066

Già perchè in Nepal sono avanti su tutto (Niki, era una battuta…) per cui sono 57 anni avanti a noi e l’anno comincia secondo il calendario lunare, intorno al 13 o 14 del nostro aprile, corrispondente al primo del mese di Baisakh nel calendario nepalese. Quest’anno il primo giorno dell’anno nepalese è stato il nostro 14 aprile, festeggiato con tutti gli onori, i carri, le feste…

Però, poichè le cose così sono troppo semplici, i newari, che sono una etnia numerosa soprattutto nella valle di Kathmandu, festeggiano il capodanno intorno alla festa di Diwali, (o Deewali, Deepawali, Tihar) che capita nel mese di Kartik (ottobre-novembre). I Newari hanno un calendario che è 880 anni indietro rispetto a quello gregoriano per cui ci troviamo nel 1128. Che casino

Mese di Baisakh del 2006

Mese di Baisakh del 2066

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Happy Diwali a tutti

Chi atterrasse stasera in India sarebbe accolto da luci, fuochi d’artificio, vetrine illuminate, traffico impazzito, scambi di doni. Non è una anticipazione del Natale o del Capodanno occidentale, ma la festa di Diwali, la più importante per gli indiani.

Diwali (o deepvali) è la Festa delle Luci, che si celebra ogni anno tra ottobre e novembre a seconda del calendario lunare. E’ associabile al nostro Capodanno e viene celebrato per motivi religiosi differenti nel nord e nel sud dell’India.

Nel nord segna il Capodanno e celebra il ritorno del leggendario re Rama a Koshala (Ayodhya) da una campagna militare in cui aveva ucciso il re-demone Ravana. Nel Sud dell’India, dove si segue il calendario Shalivahana la festa si celebra oggi e ricorda invece l’uccisione del demone Narakasura da parte del dio Krishna.

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Soprattutto nel nord, nei giorni che precedono la festa c’é una enorme frenesia di acquisti di regali da scambiare. Non solo: è usanza fra gli indiani rinnovare arredamento, ridipingere e ristrutturare le case. In questi giorni i mercati e i negozi indiani, dal più piccolo al più grande, sono pieni di gente e i giornali e le televisioni invitano agli acquisti con una serie di sconti.

Il consumismo e la crescita economica del paese ha portato negli ultimi anni a sostituire semplici regali, come dolcetti e frutta secca, con elettrodomestici, telefonini e oggetti High Tech.

Ma, come per il nostro Natale, Diwali è anche la festa della famiglia e quindi anche il momento nel quale gli indiani da tutto il mondo tornano a casa per incontrare i parenti: trovare in questi giorni un posto in aereo o in albergo è impossibile.

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Noi lo abbiamo festeggiato ieri sera con la nostra famiglia allargata, siamo andatio a casa di Preem, il fratello di Anil, siamo stati con lui, la moglie e i due figli, un nipote che fa l’attore a Bollywood, Sandra e Anil. Menu rigorosamente indiano: dhal, chapati, roti, nan, paneer, tandoori chicken, fish tika e gli spettacolari gamberi di Sandra, il tutto annaffiato da birra Kingfisher.

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