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Aumentano le vittime per nuova influenza, panico in Maharashtra

Il governo del Maharashtra, lo stato centrale indiano che ha per capitale Mumbai, ha deciso di chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado per timori relativi al propagarsi dell’influenza A. Nel Maharashtra, e precisamente nella citta’ di Pune, c’e’ stato il maggior numero di vittime, tre delle sei registrate in India. Due vittime sono state registrate a Mumbai e una in Gujarat. Sono oltre ottocento i casi in India di influenza da H1N1. Pune, citta’ industriale, e’ sede di numerose aziende internazionali, tra le quali alcune italiane. Anche la Fiat ha qui i suoi stabilimenti e uffici. Nella citta’ il comune ha deciso di chiudere anche centri commerciali, cinema e teatri. All’alba di oggi, un bambino di quattro anni di Chennai, l’ex Madras nel sud del paese, è morto in un ospedale privato, dopo aver contratto il virus dell’H1N1. Altra vittima nelle ultime 24 ore, un dottore ayurvedico di Pune, la città nei pressi di Mumbai che con tre vittime ha il bilancio più grave e dove pare ci siano più contagiati che in altri luoghi. A Pune la maggior parte delle scuole ha deciso la chiusura temporanea per evitare la diffusione del virus tra gli studenti, nonostante il ministro della salute indiano, Ghulam Nabi Azad, abbia invitato alla prudenza affermando che non ci sono motivi per diffondere il panico. Anche alcune scuole di New Delhi hanno chiuso oggi, seguendo l’esempio di altri istituti. La Junior Modern School, una delle più famose della capitale indiana, ha infatti chiuso i cancelli da due settimane dopo che due allievi, di 7 e 8 anni, sono risultati positivi all’H1N1. Ieri era morto in un ospedale di Ahmedabad, nello stato nord occidentale del Gujarat, un uomo di 43 anni a cui era stata diagnosticata la H1N1 di ritorno da un viaggio ad Atlanta, negli Stati Uniti. L’uomo era stato ricoverato d’urgenza in condizioni critiche nella tarda serata di ieri ed e’ spirato nella notte. I sanitari hanno riferito alla televisione che il suo polmone sinistro era seriamente danneggiato. Nella serata di sabato sono morte a causa della influenza A prima una donna di 53 anni di Mumbai poi un’altra di 42 di Pune, non lontano dalla capitale economica dell’India. Il 3 agosto scorso la quattordicenne Reeda Shaikh di Pune e’ stata la prima vittima della nuova influenza in India.

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Niente Davis in India per paura di attentati

Per motivi di sicurezza l’Australia ha confermato che non giocherà l’incontro di Coppa Davis in programma dall’8 al 10 maggio a Chennai, in India. La Federtennis australiana aveva chiesto di spostare l’incontro in campo neutro. Ma la Federazione internazionale ha respinto la proposta, anche perché le autorità indiane hanno assicurato che a Chennai non vi sono pericoli per i giocatori. Ora il tennis australiano va incontro ad una lunga squalifica. La disputa era nata dopo l’attentato contro il bus che trasportava la nazionale di cricket dello Sri Lanka, avvenuto a Lahore (Pakistan) lo scorso mese.

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L’India vara un computer da 10 dollari. E’ possibile?

Il governo indiano ha presentato un progetto per un mini computer dal costo di 500 rupie, poco più di 10 dollari, destinato alle scuole. Lo riferisce la televisione indiana IBN Live che riporta anche molte perplessita’ sull’operazione, ritenuta, da molti, una mossa elettorale del governo in vista delle prossime elezioni. In effetti il piccolo portatile che e’ stato mostrato alla stampa da alcune modelle, dovrebbe costare agli istituti di istruzione e agli studenti solo 10 dollari, ma pare che molti costi di produzione saranno coperti dal governo, anche se nessuno lo dice. Il computer avra’ delle funzioni basilari che permetteranno agli utenti anche di connettersi ad internet, anche se le informazioni sulle caratteristiche tecniche del minicomputer sono ancora scarse: di sicuro avrà 2 gigabyte di memoria Ram, sarà dotato di sistema wireless, avrà un basso impatto energetico e probabilmente, per mantenere i costi bassi, il laptop non avrà come sistema operativo Windows. Anche i costi di connessione saranno a carico del governo e permetteranno agli studenti di tutto il paese di scaricare contenuti gia’ pronti e indicati per lo studio a seconda delle classi scolastiche di appartenenza. La tecnologia a bassissimo costo del microportatile, e’ stata sviluppata in India dall’Indian Institute of Science di Bangalore e dall’Indian Institute of Technology di Madras. Molti osservatori, ritengono non realistici i costi annunciati oggi dal sottosegretario all’educazione R.P. Agrawal del microportatile, che rappresenta la risposta indiana alla promessa del computer a 100 dollari di Nicholas Negroponte del Massachussets Institute of Technology, il cui costo e’ gia’ salito a 200 dollari. Attualmente, il prezzo del portatile indiano pare sia di 20 dollari, ma il governo e’ sicuro di poter portare il prezzo a dieci, con una produzione su vasta scala.

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Parto raro, ma se ci fosse stata l’ecografia…

I medici di un ospedale di Chennai nel sud dell’India hanno portato alla luce un bambino che aveva trascorso il periodo gestazionale non nell’utero della madre ma nel colon sigmoide, alla fine dell’intestino crasso, vicino all’utero. I medici dell’ospedale statale Kasturba Gandhi della capitale dello stato del Tamil Nadu, non si erano mai accorti che Meena, una donna di 30 anni, aveva sviluppato il feto non nell’utero. E così, l’operazione di 15 minuti di taglio cesareo è invece diventata più complessa e ha richiesto ai sanitari oltre tre ore per permettere la nascita di un maschietto di 2.25 chilogrammi. È il secondo caso in India di gravidanza addominale secondaria e, secondo i medici indiani, se ne registra solo un caso ogni 10000 nel mondo e, secondo le ricerche effettuate dai medici, è un caso che il bambino ha vissuto oltre le dodici settimane, di solito il feto muore e la madre abortisce. Nel mondo sarebbero 109 i casi accertati. La donna non aveva mai patito nulla di strano. Aveva già dato alla luce una bambina 15 anni fa ed era alla 37ma settimana di gravidanza. I medici assicurano che lei aveva eseguito tutti gli accertamenti, avrebbero anche verificato la salute del sacco amniotico, ma non citano l’ecografia, che, mi spiegano, avrebbe potuto svelare la circostanza. In India è vietato diffondere il sesso del nascituro per via ecografica, per evitare il ricorso all’aborto selettivo, e molte donne non fanno le ecografie. Inoltre, in stato di gravidanza avanzata, sono pochissimi i ginecologi (che nel paese sono principalmente donne) che visitano le pazienti in maniera tradizionale, limitandosi a sentire il battito del bambino. Mi ricordo che quando Marianna era incinta, un mese prima di partorire, dovendo prendere il volo per tornare in Italia, andammo dalla ginecologa di un famoso ospedale privato. Questa non fece spogliare Marianna: la moglie di Superman, infatti, la fece stendere e sentì solo il battito del bamkbino, probabilmente utilizzando i suoi superpoteri, gli occhi a raggi x, per visitarla.

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Consigli di lettura

Un giovane autore indiano, Aravind Adiga, ha vinto il Booker Prize, un importante premio letterario che prende in considerazione libri scritti da autori dei paesi del Commonwealth. Di seguito una interessante recensione della, posso dire, amica Alessandra Consolaro, indologa dell’Università di Torino. Buona lettura dlela recensione e del libro, che credo meriti. Aggiungo che nel 2006 lo stesso premio è stato vinto dalla giovane indiana Kiran Desai, figlia della più nota Anita, con il suo “Eredi della Sconfitta”

Aravind Adiga ha ricevuto il Booker Prize di £50.000 per il suo romanzo The White Tiger e quando gli hanno chiesto che cosa avrebbe fatto con tutti quei soldi ha dichiarato: “beh, il problema è trovare una banca dove depositarli! ” …O tempora…! Nato nel 1974 a Chennai, ha trascorso parte dell’infanzia in Australia. Ha studiato alla Columbia University e a Oxford, è stato a lungo corrispondente del Time magazine per l’Asia e vive a Mumbai. Debuttante trentaquattrenne, la sua vittoria è da segnalare per più di una ragione. Innanzitutto lo ha visto sorpassare veterani come Sebastian Barry e Amitav Ghosh. Inoltre non è comune che scrittori al primo romanzo ricevano il Booker. Ma ciò che mi preme sottolineare qui è che il romanzo premiato parla del lato oscuro della nuova India. Il protagonista Balram Halwai è un antieroe: rozzo e incolto, ma ‘furbo’ figlio di un guidatore di risciò, diventa capo di una grande impresa di Bangalore grazie alla sua capacità di mentire spudoratamente, truffare e commettere delitti. Dunque un eroe ‘cattivo’, un ‘Mr. Macbeth’ che anziché essere reso folle dal suo delitto è ossessionato solo dalla sua esitatazione a compierlo! Il romanzo è strutturato come una serie di lettere indirizzate da Balram a Wen Jiabao alla vigilia di una sua visita in India. Il tono è quasi dickensiano. La realtà più sgradevole e rimossa della società indiana contemporanea si rivela tramite scene con personaggi dai tratti decisi, loquacissimi e spesso sarcastici: milionari rinchiusi nelle loro torri con aria condizionata e poveracci che letteralmente vivono sotto di loro, pronti a esaudire ogni loro minimo desiderio. Si parla di caste (“These days there are two castes: Men with Big Bellies, and Men with Small Bellies.”), di classi, del crescente divario tra ricchi e poveri, dei problemi su scala gobale: argomenti piuttosto noiosi, si direbbe, ma il romanzo è invece molto leggibile e originale e soprattutto privo di prosa sovra-ornata, di matrimoni e di profumi di spezie! La lettura può essere di nocumento ai propagatori della visione dell’India come grande democrazia in corsa verso un radioso futuro di prosperità. Per gli altri invece è caldamente raccomandata.

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Al bando la mano morta sui treni

Le donne che viaggiano in treno in India potranno ora tirare un sospiro di sollievo e viaggiare con maggiore sicurezza. La polizia ferroviaria indiana ha infatti approntato un nuovo programma per difenderle dai molestatori. Il progetto partirà dalla città di Chennai, l’ex Madras capitale del Tamil Nadu nel sud dell’India, dove quattro squadre specializzate terranno d’occhio le carrozze dei treni, bloccando coloro che importunano le donne attraverso gesti o parole oscene o attraverso molestie fisiche. Ognuna delle quattro squadre sarà composta da cinque poliziotti e cinque poliziotte che si alterneranno a bordo dei treni. Nelle stazioni, inoltre, sono state collocate delle cassette nelle quali le donne che, per timidezza o vergogna, non vogliono denunciare il fatto in prima persona, possono lasciare un reclamo, raccontando l’episodio di cui sono state protagoniste e fornendo dettagli che permettano l’individuazione del colpevole. Dopo Chennai il progetto, se avrà successo, verrà esteso anche ad altre stazioni e ad altre città indiane. Aperto anche un call centre con un numero che le donne possono chiamare 24 ore su 24 in caso di emergenza o per segnalare un pericolo, allertando le forze dell’ordine. Tra tutti i reati in India, le molestie e le violenze sessuali sono quelli che registrano i maggiori tassi di crescita.

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Premio Nobel e premio mucca Carolina

L’anno scorso a Madras ho incontrato Amartya Sen, premio Nobel per l’economia. Le foto documentanol’incontro e… anche il fatto che il professore non ha molta dimestichezza con il pc, tanto che mi schiese di aiutarlo a stampare una relazione. Un grande, comunque. E qui potete leggere un post su di lui.

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foto di Maurizio Brambatti (ANSA)

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