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Scontri tra cristiani e hindu e due chiese distrutte per immagine blasfema di Gesù

Due chiese date alle fiamme, dieci feriti finora accertati e una guerriglia urbana tra cristiani ed estremisti indù in atto da due giorni e che non accenna ad allentarsi. Tutto per un’immagine di Gesù ritratto con una birra e una sigaretta in mano, l’ultimo pretesto bastato a riaccendere tensioni che l’India non riesce a reprimere, e che a cadenza quasi regolare, seppure in circostanze diverse, torna a seminare zizzania e a minare la pacifica convivenza tra etnie e religioni. La Farnesina si è detta “profondamente preoccupata” per la situazione, in India come in Iraq, dopo l’ondata di violenza dei giorni scorsi, ed ha invitato le autorità locali a “porre in essere ogni possibile iniziativa” per la “protezione” delle comunità cristiane. L’ultima ondata di violenza si è scatenata nello Stato nord-occidentale del Punjab, una delle mete predilette dei turisti di tutto il mondo e sede di templi e simboli delle più disparate religioni. In particolare nella città di Batala, una delle più importanti del distretto di Gurdaspur, dove le autorità hanno appena allentato il coprifuoco, anche se il livello di “attenzione resta elevato”. Gli scontri sono iniziati da un paio di giorni, ma solo oggi l’agenzia vaticana Fides e quella del Pontificio istituto missioni estere, Asianews, hanno cominciato a darne notizia. In fiamme è finito, fra l’altro, uno degli edifici religiosi più antichi della città, che fa capo all’Esercito della Salvezza. I pastori sono stati aggrediti e malmenati. Non si ha notizia di vittime, come accadde invece nell’estate del 2008 in Orissa, in cui le violenze si trasformarono in una cieca persecuzione: una religiosa laica bruciata viva, fedeli braccati casa per casa. All’origine degli scontri di questi giorni, estesi anche ad altre città dell’India, soprattutto del Punjab, l’immagine blasfema di un Gesù che beve e fuma, pubblicata su un libro delle elementari, adottato in scuole di New Delhi. Scritto sotto, in inglese, la parola ‘Idol’, accanto le parole ‘Jeep’ e ‘jeans’, con le rispettive rappresentazioni grafiche. Il libro capita per caso in una scuola di suore del Meghalaya, nel nordest, lontano dal Punjab. Le suore ne chiedono il ritiro alle autorità, che subito acconsentono. Alcuni esponenti dei movimenti più estremisti, ‘Bajrang Dal’ e ‘Shiv Sena’, però, non ci stanno. Nonostante le severe leggi antiblasfemia in vigore nel vicino Pakistan (contro le quali Asianews ha lanciato una campagna), ritengono l’immagine non censurabile, e l’affiggono sui muri delle città. Molti giovani cristiani scendono in piazza per protestare, staccando i manifesti. Lo scoppio delle violenze appare inevitabile. Secondo la Fides, la polizia avrebbe arrestato diversi cristiani, ma nessun estremista indù. Ora il ministro capo del Punjab promette mano dura, condanna la diffusione dell’immagine e punta il dito contro chi “fomenta l’odio interreligioso”. La Chiesa cattolica in India invita al boicottaggio della casa editrice del libro e il vescovo di Jalandhar, diocesi a cui appartiene Batala, lancia un appello alla calma, alla quale si sono poi associate, secondo Asianews, anche alcune organizzazioni indù. Dall’Italia Rocco Buttiglione (Udc) ha chiesto al Governo italiano e alla comunità internazionale di intervenire “con grande energia” contro l’ondata di violenza che ha colpito i cristiani, non solo in India, ma anche in Iraq, a due settimane dalle elezioni. Proprio oggi i vescovi di Mossul (dove la scorsa settimana sono stati uccisi 5 cristiani) e l’arcivescovo di Kirkuk hanno lanciato un appello per chiedere l’intervento della comunità internazionale a protezione dei cristiani.

fonte: Ansa

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Sui libri, c’è Gesù con birra e sigaretta. Polemiche

Una viva polemica è scoppiata oggi nello Stato di Meghalaya (India nord-orientale) dove in una scuola elementare è spuntato un libro di testo in cui appare una immagine di Gesù Cristo con una sigaretta in una mano ed una birra nell’altra. Lo riferisce l’agenzia di stampa Ians. La denuncia è stata fatta da alcuni insegnanti che hanno denunciato la presenza dell’immagine nel libro, stampato da una casa editrice Skyline Publication di New Delhi, ed il governo locale, dopo aver sequestrato tutti i libri in circolazione, sta esaminando la possibilità di denunciare l’operazione in tribunale. “Siamo scioccati e feriti da questo atto – ha dichiarato Dominc Jala, arcivescovo di Shillong, capitale di Meghalaya – in cui Gesù Cristo è ritratto in na maniera altamente discutibile (…) e condanniamo la totale mancanza di rispetto per le religioni da parte dell’editore”. Il tema ha particolarmente toccato la popolazione del Meghalaya, dove il 72% degli abitanti sono cristiani.

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Niente stretta di mano in chiesa

Andando a messa oggi per il mercoledì delle ceneri nella chiesa qui di Vasant Vihar, il quartiere dove vivo, sono rimasto basito. A parte l’enorme folla di persone, pochi stranieri di tutte le nazioni, mi ha colpito il momento dello scambio del segno di pace. Io ero pronto a stendere la mano quando invece ho visto che gli indiani si giravano faccia a faccia e, guardandosi negli occhi chinando leggermente il capo, si dicevano peace, pace. Nessun contatto, nessuna stretta di mano. A parte il fatto che il saluto indiano tradizionale, il namastè, si fa proprio chinando la testa ma giungendo le mani dinanzi al viso con i due indici che toccano “il terzo occhio”, lo spazio in mezzo agli occhi sopra il naso sulla fronte, non mi spiego il gesto degli indiani al momento dello scambio della pace. Qualcuno mi aiuta? questini igieniche? castali?

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