Si fa sempre piu’ profonda la frattura tra Asif Ali Zardari e Nawaz Sharif. Dopo la decisione di ieri di Sharif di abbandonare la maggioranza e sedere all’opposizione (la sua Lega Pachistana Musulmana-N, PML-N, ha gia’ richiesto al presidente della camera l’iscrizione nel gruppo di opposizione), Zardari non ha battuto ciglio. L’unica dichiarazione dal vedovo di Benazir Bhutto e co-presidente del Partito del Popolo Pachistano, e’ di stamattina, ed e’ stata indirizzata all’ex alleato al quale sono arrivate le scuse. Zardari ha chiesto ”scusa a Nawaz Sharif se ha avvertito che abbiamo fatto qualche errore”, ribadendo che lui, il Ppp e il governo sono seriamente impegnati nel reintegro dei giudici rimossi. Il vedovo di Benazir Bhutto ha aggiunto che i giudici saranno rimessi al loro posto e che ”non ci sono due opinioni in merito”. Zardari ha anche detto che il suo partito intende ancora avere come partner la Pml-N di Sharif per rafforzare il processo democratico nel Paese. Concetti ribaditi anche dal primo ministro Gilani. Il capo dell’esecutivo, che non ha mai accettato le dimissioni dei parlamentari del PML-N di Sharif che a maggio hanno lasciato il governo, ha detto che dopo le elezioni presidenziali del 6 settembre ci sara’ un rimpasto di governo e spera che il PML-N possa rientravi. Gilani ha confermato l’intenzione del governo a rimettere al loro posto i giudici rimossi e, per la prima volta, ha fatto anche il nome dell’ex capo della corte suprema Iftikhar Muhammad Chaudhry, il cui rinvio del reintegro, e’ stato il motivo scatenante dell’abbandono da parte di Sharif dell’esecutivo e della maggioranza. Domani verra’ deciso il reintegro di 8 giudici della provincia del Sindh. Il ministro dell’Informazione Rehman ha intanto detto alla stampa che il PPP non teme la nascita di altre coalizioni. Ma su Zardari, oltre alla questione del terrorismo interno che continua a far sentire forte la propria voce, si abbatte anche un’altra tegola. Secondo il Financial Times, Zardari avrebbe problemi mentali. Al vedovo della Bhutto, secondo documenti medici in possesso del quotidiano, sono state diagnosticate nel corso di due anni diverse malattie, tra cui demenza, profonda depressione, disordine da stress post-traumatico, derivanti dagli undici anni di prigionia e tortura subite a seguito di numerose condanne. Le cartelle cliniche esaminate da uno psichiatra interpellato dal Financial Times, mostrerebbero un uomo turbato emotivamente che non sarebeb in grado di guidare il paese. Nessun commento dal Pakistan a riguardo. A difesa di Zardari e’ intervenuto l’ambasciatore pachistano in Inghilterra che ha parlato di problema che non esiste in quanto successivi esami clinici avrebbero dimostrato che Zardari gode di ottima forma psicofisica. Zardari pero’ ha altro su cui gioire. Una corte svizzera, infatti, ha deciso il non luogo a procedere nel caso che lo vede coinvolto per frode e appropriazione indebita. A questo punto il vedovo di Benazir Bhutto, grazie anche alla cosiddetta ”Ordinanza di Riconciliazione” voluta da Musharraf, non ha nessuna causa pendente, ne in Pakistan ne’ all’estero. La notizia e’ arrivata alla vigilia della scadenza della presentazione delle candidature per la presidenza del Pakistan. Sette i candidati che hanno chiesto di partecipare alle elezioni del 6 settembre per succedere a Musharraf. Oltre a Zardari e al candidato del partito di SHarif, l’ex gidice Saeed-uz-Zaman Siddiqui, spicca anche un candidato del partito che sosteneva Musharraf, la Lega Pachistana Musulmana-Q. Il 28 si conoscera’ chi potra’ partecipare alle elezioni e i candidati avranno di tempo fino al 30 per ritirare la candidatura. Un altro spiraglio sul possibile ritorno di fiamma tra Sharif e Zardari.