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Giornalista lancia scarpa a ministro indiano per protesta

Un giornalista indiano di religione sikh ha lanciato una scarpa contro il ministro degli interni Palanippam Chidambaram, mentre questi teneva una conferenza stampa a New Delhi. Il ministro stava illustrando ai giornalisti la politica del Partito del Congresso sul terrorismo. Chidambaram si stava riferendo agli attacchi contro la comunita’ sikh del 1984, durante i quali morirono migliaia di membri della comunita’, per il quale nei giorni scorsi e’ stato assolto il leader del Congresso Jagdish Tytler, ritenuto uno dei capi della rivolta. Decisione che ha scatenato le potreste della comunita’ sikh nei giorni scorsi. A quel punto un giornalista sikh, Jarnail Singh, ha lanciato al sua scarpa contro il ministro, tuttavia mancandolo perche’ Chidambaran e’ riuscito a spostarsi. Il ministro ha quindi chiesto di allontanare il giornalista dalla stanza, ma ha poi aggiunto di averlo perdonato. Sapete la stampa indiana come ha titolato? Major Drama… Non ho parole.

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Sulla gentilezza

Faccio una piccola divagazione dai temi di solito trattati in quetso blog. Mi trovo a Bruxelles a seguire, come sempre, il consiglio europeo. All’ingresso del Justus Llipsus, il palazzo sede del Consiglio, dove si tengono le riunioni, da qualche anno è stata piazzata la sala stampa principale, dopo i controlli di sicurezza. In questa sala, centinaia di giornalisti sono seduti ai tavoli a lavorare. Qualche minuto fa è entrato un giovanissimo giornalista italiano, stagista qui a Bruxelles per una importante agenzia di stampa. Il ragazzo è cieco. L’ho visto girovagare nella sala con il suo bastone, mentre cercava di capire dove andare. Nonostante le centinaia di giornalisti da tutta Europa e dal resto del mondo presenti, nessuno si è alzato ad aiutarlo. Sono schizzato dalla mia scrivania, posta dietro i controlli di sicurezza e sono andato ad aiutarlo. Ma un suo collega lo aveva già preso, fortunatamente, in consegna. La cosa che mi ha lasciato pensare, oltre al fatto che nessuno si sia alzato per aiutarlo, è stato che le uniche due che lo abbiano fatto, io e una ragazza della sicurezza (entrambi lontani da lui) siamo tutti e due italiani, del sud del paese. Sarà un caso?

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