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Il governo denuncia quattro responsabili (tutti stranieri) della Continental per Kalam

Qualche giorno fa ho pubblicato questa notizia. L’ex presidente indiano Abdul Kalam era stato obbligato a passare i normali controlli di sicurezza per imbarcarsi su un volo della Continental Airlines diretto a Newark. Kalam si dovette, come tutti, togliere le scarpe, fare la fila e mettere tutti i suoi oggetti nelle vaschette facendole passare per gli scanner di sicurezza. Un errore della compagnia sicuramente, visto che gli ex presidenti indiani sono nell’elenco di 18 VIP che non dovrebbero fare i controlli di sicurezza negli aeroporti, elenco diffuso e approvato dal ministero indiano dell’aviazione. Kalam, da signore qual’è, si sottopose ai controlli senza fare questioni. La cosa avveniva il 21 aprile. Qualcuno nei giorni scorsi ha fatto riemergere il caso. La compagnia, allora, si è scusata, Kalam ha detto che non faceva nulla, non importava. Ma il governo indiano niente: toccato nel suo orgoglio, il governo indiano ha pensato bene di denunciare i responsabili della Continental. Ha compilato un FIR, un First Information Report, che rappresenta il primo gradino per permettere alla polizia di aprire le indagini e arrestare qualcuno. Per carità, la compagnia ha sbagliato, ma ha ammesso l’errore e ha chiesto scusa. Il governo indiano, invece di pensare ai casini che si ritrova, denuncia quattro persone che, guarda caso sono tutti stranieri, per una cosa in sostanza già finita. Telegiornali e altri media non parlano d’altro. Ma scherziamo? Poi dice che uno rimpiange le escort di Papi.

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Di cristiani colpiti e intolleranze religiose

In questi giorni si è parlato o, meglio, straparlato della faccenda dei cristiani in Orissa. Per carità, faccenda grave. Anche se si è montata quando si è saputo che una suora (notizia falsa) era stata bruciata viva e un’altra (ancora una notizia falsa) violentata. Ovviamente anch’io ho dovuto fare il mio lavoro e riportare le notizie.

La questione è che, pur senza voler giustificare questi atti terribili, che di faccende simili in India se ne sente quasi quotidianamente. E non solo contro i cristiani, ma contro i musulmani e altre minoranze, religiose, etniche e sociali. Eppure nessuno se ne interessa, nessuno ne parla, nessuno si lamenta.

Il nostro governo ha pensato bene, interferendo nella gestione di un paese straniero, di chiamare l’Ambasciatore indiano a Roma per riferire sulle questioni. E perché? Mica c’è stato un italiano coinvolto?

Neanche il Vaticano ha richiamato l’ambasciatore indiano presso la santa sede. Noi invece si.

Il nostro non è uno stato laico? Intendiamoci: io sono cattolico apostolico anche se poco romano, ma credo incredibilmente assurdo e, permettetemi stupido l’atteggiamento del governo italiano. Che, di contro, non ha detto nulla delle violazioni dei diritti civili e delle morti in Tibet o in altri paesi.

Mica a marzo quando i cinesi hanno ucciso centinaia di tibetani inermi, la Farnesina ha richiamato l’ambasciatore cinese? E allora, perché ora quello indiano? che significa?

Ripeto, se uno conoscesse un po’ meglio l’India, quello che succede qui, saprebbe che queste cose sono, purtroppo, normali. L’atteggiamento del nostro paese e il clamore della nostra stampa, invece, non lo è.

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