Ci risiamo, ci sono ricaduti. Dopo l’anno scorso, per la seconda volta in due settimane una Nano, l’auto piu’ economica del mondo prodotta dall’indiana Tata Motors, ha preso fuoco dopo essere appena uscita dalla fabbrica. E’ successo oggi su un’autostrada dello stato del Gujarat mentre l’utilitaria da 1.800 euro stava viaggiando verso la citta’ di Vadovara per essere esposta in un concessionario. Il guidatore, riferiscono i media locali, e’ riuscito a scendere in tempo prima che le fiamme avvolgessero l’intero veicolo. Il misterioso incidente e’ simile a quello avvenuto il 26 marzo scorso a Mumbai quando una Nano, appena ritirata dal concessionario e ”benedetta” in un tempio con ghirlande di fiori, e’ stata divorata dalle fiamme sotto gli occhi del proprietario allibito che pero’ era stato avvertito da altri guidatori che avevano visto uscire fumo dalla carrozzeria. Un portavoce della casa automobilistica indiana ha escluso un difetto di progettazione e ha precisato che le auto avevano superato con successo i test di controllo. Secondo alcune ipotesi avanzate dai giornali indiani, le fiamme si sarebbero sprigionate dal motore, collocato sotto il sedile posteriore e forse non abbastanza raffreddato considerando anche le alte temperature della stagione estiva. La Nano, presentata nel 2008 come la ”topolino” delle famiglie indiane, e’ comparsa sulle strade solo dal luglio 2009 e in numero limitato a causa di ritardi nella produzione. Attualmente ci sono 33.000 unita’in circolazione.
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Fiamme in tre Nano, la Tata corre ai ripari
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Consegnata oggi la prima Tata Nano
E’ stata consegnata oggi direttamente da Ratan Tata, presidente dell’omonima societa’ automobilistica, la prima Nano, l’auto piu’ economica del mondo. Dopo cinque anni dalla promessa della costruzione de ”l’auto del popolo indiano”, Ratan Tata, che siede anche nel consiglio di amministrazione della Fiat, ha dato la prima di 100.000 auto che saranno consegnate entro il prossimo mese di marzo. Come promesso, l’auto costera’, almeno per il primo lotto, un lack, centomila rupie indiane, poco meno di 1.500 euro. Dopo, l’auto costera’ fino a 2.500 euro a New Delhi, mentre non e’ ancora deciso il prezzo della versione per la vendita estera. L’auto ha un motore di 663 cc e puo’ percorrere 23 chilometri con un litro di benzina. Il mese scorso la casa automobilistica indiana ha annunciato i vincitori della lotteria con la quale ha selezionato i primi tra i quasi 200.000 concorrenti che dal 9 al 25 aprile si erano registrati per acquistare l’auto. Le prenotazioni erano state in numero inferiore rispetto a quelle sperate, ed erano state raccolte nelle filiali della State Bank of India. La Tata sta ora cominciando la selezione per i prossimi 55.000 compratori. Dopo diversi spostamenti di fabbriche, dovuti anche a problemi politici, la Nano viene ora costruita nella fabbrica di Pantnagar nel Gujarat, dalla quale escono 55.000 unita’ all’anno.
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La Tata annuncia vincitori lotteria per la Nano
La Tata ha annunciato i nominativi delle 100.000 persone che per prime potranno possedere la Nano, l’auto da 1.500 euro. La casa automobilistica indiana ha finito la lotteria con la quale ha selezionato i primi tra i quasi 200.000 che dal 9 al 25 aprile si erano registrati per acquistare l’auto. Attraverso un sistema computerizzato, l’azienda partner di Fiat, ha scelto i primi compratori che, dopo numerosi ritardi, potranno ricevere l’auto piu’ piccola del mondo a partire dagli inizi di luglio. Le prenotazioni erano state in numero inferiore rispetto a quelle sperate, ed erano state raccolte nelle filiali della State Bank of India. I fortunati vincitori della lotteria saranno contattati personalmente, secondo un comunicato ufficiale della Tata, e l’auto verra’ loro consegnata dagli inizi di luglio alla fine del 2010. Oltre 55000 aspiranti compratori, dopo aver presentato la richiesta, hanno ritirato la loro prenotazione, adducendo motivi economici temporanei. Per questo, a loro sara’ data priorita’ alla prossima prenotazione. Coloro che invece non riusciranno ad avere l’auto dei sogni, secondo la Tata, potranno avere forti sconti sull’acquisto di altre vetture della casa automobilistica indiana.
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Dopo la macchina del popolo, la casa del popolo
Il gruppo industriale indiano Tata, noto per aver lanciato settimane fa la Nano, l’auto piu’ economica del mondo, ha annunciato ora di aver messo a punto la prima fase di un progetto per la costruzione di case a prezzi stracciati per le classe meno abbienti. Lo scrive oggi la stampa a New Delhi. Fedele alla sua filosofia di rivolgersi a fasce di popolazione escluse dal mercato – la Nano e’ stata posta in vendita a partire da 1.500-1.600 euro – la compagnia ha ora rivelato che la sua sussidiaria Tata Housing comincera’ la costruzione a Boisar, area industriale a sud di Mumbai, di Shub Griha, ambizioso progetto di edilizia popolare. Gli appartamenti, di tre dimensioni, saranno offerti a prezzi varianti fra un minimo di 390.000 rupie (6.000 euro) per 26 m2, ed un massimo di 10.200 euro per 43 m2. In questa prima fase la disponibilita’ sara’ di 1.000 unita’ per le quali i cittadini dovranno aprire una pratica di prenotazione presso la Bank State of India, con la stessa filosofia di quanto avvenuto per la Nano.
fonte: Ansa
mia rettifica: nel post dell’Ansa c’è un errore perchè Boisar non è a sud, ma a Nord di Mumbai, a 100 km, nel distretto di Thane, a 45 km da Virar la più grossa stazione della periferia nord di Mumbai. Quest’ultima è sulla linea Western Railways, a un’ora e mezza da Churchgate.
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Non ha i soldi per la Nano e si impicca
Un uomo si e’ impiccato dopo aver scoperto di non avere i soldi necessari per poter pagare le rate della Tata Nano. Lo scrive il Times of India. Arun Kumar Tiwari faceva l’agente assicurativo a Jamshedpur, citta’ dello stato orientale indiano del Jarkhand, citta’ voluta da Jamshetji Nusserwanji Tata, fondatore della omonima casa automobilistica che oggi produce l’auto piu’ economica del mondo. Proprio verso quest’auto si erano rivolte le attenzioni dell’uomo, che ha gia’ un prestito in corso dalle banche per pagare un ciclomotore con il quale andava al lavoro. Il suo stipendio, pero’ non era sufficiente per pagare le rate da 3000 rupie, intorno ai 50 euro al mese, per ottenere la Nano. E cosi’ ha chiesto aiuto alla moglie che guadagna poco meno di 150 euro al mese come dipendente di una azienda privata. La donna, che gia’ paga le rate del motorino e deve provvedere ai figli, ha negato al marito la possibilita’ di acquistare l’auto in questo momento, invitandolo a farlo dopo aver finito di pagare le rate del ciclomotore. Secondo quanto la donna ha raccontato alla polizia, il marito sembrava essersi convinto della cosa. Invece poi, quando si e’ trovato solo a casa, si e’ impiccato ad un ventilatore del soffitto.
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La Tata pronta a tagliare 15000 posti di lavoro in Jaguar
Ratan Tata, presidente dell’omonimo gruppo automobilistico, ha annunciato il taglio di 15.000 posti di lavoro nella controllata Jaguar se il governo inglese non garantisce aiuti. Lo scrive l’agenzia indiana PTI, riprendendo una intervista dello stesso Ratan Tata alla inglese Sky News. Per il partner della Fiat, “i tagli saranno necessari se il governo (inglese, ndr) non garantirà un prestito di 500 milioni di pounds (circa 464 milioni di euro, ndr) alla società”. Ratan Tata, che siede nel consiglio di amministrazione della Fiat, ha spiegato che i tagli avverranno tutti in Gran Bretagna. “Se i fondi non sono disponibili, una società non può esistere. Così si è costretti a licenziare e tagliare esuberi, fermare le produzioni, così come è già successo nel Regno Unito”, ha detto Tata nell’intervista. Secondo le informazioni di stampa, la Tata ha intrapreso un braccio di ferro con il governo inglese per la ricerca di fondi per la Jaguar. Il gruppo indiano, che pochi giorni fa ha presentato l’auto più economica del mondo, ha acquistato Jaguar e Land Rover l’anno scorso per circa 2,6 miliardi di dollari. A causa della crisi, dallo scorso gennaio la Jaguar avrebbe già tagliato 450 posti di lavoro, tra i quali quelli di 300 manager.
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Le aberrazioni indiane: dopo l’auto del popolo, la bici dei ricchi
Dopo l’auto da 100000 rupie, sul mercato indiano sta per esordire la bicicletta da 200000 rupie, lanciata da una societa’ di Bangalore, nel sud dell’India. Lo scrive il Times of India. La TI Cycles di Murugappa, e’ convinta che la sua creatura possa trovare il favore di almeno 7000 persone, tante quante saranno le biciclette prodotte nella fabbrica indiana, con la speranza di un aumento annuo del 25%. La bicicletta non sara’ una semplice due ruote, ma offrira’ servizi particolari ai suoi clienti, come centri di assistenza dedicati, personalizzazione delle due ruote, e tutto quanto possa rendere ‘speciali’ biciclette e acquirenti. Al pari delle Ferrari, Maserati, Rolls Royce. Le nuove biciclette che andranno sul mercato, saranno piu’ leggere fino a 5 chilogrammi delle normali due ruote. Ogni parte viene realizzata a mano, applicando i piu’ moderni materiali e tecnologie. La societa’ del sud dell’India produce biciclette che vanno alle 2000 alle 200000 rupie, dai 290 ai 2900 euro. Normalmente il costo di una bici va dalle 1000 alle 2000 rupie, e la due ruote rappresenta il veicolo preferito da moltissimi indiani, soprattutto quelli che vivono nell’India rurale o dai poveri delle megalopoli indiane. Solo questi, rappresentano il 75% del mercato della bicicletta che conta 10milioni di esemplari all’anno venduti. Ma gli obiettivi della TI Cycles non si fermano qui. La societa’ indiana e’ partner per la vendita in India delle biciclette Bianchi, ex azienda italiana acquistata dalla svedese Cycleurope A.B. group. La Bianchi crede molto nel mercato indiano, puntando a farlo diventare uno dei primi per l’azienda svedese.
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Facciamo il pelo alla Nano (nel senso di auto della Tata)
Al mio appello sull’avere la verità sulla Tata Nano, appello che già conteneva delle critiche sull’aspetto “sociale” della vettura della Tata, ha risposto prontamente il caro amico Tuttoquà che, dall’alto (oltre 1.80) della sua conoscenza motoristica ha fatto il pelo alla piccola vettura indiana. Riporto qui il suo post a riguardo.
So che il fenomeno mediatico intorno al terzo lancio della NANO (i primi due erano delle finte) non ha risparmiato nessuno: l’auto che dovra’, contemporaneamente, motorizzare il pianeta e salvarlo dall’inquinamento e’ finalmente giunta. Per ora solo in India, nel resto del Mondo si vedra’ piu’ avanti, al momento si tratta solo di fumo negli occhi.
In India, se volete comprarla, dovete andare in banca, versare 3.000 Rupie di caparra (circa 45 Euro), e sperare di essere nell’elenco dei primi 100.000 fortunati. Alla TATA dicono che faranno una lotteria, noi sappiamo benissimo che decideranno loro, assegnandola prima a VIP, attori, businessmen ed altri personaggi, che la “meriteranno” prima degli altri. Lotteria… TSE’! In India… TSE!!!
Torniamo alla macchina.
I dati tecnici sono piuttosto elementari: monta un bicilindrico di poco piu’ di 600 centimetri cubici che eroga 35 cavalli a 5.250 giri al minuto e 48 Newtonmetri di coppia massima a 3.000 giri. Cosa che dovrebbe consentire alla nanetta di raggiungere i 105 Km/h di velocita’ massima e di consumare un litro di carburante ogni 23 Km, secondo quanto certificato dall’ARAI. L’ARAI e’ un ente indiano che effettua certificazioni sui veicoli a motore, ed e’ stato fondato dalle stesse case automobilistiche indiane, che appartengono tutte, ma proprio tutte, alla lista dei membri. L’ARAI dichiara di lavorare “in harmony and complete confidence with its members…”. Questa cosa mi ricorda molto la storia della tizia che va dall’acquaiolo: “acquaiolo, e’ buona l’acqua oggi?”. “E’ ottima, signora”. Ma va bene, prima di esprimere pareri sulle caratteristiche tecniche della NANO, preferisco attendere di leggere i test di un paio di testate giornalistiche specializzate. Certo e’ che 101 grammi di CO2 per Km non mi sembra un risultato straordinario per un motore cosi’ piccolo che deve spostare un moscerino del genere. Cosi’ come in Europa si utilizzano le normative Euro 1, 2… 5, in India esiste il Bharat Stage o BS. La NANO arrivera’ sul mercato rispettando i parametri BS-II e BS-III che equivalgono a Euro 2 e Euro 3. A conti fatti, l’India sta introducendo solo ora misure sufficientemente serie per la protezione dell’ambiente. Mi sembrano molto indietro: il BS-III fu introdotto nel 2005, e solo in 4 citta’ (Delhi, Mumbai, Chennai e Kolkata) e diventera’ uniforme su tutto il territorio indiano solo nel 2010. Anno in cui, contemporaneamente, 11 citta’ implementeranno il BS-IV. In Europa la normativa Euro 4 e’ gia’ in vigore dal 1 Gennaio 2005. Quindi, non solo gli indiani sono in ritardo, ma sembra che facciano, come al solito, di tutto per rendere le cose molto complicate. Come fara’ la NANO a salvare il pianeta dall’inquinamento? Se la diffusione della NANO dovesse davvero essere quella attesa e stimata dalla TATA, tutti gli sforzi fatti in Europa saranno inesorabilmente vanificati da questa massa enorme di vetture ancora molto inquinanti. Al di la’ delle normative, sarebbe stato saggio e apprezzabile studiare un motore molto piu’ pulito da montare su questa piccola monovolume. Certo, doveva essere un’auto a basso costo e quindi il budget di ricerca e sviluppo non sarebbe mai potuto essere alto. Ma, prima di tutto non si possono sacrificare l’interesse comune e la qualita’ dell’aria nel nome del business e, in secondo luogo, esistevano altre vie. Ad esempio acquisire la tecnologia da qualcun altro. Un nome a caso? FIAT!
Che altro posso dire? Forse che quel motore li’ mi sembra davvero deboluccio. Sicuramente si tratta di una scelta per contenere consumi ed emissioni, ma e’ fin troppo facile limitare cosi’ tanto la performance per ottenere certi risultati. Altre case, non a caso, hanno scelto altre strade. Inoltre, allo scopo di contenere i costi, oltre ad essere costruita in grande economia, la NANO non dispone di nessun dispositivo elettronico di sicurezza e di ausilio alla guida. Vista l’altezza ed il passo, prevedo moltissimi testacoda e ribaltamenti, soprattutto nei pressi delle rotonde. Per cui, quando accadra’, ricordatevi che l’avevo annunciato.
Non sono in grado di dire nulla sulla resistenza agli urti, la stessa TATA non dice molto, chi vivra’ vedra’, e’ il caso di dire. Ma personalmente tendo ad aspettarmi dei brutti accartocciamenti.
Detto tutto questo, lascio che questo POST prenda ora la strada dell’analisi competitiva e della strategia di marketing, osservando il tutto dal punto di vista di un consumatore qualsiasi. Prima di tutto chiariamo una cosa: la NANO che costera’ 1.800 Euro in India sara’ il modello base che piu’ base non si puo’, ma ne esisteranno 3 allestimenti, Standard, CX e LX. Per conoscere le differenze, potete cliccare qui.
Io riassumo la situazione del modello base dicendovi che:
- Non si puo’ avere la tinta metallizata;
- Paraurti e maniglie porte sono in plasticaccia nera;
- Lo specchietto esterno c’e’ solo dal lato guidatore (tanto loro non li usano mai!);
- Il tergicristallo anteriore non ha l’intermittenza, quello posteriore non c’e’ proprio;
- Gli arredi interni sono scarsissimi e fatti con materiali mooooolto economici (il soffitto e’ di Juta!);
- Non ha l’aria condizionata (in India!) e non ha i vetri elettrici;
- Non ha tasche portaoggetti e portamonete da nessuna parte;
- Non ha i poggiatesta posteriori, quelli anteriori sono fissi;
- Solo il sedile del guidatore e’ regolabile e scorre solo in avanti e dietro, lo schienale e’ fisso;
- Il sedile posteriore e’ abbattibile solo al 100% (per tutti e tre gli allestimenti!), nessun frazionamento. Con un bagagliaio inesistente, sarebbe stato utile poter ribaltare solo una parte del divanetto;
- Non ha la chiusura centralizzata (pericolo!);
- Non ha ABS, figuriamoci ESP e tutto il resto.
Mi diverte molto il tentativo, assai ingenuo, di paragonare le caratteristiche e gli allestimenti della NANO con la concorrenza, evitando di mettere in competizione il modello base con i corrispettivi della altre case, ma partendo dalla CX. Buttate un’occhio a questa tabella. Troppo facile…
A chi e’ rivolta la TATA NANO? Nelle intenzioni del produttore, dovrebbe essere la nuova volkswagen, auto del popolo indiano, il mezzo per convertire i milioni di individui che circolano, a volte in quattro o cinque, su scassatissime motorette, in automobilisti moderni.
Ci credete? Chi sono secondo voi questi motociclisti indiani? Sono gente che, al massimo, si puo’ permettere la scassatissima motoretta che, nella peggiore delle ipotesi, paga 20.000 oppure 30.000 Rupie. La NANO, al cambio attuale, di Rupie ne costa 117.000! A noi sembrano davvero poche, ma vi assicuro che per moltissimi milioni d’indiani sono una cifra notevole.
Prendiamo ad esempio il mio autista, che guadagna 7.000 Rupie al mese. Per comprarsi la NANO base dovrebbe risparmiare l’intero stipendio per circa 16 mesi! E infatti il mio autista possiede una motoretta per la quale ha speso 25.000 Rupie. Quando e come Coconut dovrebbe essere in grado di pagarsi una NANO? E perche’ dovrebbe farlo? L’80% dei poveracci indiani vive nelle aree rurali, dove la NANO e’ inutile e la motoretta basta e avanza. La NANO dice di percorrere 23 Km a litro, la motoretta ne fa 100 di Km al litro, e’ raffreddata ad aria, i freni a tamburo sono a cavo ,e il tutto non si scassa mai. E se si scassa, basta un meccanico per biciclette per dargli una sistemata.
Facciamo un paragone con l’Italia, e prendiamo, che so, un autista ATM (giusto per restare in tema di autisti) che guadagni 1.500 Euro al mese. Con 16 mesi di risparmi, costui potrebbe acquistare un’auto del valore di 24.000 Euro. Domani arriva il signor Tata Brambilla che gli dice: “Ue’ pirlun, cusa l’e’ che fai dentro quella macchinaccia li’??. Ma perche’ non ti compri una Ferrari?”. “Signor Tata Brambilla, io faccio il tranviere e tengo famiglia, e’ gia’ tanto che riesca a permettermi questa, come faccio a pagare 200.000 Euro per una Ferrari”. “Ma quali 200.000 Euro? Da oggi io ti do la Tatari a 80.000 Euro! Dai mangiasavun, comprala, vedrai che l’e’ bella a va bene!”.
Voi, nei panni del tranviere, che fareste? Io un’idea ce l’avrei, e a me piace.
E allora cosa farsene della TATA? Farne un’auto trendy, come la Smart, la MINI e la 500… ehm ehm ehm!! La vedo molto dura.
E poi, in India, chi si puo’ permettere di spendere 4/500.000 Rupie per una Maruti-Suzuki o per una Hunday, difficilmente acquistera’ l’auto del popolo, non solo per una questione d’immagine, ma anche per non rinunciare a qualche piccola comodita’ in piu’. Gli altri, beh, gli altri non lo so…
Chiudo con questo morphing scherzoso che ho creato ieri, di cui, spero, i Tatiani non si risentano troppo.
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Trova un preservativo nella bottiglia di pepsicola, risarcito
La Pepsi Co, la casa produttrice della bibita gassata, e’ stata condannata da un tribunale per consumatori indiano a pagare circa 450 euro ad un uomo che aveva trovato un preservativo in una bottiglia della bibita. Nel 2003 Sudesh Sharma, che abita in un villaggio nei pressi di New Delhi, compro’ due bottiglie della bibita da un negozietto nei pressi della stazione degli autobus di Delhi. Dopo averne bevuta una, l’uomo comincio’ a sentirsi male, tanto che dovette ricorrere alle cure mediche. Guardando nella bottiglia di vetro appena svuotata, Sharma noto’ che era sporca e c’erano dei residui. ma lo shock arrivo’ quando scopri’ che all’interno di quella che non aveva bevuto, c’era un preservativo. Per questo motivo, l’uomo e’ ricorso al tribunale dei consumatori che e’ stato istituito da poco in India. Poiche’ non e’ stato possibile dimostrare che l’uomo avesse comprato le bottiglie (in India nessuna bancarella rilascia ricevute o scontrini) il tribunale ha accolto parzialmente la richiesta di Sharma, che voleva ottenere anche una ammenda per la Pepsi, e ha condannato la societa’ a pagare 23000 rupie all’uomo. Non e’ la prima volta che le bibite gassate in India, anche quelle prodotte da compagnie internazionali come Pepsi e Coca Cola finiscono nell’occhio del ciclone. Due anni fa il governo indiano vieto’ la produzione delle bibite delle due multinazionali nel paese perche’ contenevano un altissimo livello di pesticidi, derivato dall’acqua inquinata che usavano nella produzione.
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