Il governo dello stato indiano dell’Andra Pradesh ha ritirato per questioni economiche la scorta a Sania Mirza, la tennista musulmana contro cui estremisti islamici avevano emesso una fatwa, un editto di condanna. La tennista, infatti, non avrebbe pagato la tassa imposta sull’utilizzo della scorta e così il governo dello stato dell’ India centro-orientale le ha tolto i due uomini armati che la proteggevano da anni. Il governo locale, spiega la televisione indiana, ha inviato due richieste di pagamento per 2 lakh di rupie, circa 4 mila euro, alla Mirza, che però non ha mai risposto. La giovane tennista, numero 32 nella classifica mondiale, nel settembre del 2005 fu oggetto di una fatwa da parte di un gruppo islamico perché giocando a tennis indossava pantaloncini e gonnelline che, secondo il gruppo estremista, offendevano la morale. Da allora il suo rapporto con la comunità islamica è stato difficile, nonostante si sia fatta più volte vedere in compagnia della madre in atteggiamenti religiosi in luoghi di culto islamici. L’anno scorso a dicembre fu oggetto di altre polemiche per aver girato uno spot pubblicitario in moschea, che scatenò violente manifestazioni intorno al luogo di culto. Un avvocato successivamente la denunciò perché in una foto, durante la pausa di un torneo, l’ inquadratura la faceva apparire con i piedi vicino alla bandiera indiana. La tennista, idolo delle ragazzine indiane, lo scorso febbraio decise di non giocare più in patria.