Il primo ministro indiano Mannmohan Singh ha rimproverato oggi i Paesi industrializzati per il rallentamento finanziario ed economico attuale e per le avverse conseguenze derivanti dai cambiamenti climatici che il mondo sta affrontando. “Il rallentamento finanziario ed economico a cui stiamo assistendo – ha detto il Premier indiano – è particolarmente nocivo per il raggiungimento degli obiettivi da parte di paesi che si stanno sviluppando, come l’India. Si tratta di una crisi che non è stata causata da noi, ma della quale noi ci troviamo a dover subire le conseguenze. Il rallentamento nelle economie dei paesi avanzati ha colpito anche le nostre esportazioni, rafforzato sentimenti protezionisti e avuto impatto negativo anche sul flusso dei capitali”. Singh parteciperà da domani agli incontri del G8 (il gruppo degli otto paesi più ricchi e industrializzati) come invitato, e a quelli del G5 (il gruppo dei cinque paesi emergenti, Cina, India, Messico, Brasile e Sud Africa). “Quello dei cambiamenti climatici sarà certamente uno dei più importanti argomenti di discussione all’Aquila – ha proseguito Singh – sono i paesi in via di sviluppo che sono quelli che di più ne risentono”. L’India, insieme ad altre economie in via di sviluppo come la Cina, ha rifiutato di impegnarsi al taglio delle emissioni di carbone nel quadro di un trattato stipulato dai paesi industrializzati, in primis gli Stati Uniti. Singh, durante il suo soggiorno italiano, terrà anche incontri bilaterali con il presidente americano, Barack Obama, e con gli altri leaders dei Paesi G8. Parteciperà inoltre al MEF Major Economies Forum) sul tema degli scambi commerciali. “Vorremmo assistere – ha concluso il Premier indiano – ad una risposta globale ben concertata e coordinata per stimolare l’economia reale. A lungo termine, vorremmo poi vedere un maggiore livello di stabilità e sostenibilità nella crescita del mondo sviluppato e nella situazione finanziaria internazionale”.
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Per me Entropa è una cagata pazzesca!
Mi è venuto da dire stamattina entrando nel Justus Lipsius, il palazzo di Bruxelles dove ha sede il segretariato generale del consiglio dell’Unione Europea e dove si tengono i Consigli Europei.
Le polemiche su Entropa, l’istallazione di arte moderna voluta dal governo Ceco in occasione della sua presidenza, piazzata nella sala stampa principale/atrio del Justus Lipisus e realizzata dall’artista (sic!) David Černý, ci sono già state e, devo dire, a ragione. Preciso che non sono contrario all’arte moderna, ma credo che quest’opera provocatoria e per diversi versi interessante, sia assurda e comunque, stia meglio in un museo o una esposizione di arte moderna, anziché nella sala stampa principale del palazzo del consiglio europeo.
Analizziamo l’opera vedendo ogni sua peculiarità.
Questa è l’opera nella sua interezza. Tenete presente che le auto della Germania si muovono, i giocatori italiani si sbattono i palloni sui coglioni, il Dracula romeno emette luci e suoni, l’orsetto a destra suona, mentre i lettoni pisciano. Inoltre, quella coperta con un telo è la Bulgaria che ha protestato ufficialmente perché rappresentata con cessi alla turca.
Ecco nel dettaglio i paesi:
AUSTRIA: Visto che si oppone alle centrali nucleari, il paese viene raffigurato con quattro camini di centrali atomiche su un campo verde. I camini sbuffano aria ogni tanto.
BELGIO: una scatola di cioccolatini smangiucchiati
BULGARIA: (ora coperto) neon colorati collegano diversi bagni alla turca
REPUBBLICA CECA: è uno schermo sul quale vengono riportate di seguito le frasi antieuropeiste del presidente ceco Václav Klaus.
DANIMARCA: mattoncini Lego con riferimenti alla polemica sui fumetti antislamici.
ESTONIA: Falce e martello per l’ex Repubblica sovietica che ha bandito i simboli comunisti.
FINLANDIA: un uomo giace con un fucile su un pavimento tipo parquet da sauna, intorno un elefante, un ippopotamo e un coccodrillo.
FRANCIA: il paese è stilizzato ed è coperto da uno striscione che dice “SCIOPERO!”
GERMANIA: una serie di macchinine si muovo su una autostrada fatta a forma di svastica. Inoltre, secondo alcuni storici, l’autostrada ricorda il numero 18, che era il modo con il quale i nazisti richiamavano le iniziali di Hitler.
GRECIA: il paese brucia, sia per i grossi incendi del 2007 che per i disordini del 2008.
UNGHERIA: c’è un atomo o la stilizzazione dell’Atomium, il monumento di Bruxelles (che sta in Belgio…) fatto di angurie, prodotto tipico ungherese, e di salsicce ungheresi, il tutto su un tappeto di peperoni.
IRLANDA: una cornamusa che suona ogni cinque minuti, fatta di pelo come un orsacchiotto di peluche.
ITALIA: i calciatori vengono rappresentati tutti con un pallone da calcio all’altezza dei genitali. Si muovono e mimano una masturbazione con i palloni. In “veneto”, c’è anche un calciatore in posizione supina con i calzoncini abbassati e il culo di fuori.
Il video degli italiani mastrurbatori con il pallone
LETTONIA: è rappresentata con le montagne, nonostante invece non ne abbia neanche una e sia tutta piatta.
LITUANIA: quattro Menneken-pis, pisciano sulla Russia.
LUSSEMBURGO: un lingotto con la scritta “vendesi”.
MALTA: una piccolissima isola con un elefante nano, visibile grazie ad una lente d’ingrandimento.
POLONIA: monaci innalzano la bandiera dei diritti dei gay allo stesso modo dei soldati americani.
PORTOGALLO: un tagliere di legno con sopra tre pezzi di carne che simboleggiano le tre ex colonie, Angola, Brasile e Mozambico.
ROMANIA: un parco di divertimenti con Dracula che suona, sbuffa e fa orrendi suoni.
SLOVACCHIA: il paese è foderato come fossa una salsiccia ungherese e il cordone ha i colori della bandiera ungherese.
SLOVENIA: una roccia nella quale è incisa la frase “Il primo turista è arrivato qui nel 1213”.
SPAGNA: interamente in costruzione, riempita di calcestruzzo con una betoniera che spande calcestruzzo.
SVEZIA: un’ala di un jet da guerra JAS 39 Gripen, di fabbricazione svedese in forze all’aviazione della Repubblica Ceca, è chiuso in un imballaggio di Ikea.
INGHILTERRA: a causa del suo euroscetticismo, l’Inghilterra c’è e non c’è nella istallazione. Uno spazio vuoto in alto a sinistra simboleggia l’isola britannica.
Ora, ribadisco che per certi versi l’opera mi piace, ma credo sia inadeguata al luogo. I cechi hanno detto che alla base dell’opera c’è la famosa ironia della Repubblica Ceca (non erano famosi per altro?). A me ha fatto venire in mente il dialogo fra i due protagonisti di Il Mistero di Bellavista sul valore e il riconoscimento dell’arte contemporanea, dialogo che vi riporto di seguito.
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Il Pakistan risponde ed ammette. Soldi anche dall’Italia
Il Pakistan ha risposto al dossier indiano con le investigazioni sugli attentati che a novembre scorso a Mumbai fecero 179 morti, ammettendo che ”parte della cospirazione e’ stata organizzata sul suolo pachistano”. Lo ha detto oggi in conferenza stampa, presentando a Islamabad il dossier di risposta, Rehman Malik, consigliere agli interni del primo ministro, in pratica il ministro degli interni pachistano. Malik ha spiegato che azioni legate all’organizzazione degli attentati di Mumbai sono state messe in atto in diversi altri paesi, tra i quali Italia, Spagna, Russia e Stati Uniti. In particolare in Italia, secondo le risultanze investigative pachistane, sarebbero transitati alcuni soldi. La risposta pachistana, attesa lungamente dall’India e arrivata dopo diversi rinvii, e’ stata accolta favorevolmente dal governo di New Delhi che, per bocca del ministro degli interni Chidambaram, ha parlato di ”positivo sviluppo” nelle relazioni dei due paesi. L’India aveva inviato il dossier il 5 gennaio scorso, chiedendo a Islamabad di rispondere quanto prima sulle accuse che puntavano al Pakistan e a gruppi pachistani per l’ideazione e la gestione dell’attentato di novembre. Malik ha detto che le indagini pachistane hanno portato a scoprire la colpevolezza in qualita’ di organizzatore degli attentati di Hamad Amin Sadiq, vicino al Lashkar-e-Taiba (LeT), il gruppo terrorista indicato da Delhi come il principale colpevole. Il governo pachistano ha ammesso la colpevolezza del LeT, in particolare del comandante delle operazioni Zaki-ur-Rehman Lakhvi e dell’esperto di comunicazioni Zarar Shah, che avrebbero addestrato i 10 componenti del commando che per tre giorni ha tenuto in pugno la capitale economica indiana. Malik ha comunicato ai giornalisti che il governo ha aperto un procedimento penale, tramite denuncia, nei confronti di coloro che ritiene implicati negli attentati, spiegando di aver rintracciato le comunicazioni telefoniche che portano alla rete di contatti in Pakistan e all’estero, oltre ad aver rintracciato il luogo dal quale sono partiti i gommoni alla volta di Mumbai. Il governo pachistano, nel consegnare all’India il dossier, ha chiesto a Delhi di rispondere a 30 altri quesiti lasciati irrisolti e ha chiesto l’esame del DNA di Kasab, l’unico attentatore sopravvissuto e in custodia dalla polizia di Mumbai.
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Il Dalai lama ricoverato e dimesso dall’ospedale
Il Dalai Lama, il leader spirituale e politico dei buddisti tibetani, è stato dimesso dall’ospedale di New Delhi dove era stato ricoverato per un dolore al braccio. Il settantatreenne premio Nobel per la Pace, farà ritorno domani a Dharamsala, la città nel nord dell’India dove è in esilio dal 1959. “Il Dalai Lama sta bene – ha detto alla stampa Tenzin Takhla, il suo portavoce – e restano confermati per ora i suoi impegni. I medici hanno detto che non corre nessun pericolo, dopo averlo sottoposto a tutti i controlli medici di routine”. Il primo impegno più gravoso per la sua salute, sarà il viaggio in Europa che il leader religioso comincerà il prossimo 8 febbraio e che lo porterà in Italia, a Roma e Venezia per ricevere la cittadinanza e in Germania per ricevere un premio. Il ricovero all’Apollo Hospital, uno dei più grandi ospedali privati della capitale indiana, si era reso necessario stamattina dopo che Tenzin Gyatso, questo il nome del Dalai Lama, aveva patito un forte dolore al braccio. Temendo problemi cardiaci, dopo le prime cure portate a Dharamsala, il leader religioso è stato trasferito nella capitale indiana per accertamenti. Secondo i medici, si è trattato solo di una tendinite che non preclude nessuna attività per il Dalai Lama che ora si trova in un albergo nei pressi dell’ospedale e domani farà ritorno alla sua residenza. Il premio Nobel per la pace era stato già ricoverato due volte l’anno scorso, ad agosto e a ottobre, per problemi intestinali. Nella prima occasione, fu ricoverato a Mumbai di ritorno da un viaggio in Francia. Ad ottobre, invece, fu ricoverato a New Delhi per calcoli biliari. L’anno appena cominciato sarà molto particolare per il leader religioso, in quanto il prossimo marzo ricorre il 50mo anniversario della occupazione cinese del Tibet e della partenza per l’esilio indiano del leader religioso e politico. Gruppi di supporto e attivisti della causa tibetana di tutto il mondo stanno organizzando manifestazioni e si temono scontri contro le autorità e la polizia cinese, del tipo di quelli che l’anno scorso interessarono la vigilia delle olimpiadi di Pechino.
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Sui visti per l’Italia e Striscia
Cari amici, la settimana scorsa, alla vigilia del casino di Mumbai, mi sono arrivati sms per segnalarmi un servizio di Striscia la Notizia nel quale si diceva che l’Ambasciata italiana a Delhi vendeva i visti per entrare nel nostro paese. Inutile dire che non ho mai creduto alla cosa, conoscendo personalmente coloro che lavorano al settore visti dell’ambasciata, conoscendo il console, tutte persone straoneste, serie e professionali. Ho deciso di andare a fondo e ho chiesto un po’ in giro. E ho scoperto un paio di cose interessanti, confermate anche dal Console alla lista di Italindia. Non solo non è vero che i visti per l’Italia siano diminuiti, dimostrando l’impossibilità di ottenerli se non dietro pagamento di tangenti, quanto poi la traduzione in italiano de dialogo del servizio di Striscia, mostrata con i sottotitoli, è palesemente (per chi conosce l’Hindi) sbagliata, come si evince dalla traduzione riportata in basso. Pubblico la lettera che il console italiano a Delhi, Gabriele Annis, ha scritto alla lista e a me.
[…] Da oltre due anni ho la responsabilità della Cancelleria Consolare di questa Ambasciata e sin dal mio arrivo in sede ho ispirato la politica dei visti ad un duplice criterio: da una parte, semplificare al massimo le procedure per potere favorire i flussi di affari, turistici, di lavoro, etc.; dall’altra, perfezionare le tecniche di individuazione dei falsi e delle domande di visto tese ad aggirare la normativa in materia di immigrazione.
Come è ben noto, in determinate regioni dell’India operano trafficanti di esseri umani e intermediari criminali, che richiedono cifre astronomiche ai loro ingenui “clienti” per predisporre la domanda di visto e preparare la documentazione necessaria. Questa Ambasciata, in stretto coordinamento con le altre Ambasciate dei paesi Schengen, fa del contrasto di questo fenomeno, una delle proprie priorità.
Non è vero che questa Ambasciata rifiuti visti in continuazione. Un’occhiata alle cifre è sufficiente per sgombrare il campo da questa favola. Infatti, l’Ambasciata d’Italia a New Delhi e i Consolati Generali a Mumbai e Calcutta hanno rilasciato complessivamente nel periodo 1 gennaio-30 settembre 2008 62.534 visti d’ingresso, con un incremento del 26% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I casi in cui la domanda di visto non si è conclusa con il rilascio del visto sono stati, nello stesso periodo, 2361 (nello stesso periodo dell’anno precedente erano stati 2351).
Certamente nel contemperamento delle due opposte esigenze di cui sopra e nella gestione di centinaia di richieste di visto al giorno può anche capitare di commettere degli errori; ma ciò non può essere in nessun modo collegato alla politica estremamente restrittiva in materia di visti oggi praticata dalle rappresentanze diplomatiche indiane in Italia.
Quanto al Servizio di Striscia la Notizia, esso non fa altro che riportare una serie di voci e dicerie che chi bazzica l’India conosce bene, dando in questo modo ingiustificato credito a dichiarazioni provenienti proprio da quei circuiti criminali con cui, come Ambasciata, ci confrontiamo quotidianamente. E come se Striscia avesse intervistato un membro di Cosa Nostra chiedendogli la sua opinione sulla Procura di Palermo.
Porto inoltre alla Sua attenzione un aspetto del servizio di Striscia che ovviamente quasi nessuno in Italia è in grado di cogliere, ma che mi sembra rivestire caratteri di estrema gravità. Il dialogo in lingua hindi con l’intermediario di cui allo scoop del 24 novembre non corrisponde affatto a quanto sottotitolato dai giornalisti di Striscia. E’ appena il caso di notare che nel dialogo effettivamente avvenuto non c’è alcuna menzione di questa Ambasciata, o della volontà del “cliente” di recarsi nel nostro paese.
Pertanto il servizio mi appare inutilmente diffamatorio. Se i redattori di Striscia portassero prove concrete del coinvolgimento di impiegati dell’Ambasciata in loschi traffici, ci piacerebbe conoscerle per prendere i provvedimenti opportuni. Altrimenti non credo proprio che rechino un servizio ai nostri rapporti bilaterali e ai tanti nostri connazionali che ci scrivono lamentando grossi problemi nell’ottenimento di visti per l’India.
Concludo pregandoLa di pubblicare questa mia sul Suo forum, lasciando al discernimento dei singoli lettori di giudicare i fatti.
SOTTOTITOLI TRASMESSI DA STRISCIA LA NOTIZIA (24.11)
A – “Ramutarjii!….. per favore, senti fratello…..io ho qualche problema…..tu sai cosa mi ha scritto l’Ambasciata italiana? Che non mi daranno mai piu’ il visto….”
B – “E’ gia tre giorni che io sto parlando per il tuo visto…..”
A – “Quanti soldi ti devo pagare?”
B – “Io avevo fermato il tuo passaporto all’Ambasciata italiana…. e avevo parlato anche con il nostro contatto offrendogli 350 000 rupie …. 50000 me le tenevo io e 300000 le davo a lui…” Stacco con commento del giornalista di Striscia
* * * * * * * * * *
B – “ Adesso io posso fare questo….. qualsiasi sia il motivo per cui ti hanno rifiutato il visto io ti copio i tuoi documenti e li presentero’ ad un nuovo contatto..”
A – “Allora c’e’ la possibilita’?”
B – “ Certo….”
A – “ E come andro’?”
B – “ Qualsiasi Ambasciata con visto Schengen…”
A – “Come andro’, dalla Turchia o come?”
B – “Da dove vuoi, qualsiasi Ambasciata, Italia, Francia, Germania, Spagna ….. Parti per dove vuoi, io ho bisogno di tutti i documenti……Per fare la cosa giusta…..”
A – “ Io ti prego mandami in Italia….”
B – “Non c’e’ problema….. cosi’ potremo fissare un prezzo definitivo…… Adesso lui ti chiedera’, 800 – 850.000 rupie…..”
A – “850.000 rupie?”
TRADUZIONE EFFETTIVA DEL DIALOGO IN LINGUA HINDI
A – “Ramutarji”
B – “fratello, senti, ho un problema, sai cosa c’e’ scritto qui? C’e’ scritto che il visto non lo avro’ mai….”
A – “Stavo parlando con quello di Dehradun che una volta ci aveva gia’ imbrogliato e si parlava che Ramutar, non appena ci sara’ un’occasione…..” stacco con commento del giornalista di Striscia
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A – “Adesso quello che posso fare e’ che, siccome ti hanno rifiutato il visto, ripresentare la domanda facendo fotocopia di (rifiuto?) e presentarla a un altro office / officer….”
B – “ Era possibile no?”
A – “Si….”
B – “Come vado? Turchia?”
A – “ Con il visto Schengen puoi andare da qualsiasi paese, Francia, Germania, Italia, Francia, Germania, Spagna ….. Devo far fare il lavoro (parola incomprensibile)….”
B – “Mandami, ti prego a mani giunte….”
A – “Adesso chiede 8000…..”
C (possibile terza persona) – “8500….”
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