Dopo il capo dell’esercito, anche il primo ministro pachistano Yousuf Raza Gilani ha dato un ”ultimatum” al presidente Asif Ali Zardari di ”agire o andarsene”. Lo rivela la televisione indiana Times Now e lo riporta l’edizione on line del quotidiano indiano Times of India, citando informazioni da Islamabad. Dietro la spinta di Washington e Londra, dopo le richieste del generale Kayani, anche Gilani ha chiesto a Zardari di andare se non accettasse un nuovo accordo concordato con le potenze straniere. A Gilani e’ stato chiesto di abbassare la temperatura politica nel paese che sta attraversando una crisi dovuta da un lato dal terrorismo nelle zone occidentali, ma soprattutto dalla marcia di protesta del partito dell’ex primo ministro Nawaz Sharif. Proprio nei confronti di quest’ultimo e delle sue richieste, in primis quella di rimettere al loro posto i giudici rimossi da Musharraf, Zardari ha mostrato il pugno di ferro, temendo che con l’istaurazione dei giudici deposti, possano essere cancellate le leggi che gli hanno permesso di tornare in Pakistan e che hanno cancellato tutte le accuse mosse contro di lui. Il primo ministro si e’ preso 24 ore per convincere il presidente a mostrare piu’ flessibilita’. A questo punto il pallino e’ nelle mani di Zardari, l’unico che puo’ decidere di sbloccare il paese e accontentare l’opposizione, ma ora anche gli alleati, interni e la comunita’ internazionale. Se il presidente non dovesse accettare, si potrebbe profilare anche la presa del potere da parte dell’esercito, come gia’ successo in passato, anche se l’ammiraglio Mullen, capo di stato maggiore americano, ha assicurato che il suo omologo Kayani non seguira’ questa via. Se non accettasse l’incarico, Zardari rischierebbe prima di essere emarginato e poi rimosso. In questo caso il potere passerebbe a Gilani e Nawaz Sharif entrerebbe nel governo, i giudici sarebbero rimessi al loro posto.