Si sta svolgendo alle Maldive il secondo turno di votazioni per l’elezione del presidente della repubblica, le prime elezioni democratiche della storia del paese che si tengono al termine di un quinquennio di riforme. Il presidente in carica, Maumoon Abdul Gayoom, si oppone all’ex prigioniero politico e leader democratico Mohamed Nasheed. Gayoom e’ risultato il primo eletto al termine del primo turno, l’8 ottobre scorso, senza tuttavia ottenere la maggioranza almeno del 50% richiesta per decretarne la vittoria. Le votazioni si sono aperte stamattina alle 9 ora locale ma gia’ da qualche ora la gente aveva formato lunghe code per poter esprimere il proprio voto. Oltre 200.000 i chiamati alle urne. Gayoom guida l’arcipelago delle Maldive, una delle mete preferite da migliaia di turisti di tutto il mondo, sin dal 1978. Nel 2004, criticato anche dalla comunita’ internazionale, e a seguito di una serie di proteste di piazza, diede inizio ad una serie di riforme nel paese. Proprio grazie a questi cambiamenti Gayoom spera di avere ancora una volta la meglio e di riuscire a battere il suo concorrente, Mohamed Nasheed. ”Ho bisogno di altri cinque anni per completare il mio piano di riforme – ha dichiarato Gayoom alla vigilia delle elezioni – e desidero lasciare queste riforme in eredita’ al paese affinche’ goda di un sistema pienamente democratico”. Nasheed, dal canto suo, sostiene che Gayoom e’ una sorta di dittatore e che il paese necessita ormai di un cambiamento radicale.
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Le Maldive hanno scritto la loro nuova costituzione
L’assemblea costituzionale delle Maldive ha approvato la nuova costituzione dello stato arcipelago, inviandola al presidente Maumoon Abdul Gayoom che la dovrebbe ratificare entro la prossima settimana. Lo riferisce il giornale maldiviano Minivan. Nell’arcipelago si respira un’aria di festa per un documento atteso da 4 anni e che, secondo il ministro dell’informazione, arte e riforme legali delle Maldive Mohamed Nasheed, fa si che oggi ”il sole sia calato sulle vecchie Maldive ed un nuovo sole spunta all’orizzonte per le nuove Maldive”. Secondo il presidente della commissione che ha realizzato la bozza della costituzione, Ibrahim Ismail, con il nuovo documento ”il ruolo della legge prevarra’ e il potere del popolo puo’ essere esercitato propriamente”. I maldiviani sono anche orgogliosi del fatto di aver realizzato il documento in quattro anni, a differenza dei decenni impiegati da altri paesi. La Costituzione vigente non riconosce l’esistenza dei partiti politici. Non vi e’ primo ministro, il Parlamento e’ composto di 50 membri – 42 eletti, otto di nomina presidenziale – e il suo presidente e’ designato dal capo dello Stato. Alla presidenza, dal 1978, c’e’ Maumoon Abdul Gayoom, padre padrone del paese che, dopo aver favorito un referendum lo scorso agosto con il quale si e’ scelto un modello democratico destinato a sostituire quello del sultanato tuttora in vigore, aspira ad essere di nuovo presidente per il settimo mandato. Tra il sistema parlamentare inglese e quello presidenziale statunitense, gli elettori delle isole da luna di miele hanno scelto quest’ultimo. La nuova costituzione, che prevede il multipartitismo, stabilisce che le elezioni debbano tenersi entro il 18 ottobre di quest’anno. Le Maldive sono uno stato musulmano costituito da 1.192 isole coralline su cui vivono circa 300.000 persone.
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