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Le partite di cricket senza sculettamenti

Da una settimana è cominciato in India il campionato di cricket nazionale. Prima c’era solo il campionato internazionale, che vedeva la nazionale indiana girare per i paesi amanti di questa palla, pardon, di questo gioco. Diversi ricconi indiani, tra i quali Vijay Mallya, Shar Rukh Khan e altri, hanno tenuto un’asta nella quale si sono divisi a suon di milioni di euro i migliori giocatori indiani e hanno formato le loro squadre. Un torneo all’americana o, se volete, tipo serie A professionista del nostro calcio. In questi giorni siamo bombardati da spot pubblicitari. E il governo del West Bengala, quesi comunisti di bengalesi, ha deciso di far pagare una tassa a Khan, proprietario della squadra di Calcutta, per tutti gli spot pubblicitri, pagati dallo sponsor Nokia, che secondo i comunisti sono un vero e proprio show.

No solo. Essendo la lega di cricket organizzata all’americana, ci sono le cheerleader. Ma forse ancora per poco. I bacchettoni indiani, con il supporto del maggior partito di opposizione, il BJP, hanno detto che queste ragazze e i loro sculettamenti in costume sul campo per tenere attivi gli spettatori in uno dei giochi più noiosi del mondo, vanno contro la morale indiana. Le hanno associate alle dance bar, le ragazze che danzano (o, meglio, danzavano) nei bar di Mumbai. Le hanno chiamate, usando un eufemismo, zoccole. Confesso che ero tentato a vedere in televisione una gara solo per le cheerleader. Se adesso non ci sono manco più loro, chi resiste otto ore a vedere una partita di cricket?

Ecco di seguito i nomi e quanto hanno speso per comprarsi le squadre.

Vijay Mallya (industriale, liquori e compagnia aerea) – US $111.6 milioni, per il team di Bangalore.

Shah Rukh Khan (stella di Bollywood) – US $75.09 milioni per il team di Calcutta.

GMR Holdings (infrastrutture) – US $84 milioni per il team di Delhi.

Mukesh Ambani (industriale, petrolio) – US $111.9 milioni per il team di Mumbai.

India Cements – US $91 milioni per il team di Chennai.

Deccan Chronicle (editoria) – US $107.01 milioni per il team di Hyderabad.

Emerging Media (business development) – US $67 milioni per il team di Jaipur.

Preity Zinta (attrice) – US $76, milioni per il team di Mohali.

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I musulmani posso volare sugli aerei del re dei liquori

Nessun problema per i musulmani indiani a volare sugli aerei del re dei liquori indiani. Vijay Mallya e’ uno degli uomini piu’ ricchi dell’India. Sicuramente il piu’ stravagante. Padrone della United Breweries Group, l’azienda proprietaria della Kingfisher, la birra piu’ diffusa d’India, e di una decina di marchi di wiskey indiano molto diffusi, qualche anno fa ha messo su una compagnia aerea alla quale ha dato il nome della sua birra. Questa circostanza, aveva spinto molti musulmani a non utilizzare la Kingfisher per il divieto dei seguaci dell’Islam a bere alcolici. Gli ottimi servizi della compagnia area, che nel frattempo ha acuistato anche l’Air Deccan offrendo quindi un network molto ampio in India, ma anche, secondo la televisione indiana, il fatto che Mallya scelga personalmente le assistenti di volo della sua compagnia in base alla loro bellezza, hanno spinto alcuni singoli e associazioni musulmane a chiedere un parere ad uno dei maggiori organi di religiosi musulmani, su come comportarsi in merito. Ed oggi e’ arrivato il parere. Secondo il Deoband’s Dar-ul-Uloom, il consiglio dei religiosi musulmani che interagisce anche con i governi locali su questioni che hanno a che fare con l’Islam, ha dato il via libera ai musulmani sui voli della Kingfisher. Secdondo l’indicazione ‘salomonica’ del board musulmano, i fedeli dell’Islam possono volare con Kingfisher anche se il suo proprietario fa affari con i liquori, cosa inaccettabile in principio, perche’ Mallya non e’ musulmano. Con grande soddisfazione del patron della Kingfisher, che da quest’anno possiede anche il team di Formula 1 Force India, che vede aumetare la sua quota di mercato nel settore dell’aviazione privata indiana. Sui voli interni indiani, non e’ ancora permesso servire alcolici, anche perche’ gli indiani amano molto l’acool, in particolare i superalcolici. Mallya e’ in testa al gruppo di coloro che ha chiesto al governo di cambiare la legge. Cosa che dovrebbe avvenire a breve.

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