A poco piu’ di una settimana dagli attentati di Mumbai e dopo meno di 48 ore dall’allarme attentato all’aeroporto di New Delhi, niente piu’ controlli speciali nello scalo della capitale. Proprio oggi, in quella che era stata definita dalla stampa come la giornata ”rossa”, a maggiore rischio attentati, in quanto coincidente con l’anniversario della distruzione della Babri Masjid (la moschea di Babri) di Ayodhya da parte degli estremisti indu’, degli annunciati controlli rafforzati di sicurezza in aeroporto non c’è’ stata neanche l’ombra. Ci sono andato io a vedere, nessun posto di blocco prima di arrivare ai terminal, nessun controllo all’ingresso, nessun particolare dispiegamento di forze dell’ordine, nessun controllo supplementare sui bagagli, nessuna traccia della prevista presenza dei cani addestrati a fiutare la presenza di eventuali esplosivi. Un mico carabiniere mi diceva di andare prima, che mi avrebbero fermato. Non si è accorto di me nessuno. Come sempre, per entrare a fare il check in, in India ti controllano che abbia il biglietto e che ci sia stampato lo stesso nome che hai sul documento. Cosa che oggi è quantomai inutile, perchè si può tranquillamente realizzare con word un eticket. L’Unica sicurezza che era nell’aeroporto, era un sikh militare con un fucile. Si è messo a giocare con Anna Chiara. Me nesusn controllo, niente di niente. Alla faccia della sicurezza, degli spari che ci sarebbero dovuti stare il giorno prima, alla faccia della giornata segnalata col bollino rosso. La sicurezza indiana fa ridere, come ho scritto più volte. Quello che mi fa piangere, è pensare che hanno l’atomica. Come la proteggeranno?
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Allarme attentati ma nessun controllo speciale all’aeroporto di Delhi
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Anche le donne a guardia delle frontiere indiane
L’India per la prima volta arruola donne nelle forze armate in ruoli di combattimento, superando una radicata convinzione nei vertici della sicurezza, che le donne non siano adatte a difendere le frontiere o a combattere guerre. L’esercito indiano, forte di un milione e 300 mila elementi, ha meno di mille donne nei suoi ranghi, tutte in incarichi non di combattimento, come il genio e la sanità. La Forza di Sicurezza di Frontiera (BSF) ha intenzione però di reclutare 750 donne per le perquisizioni e la lotta al traffico di clandestini e di droga. Una volta addestrate, saranno schierate lungo i confini nazionali con il Pakistan e il Bangladesh, che secondo Nuova Delhi sono le porte di ingresso più comuni per terroristi che progettano attacchi contro il paese. Le guardie di frontiera donne avranno gli stessi compiti degli uomini e porteranno le stesse armi. Il direttore generale della BSF, Ashish Kumar Mitra, ha spiegato che il corpo si è rivolto alle donne dopo aver rilevato che le guardie di sesso maschile non erano in grado di perquisire le contrabbandiere di droga. L’anno scorso le guardie di frontiera hanno arrestato 700 persone di sesso femminile per traffico di stupefacenti ed esseri umani ai confini con Pakistan e Bangladesh. Centinaia di donne però sono sfuggite, perché i frontalieri uomini non potevano perquisirle.
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