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La giornata in Pakistan

Riporto di seguito una serie di notizie che riguardano la giornata odierna in Pakistan. Partono dalle più recenti alle più vecchie.

Il presidente pachistano Asif ALi Zardari e il primo ministro Yousuf Raza Gilani sarebbero dovuti essere all’hotel Marriott sabato sera quando è esploso il camion bomba che ha provocato almeno 60 vittime e 260 feriti. Lo ha detto in conferenza stampa a Islamabad il ministro degli interni Rehman Malik. Il ministro ha spiegato che entrambi, insieme ad altri ministri e politici, oltre che a dignitari stranieri, avrebbero dovuto partecipare al ricevimento in onore di Zardari, in occasione del suo primo discorso da presidente dinanzi al parlamento riunito, organizzato dal presidente della camera Fehmida Mirza. All’ultimo momento, forse anche per il informazioni di sicurezza che avevano parlato di un attentato in quei giorni, il ricevimento è stato spostato alla residenza del primo ministro, non lontana dall’hotel Marriot. Malik ha ribadito che il bilancio delle vittime è ufficialmente fermo a 60, anche se ci sono alcuni corpi non identificati per i quali si dovranno fare dei test del DNA. Tra questi si cercano un diplomatico danese e uno egiziano.

Gli investigatori pachistani stanno cercando una cellula di Al Qaida che ha base ad Islamabad. Da qui sarebbero partiti i kamikaze che hanno messo a segno l’attentato.

Intanto a Peshawar è stato rapito il console afghano Abdul Khalil Farahi e uccisa la sua guardia del corpo.

Gli americani continuano ad entrare su suolo pachistano senza autorizzazione. E i pachistani non ci stanno e sparano. L’ultimo episodio stamattina, quando truppe pachistane hanno sparato contro elicotteri americani. Secondo la televisione pachistana Dawn, l’episodio e’ avvenuto nei pressi del villaggio di Lwara Mubndi, nel Nord Waziristan, a 80 chilometri dalla città più importante del distretto, Miranshah. Qui le forze di sicurezza pachistane, sia truppe regolari dell’esercito che forze paramilitari sotto il comando del ministro degli interni pachistano, sono impegnate da mesi in scontri con i taleban e militanti di al Qaida. Non ci sono commenti immediati da parte dei militari pachistani ne’ da parte di ufficiali americani di stanza in Afghanistan. Un altro episodio simile era stato registrato la settimana scorsa nella stessa area, ma fu smentito da entrambe le parti in causa. Si parlo’ di militanti delle tribù pachistane che, spaventati dalle incursioni aeree, avevano sparato in aria per impedire l’arrivo di soldati americani.

Sono considerate concluse, in molte parti dell’Hotel Marriott, le operazioni di ricerca di altre vittime. Lo riferisce la televisione pachistana Geo Tv. I soccorritori avrebbero cercato in tutte le 298 stanze dell’albergo e nella maggior parte della struttura e, secondo quanto ha riferito la tv, non ci sarebbero possibilità di trovare altre vittime nell’albergo distrutto. Gli investigatori hanno comunicato di aver completato le prime indagini sull’attentato terroristico e che un primo dossier sulle modalità dell’attentato sarà reso noto oggi. Gli ingegneri hanno detto che la struttura e le fondamenta dell’albergo sono solide e sicure, il piano terra e il tetto sono state danneggiati dall’esplosione. Nonostante il crollo di una piccola parte della parte posteriore, gli ingeneri escludono la possibilità che l’intera struttura possa crollare. Sadruddin Hashwani, il proprietario pachistano dell’albergo, ha detto di voler ricostruire in tre mesi l’hotel e che nessun dipendente perderà il lavoro.

La British Airways ha deciso di sospendere i voil in Pakistan. “Abbiamo provvisoriamente fermato i nostri voli verso il Pakistan in seguito all’attentato suicida di sabato”, ha detto all’Afp, Sohail Rehman, portavoce del portavoce di British Airways a Islamabad. L’ultimo collegamento aereo Londra-Islamabad assicurato dalla compagnia aerea britannica risale a ieri. “La nostra sede di Londra sta valutando la situazione e, per il momento, non siamo ancora in grado di fornire informazioni sulla ripresa delle nostre operazioni”, ha aggiunto il portavoce.

Potrebbe esserci il gruppo jihadista taleban Harkatul Jehadul Islam (HUJI) dietro l’attentato di sabato sera all’hotel Marriott di Islamabad e non il Tehrik-e-Taliban di Baiatullah Mehsud come si è detto dall’inizio delle indagini. Lo scrive stamattina il quotidiano The News, riferendo informazioni di intelligence. Secondo quanto scrive il quotidiano, l’attacco di sabato ha dei precedenti chiari nei modi e per i materiali usati, che fanno pensare al coinvolgimento dell’Huji. In particolare, sono quattro gli attentati simili a quello di sabato sera che fanno propendere per la responsabilità dell’Huji anche nell’attacco al Marriott. Il 4 marzo di quest’anno, un kamikaze tentò di sfondare il cancello di ingresso del Naval War College di Lahore, facendosi esplodere con il suo camion pieno di esplosivo. Dopo sette giorni, l’undici marzo,sempre a Lahore con le medesime modalità fu preso d’assalto il quartier generale della Federal Investigation Agency (FIA). A giugno, il 3, l’obiettivo fu l’ambasciata danese ad Islamabad. Il 25 dicembre del 2003, invece, due kamikaze a bordo di autobomba, cercarono di far saltare in aria il convoglio di auto che trasportava e seguiva l’allora presidente Pervez Musharraf. L’Huji è anche ritenuto responsabile dell’attentato al ristorante italiano di Islamabad ‘Luna Caprese’ che a marzo scorso fece un centinaio di feriti e una vittima. Secondo l’intelligence pachistana, il movimento si muoverebbe per effettuare pressioni sul governo affinché rinunci alla sua alleanza con gli Usa, sarebbe questo il motivo dietro la scelta dell’obiettivo colpito sabato sera, un albergo di una catena americana molto frequentato da occidentali, in particolare statunitensi.

Due sospetti terroristi legati all’attentato di sabato sera all’hotel Marriott di Islamabad sono stati arrestati dalla polizia pachistana. Lo riferisce la televisione Dawn. I due sarebbero legati ad al Qaida e uno dei due già ricercato per un tentativo di uccisione dell’ex presidente pachistano Pervez Musharraf. L’arresto è avvenuto a Gujaranwala, una città della provincia orientale pachistana del Punjab, tra Lahore e Islamabad. Altre tre persone sono state arrestate, per essere interrogate, in una moschea del distretto di Kharian, tra Lahore e Islamabad.

Il governo federale pachistano ha deciso di intensificare le operazioni anti-terrorismo nella zona del FATA, l’acronimo con il quale sono note le zone tribali della parte occidentale del paese ai confini con l’Afghanistan. Secondo la televisione pachistana, nelle prossime 48 ore sarà dato il via ad una possente operazione delle forze di sicurezza in quei territori, da dove si crede siano partiti i terroristi responsabili dell’attentato di sabato sera. Sarà anche aumentato il numero dei militari che operano nei distretto dello Swat e di Bajaur e in altri distretti tribali teatro, nell’ultimo anno, di scontri cruenti tra ribelli ed esercito. Scopo del governo, dice la televisione, è di non mostrare nessun segno di cedimento nei confronti dei ribelli.

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