ho scritto questo articolo nel dicembre 2006. Lo ripropongo ora perché la Durex cita la notizia per la sua campagna di ricerca di collaudatori di preservativi.
Preservativi su misura per gli indiani, per ridurre la percentuale di fallimenti e gravidanze indesiderate. È quanto raccomandato dall’Indian Council of Medical Research di Mumbai (la ex Bombay), dopo aver effettuato uno studio durato ben due anni sulla dimensione media dell’organo sessuale maschile indiano.
Secondo la ricerca, infatti, i preservativi in commercio sul mercato internazionale non andrebbero bene per la maggior parte degli uomini indiani, in quanto troppo grandi. La ricerca, effettuata su 1200 volontari tra i 18 e i 50 anni, ha mostrato che circa il 60% degli uomini indiani ha un pene con dimensioni dai tre ai cinque centimetri inferiori agli standard internazionali utilizzati poi dalle industrie di preservativi per la fabbricazione dei loro prodotti.
Secondo gli esperti dell’Indian Council of Medical Research, in base ai risultati emersi della ricerca, è necessario che per il mercato indiano vengano fabbricati e venduti preservativi ”su misura” per l’uomo medio indiano. Il rischio, infatti, è che preservativi fuori misura possano non assolvere correttamente alla loro funzione e presentare un’elevata percentuale di fallimenti, sia in termini di gravidanze indesiderate che in termini di prevenzione di malattie sessualmente trasmesse, in primo luogo l’AIDS. Un rischio troppo elevato per un paese che conta già quasi sei milioni di contagiati dal virus HIV.
”In effetti preservativi di taglia più piccola sono già in vendita in India – spiega il Dr. Puri del centro di ricerca che ha effettuato lo studio – ma il problema è che sono spesso poco venduti perchè la maggior parte degli uomini indiani si sente imbarazzata ad andare a chiedere preservativi di taglia piccola e quindi acquista quelli normalì’. ”È sbagliato avere vergogna delle proprie misure – commenta invece Sunil Mehra, ex editore della versione indiana della rivista maschile Maxim’s – quello che conta non sono le dimensioni ma l’uso che se ne fa”.