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Husain, l’India e il pennello proibito

Grazie anche a Cico (che me l’ha segnalata), mio fraterno e storico compagno di merenda in questo momento esiliato a Doha, vi propongo questo altro esempio di democrazia e tolleranza in India.
Maqbool Fida Husain, forse il principale pittore indiano considerato una sorta di Picasso asiatico, ha riconsegnato il proprio passaporto all’ambasciata dell’India a Doha, avendo deciso di prendere la nazionalita’ del Qatar. La riconsegna del documento da parte di Husain, che ha 95 anni, mette fine ad una vicenda che ha suscitato molte polemiche nella capitale indiana, dove e’ stato rimproverato al governo di non essere stato in grado di assicurare la sicurezza ad una sua celebrita’, costretta all’esilio dall’oltranzismo dei fondamentalisti hindu. Di religione musulmana, ha cominciato giovanissimo a dipingere manifesti dei film indiani. Sue opere sono esposte in musei di tutto il mondo. Nel 2005 dipinse ‘Madre India’ un quadro nel quale la dea che simboleggia il paese e’ dipinta nuda. Stessa sorte anche per Krishna, dio molto venerato nel paese, dipinto seminudo. Questi due quadri costrinsero Husain a lasciare il paese per le proteste di settori fondamentalisti. Contro di lui ci furono manifestazioni di protesta e atti vandalici. Nel 2006 la sua casa di Mumbai fu presa d’assalto. La goccia che ha fatto traboccare il vaso e’ stato quando nel 2007 il tribunale di Haridwar decise di sequestrare tutte le sue proprieta’. Da allora Husain ha fatto la spola fra Londra e Dubai. Di recente il sottosegretario all’Interno, G.K.Pillai ha definito il pittore ”orgoglio dell’India” assicurando che contro di lui ”non ci sono piu’ strascichi giudiziari perche’ la Corte Suprema li ha archiviati come carta straccia”.

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Per giocare per beneficenza, i nazionali di cricket vogliono soldi

La nazionale indiana di cricket, sport nazionale per eccellenza, è al centro di una imbarazzante polemica dopo che una associazione umanitaria ha denunciato che i giocatori hanno chiesto 50 milioni di rupie (quasi 800.000 euro) per partecipare a quattro mini-esibizioni di 15 minuti ciascuna a scopo benefico. I media oggi a New Delhi danno ampio risalto alla polemica scatenata dopo le dichiarazioni di Hardeep Sandhu, membro del comitato organizzatore della ong Amr, secondo cui alla vigilia degli incontri, che devono essere giocati a Chandigarh con star della tv e di Bollywood, i membri della nazionale di cricket avrebbero chiesto un compenso di “almeno 40 o 50 milioni di rupie”. Una delegazione di giocatori, guidata da Prabhjot Singh, Rajpal Singh e Deepak Thaukar, ha respinto l’accusa, sostenendo che “la squadra è cosciente che si tratta di una iniziativa di beneficienza” e parlato di “una strana cospirazione”. Ma Sandhu ha replicato che “esisteva un accordo scritto riguardante il versamento agli atleti del denaro proveniente dagli sponsor. Siccome però non ce ne sono stati molti, loro hanno comunque chiesto quella somma esorbitante”.

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Il cricket in aiuto del calcio indiano

Il cricket, lo sport piu’ popolare in India, potrebbe correre in aiuto del calcio che, nel paese di Gandhi, non gode di molto seguito e soprattutto ha pochi fondi a disposizione. Lo rivela il Telegraph, il quotidiano di Calcutta, citta’ nella quale il calcio e’ molto seguito. Il presidente della lega indiana di calcio, l’All India Football Association (AIFF), Praful Patel, ha chiesto l’aiuto del governo centrale (del quale e’ alleato) per ottenere un prestito dalla federazione di cricket per permettere alla squadra di calcio indiana di prepararsi e partecipare alla coppa asiatica che si terra’ in Qatar nel 2011. Patel e’ un esponente del Nationalist Congress Party, il cui segretario generale e’ Sharad Pawar, che ha anche ricoperto per anni il ruolo di presidente del Board of Control for Cricket in India (BCCI), la federazione indiana di cricket. E’ su questa amicizia e vicinanza politica che il presidente della lega di calcio conta per ottenere il finanziamento necessario per realizzare il Goal 2011 Project, secondo il quale i 25 migliori giocatori di calcio indiani saranno a totale disposizione della nazionale per nove mesi e non sara’ loro permesso di giocare nei loro rispettivi club fino alla fine del toreo continentale. Durante i nove mesi, i calciatori della nazionale giocheranno con la maglia dell’India sfide internazionali preparatorie agli Asiatici di Doha, e la federazione di calcio paghera’ loro gli stipendi che di solito ricevano dai club. La federazione di cricket sarebbe pronta a dare a quella di calcio 100 milioni di rupie, quasi 1 milione e 500 mila euro, cifra che dovra’ essere approvata nel prossimo consiglio direttivo. Anche il governo ha promesso aiuti. Il calcio in India e’ diffuso principalmente nella zona orientale, in particolare negli stati del West Bengala, Sikkim e Assam, e nelle ex colonie come Goa. La nazionale e’ allenata dall’inglese Bob Houghton e ha nell’attaccante Baichung Bhutia, che ha giocato anche nella seconda divisione inglese, il suo giocatore piu’ rappresentativo. L’India ha vinto nel 2008 la Asian Football Confederation Challenge Cup, un torneo tra 17 squadre che aspiravano a qualificarsi per i giochi asiatici, conquistando cosi’ in maniera diretta l’accesso ai giochi di Doha.

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