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In carcere preventivo il capo del movimento anti donne e anti san Valentino

La polizia indiana ha messo in custodia preventiva il capo del gruppo nazionalista indu’ Sri Ram Sena, che alla fine di gennaio aveva istigato i suoi ad attaccare le ragazze di un pub di Mangalore per il semplice fatto che vi erano sedute e fumavano e bevevano. Pramod Mutalik, questo il nome del leader nazionalista, aveva annunciato una crociata contro la ”cultura dei pub” e aveva minacciato manifestazioni di protesta anche violente in occasione di San Valentino e di altre feste non tradizionali indiane, denunciando la ”deriva occidentale” che sta prendendo il paese. La polizia ha anche aumentato le misure di sicurezza in tutte le piu’ grandi citta’ indiane, in particolare a Bangalore, sede dello Sri Ram Sena, e organizzato controlli nei confronti dei responsabili e attivisti del movimento. Oggi a Bhopal alcuni manifestanti nazionalisti hanno bruciato poster e cartoline di San Valentino. Insieme a Mutalik, altri 140 estremisti sono stati messi in custodia preventiva.

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Mutande rosa contro estremisti anti donne

Mutande rosa in segno di protesta contro il gruppo nazionalista che il mese scorso aggredi’ delle ragazza che stavano bevendo e fumando in un pub di Mangalore, nel sud dell’India. Oltre 8600 persone, tra cui molti uomini, si sono iscritti ad un gruppo (A Consortium of Pub-going, Loose and Forward Women) creato da una donna indiana su Facebook allo scopo di raccogliere mutandine rosa da consegnare al gruppo nazionalista hindu’ Sri Ram Sena (accusato di essere il responsabile degli attacchi di Mangalore) sabato prossimo, in occasione della festa di San Valentino. Pramod Mutalik, il capo del Ram Sena, aveva dichiarato che ”non e’ accettabile che le donne frequentino i bar in India”, spingendo i suoi ad aggredire le ragazze. Il loro esempio fu subito seguito da altri nazionalisti e alcuni primi ministri di stati indiani hanno lanciato crociate contro la ”cultura dei pub” e la emancipazione della donna, affermando per questa ”impossibile frequentare o, peggio, bere o fumare nei pub”. I fondamentalisti hanno minacciato altre azioni contro la ”deriva occidentale” dell’India, annunciando iniziative anche violente soprattutto nel giorno di San Valentino. Il gruppo formatosi su Facebook giovedi’ scorso, ha invitato tutte le donne ”ad andare al pub piu’ vicino e bere un drink nel giorno di San Valentino”. La fondatrice del gruppo su Facebook, Nisha Susan, ha dichiarato che la decisione di distribuire ”chaddis” (come in India viene chiamata comunemente la biancheria intima) rosa, e’ stata presa per alludere in maniera derisoria ad un’ala del gruppo nazionalista indu’ chiamato appunto ”chaddi wallahs” (coloro che indossano i chaddis). ”Abbiamo poi scelto il colore rosa – ha aggiunto Nisha Susan – perche’ e’ un colore frivolo”. Il gruppo nato su Facebook si aspetta di raccogliere almeno 500 pezzi di mutandine rosa da tutto il Paese per poi mandarle all’ufficio di Pramod Mutalik, nella citta’ meridionale di Hubli. Ram Sena non ha finora commentato l’attivita’ del gruppo su internet. Fino ad ora sono un migliaio i messaggi scritti sulla bacheca del gruppo su Facebook, il cui slogan-invito e’ ”Festeggiate con noi e con il vostro fidanzato San Valentino, il giorno nel quale la verginita’ e l’onore delle donne indiane di autodistruggera’ a meno che non sposino qualcuno o lo facciano diventare il loro fratello. Andate nel vicino pub e bevete, brindando allo Sri Ram Sena”, invitando cosi’ le ragazze a interrompere la tradizione e a frequentare ragazzi anche che non siano loro promessi sposi, nel giorno dedicato ai fidanzati.

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Da una parte la crisi e i problemi, dall’altro l’India

E già, è proprio così. Il mondo crolla, l’economia affossa i paesi tra i quali l’India (vedi il post sui disoccupati), siamo sull’orlo di una guerra nucleare con il Pakistan, i nazionalisti picchiano le donne che bevono e fumano nei pub minacciando ritorsioni per San Valentino e i media indiani che fanno? Da ieri dirette sull’asta in corso oggi a Goa tra i consorzi realizzati per la seconda edizione del campionato di cricket indiano, per aggiudicarsi i migliori giocatori a suon di milioni di dollari. Voi direte: beh, succede anche in Italia, durante il calciomercato. Si, è vero, ma in Italia questa non è la notizia di apertura, collegamenti 24 ore su 24, giornali e telegiornali che parlano solo di questo. E tutto il resto? E la crisi? E la guerra? Poi accusano noi napoletani che con una chitarra e un mandolino cantiamo anche sulle disgrazie.

Basta ca ce sta ‘o sole,

ca c’è rimasto ‘o mare,

na nénna a core a core,

na canzone pe’ cantá…

Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto…

chi ha dato, ha dato, ha dato…

scurdámmoce ‘o ppassato,

simmo ‘e Napule paisá!…

Certo è una cosa buona, spezzare un attimo la tensione di questi giorni. Ma qui stiamo esagerando. Tutti, e dico tutti i media parlano solo di questo. Complimenti. La stampa indiana è si democratica e pluralista forse più che in qualsiasi altro paese, ma non mi sembra molto di qualità. Unico accenno alla guerra per ora fortunatamente solo fredda, il fatto che nessun giocatore pachistano potrà giocare in India. Amen.

SIMMO ‘E NAPULE PAISA’

di Fiorelli – Valente

Tarantella, facennoce ‘e cunte, nun vale cchiù a niente ‘o ppassato a penzá…

Quanno nun ce stanno ‘e tramme, na carrozza è sempe pronta n’ata a ll’angolo sta giá:

Caccia oje nénna ‘o crespo giallo, miette ‘a vesta cchiù carella, (…cu na rosa ‘inte capille, saje che ‘mmidia ‘ncuoll’ a me…)

Tarantella, facènnoce ‘e cunte, nun vale cchiù a niente “‘o ppeccomme e ‘o ppecché…”

Basta ca ce sta ‘o sole, ca c’è rimasto ‘o mare, na nénna a core a core, na canzone pe’ cantá…

Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto… chi ha dato, ha dato, ha dato… scurdámmoce ‘o ppassato, simmo ‘e Napule paisá!…

Tarantella, stu munno è na rota: chi saglie ‘a sagliuta, chi sta pe’ cadé!

Dice buono ‘o mutto antico: Ccá se scontano ‘e peccate… ogge a te…dimane a me!

Io, nu poco fatto a vino, penzo ô mmale e penzo ô bbene… ma ‘sta vocca curallina cerca ‘a mia pe’ sa vasá!

Tarantella, si ‘o munno è na rota, pigliammo ‘o minuto che sta pe’ passá…

Basta ca ce sta ‘o sole,

Tarantella, ‘o cucchiere è n’amico: Nun ‘ngarra cchiù ‘o vico addó mm’ha da purtá…

Mo redenno e mo cantanno, s’è scurdato ‘o coprifuoco, vò’ surtanto cammená…

Quanno sta a Santa Lucia, “Signurí’, – nce dice a nuje – ccá nce steva ‘a casa mia, só’ rimasto surtant’i’…”

E chiagnenno, chiagnenno, s’avvía… …ma po’, ‘a nustalgía, fa priesto a ferní…

Basta ca ce sta ‘o sole,

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Marito e moglie indiani, potete finalmente baciarvi in pubblico

I coniugi indiani non rischiano più una multa se si baciano in pubblico. Lo ha deciso una sentenza dell’Alta Corte della capitale New Delhi, secondo la quale non si ricorre nel reato di atti osceni, come prescrive il codice penale indiano, se si è sposati. Una sentenza che stravolge quanto fino ad ora si credeva e che poteva portare la coppia in carcere fino a tre mesi. I due ragazzi, 28 e 23 anni, si erano sposati da poco. Mentre aspettavano l’avvocato che doveva registrare il loro matrimonio, si appartarono dietro una colonna della metropolitana e si scambiarono un bacio. Un ispettore di polizia li vide e li arrestò, specificando nel verbale che “erano seduti in una posizione sconveniente nei pressi di un palo della metropolitana e si baciavano”. Dinanzi al giudice, i due sposi hanno negato di essersi baciati, ma il loro avvocato ha cercato di dimostrare come la cosa non rientrasse nel reato di atti osceni. Ed ha avuto ragione. Il giudice, infatti ha motivato l’assoluzione scrivendo che “è inconcepibile ai giorni nostri che l’espressione di amore di una giovane coppia sposata possa essere ritenuto un atto osceno che porti ad un coercitivo processo di legge”. La sentenza non farà certo piacere a quanti in India ritengono una offesa qualsiasi atto d’affetto tra persone per strada. Mentre gli uomini camminano mano nella mano in segno di amicizia, a uomo e donna è vietato mostrare i propri sentimenti. Marito e moglie camminano per strada uno davanti e uno dietro, i fidanzati si nascondono nei giardini pubblici o nei monumenti, spesso sotto foulard, per scambiarsi tenerezze. Gli omosessuali non si mostrano in pubblico, rischiano fino all’ergastolo per sodomia. Ma la polizia morale non fa sconti ed eleva diverse multe. Anche nei film e in televisione la censura taglia le scene dove ci si bacia. E per un bacio ad una attrice indiana, due anni fa fu denunciato Richard Gere, mentre una coppia israeliana è stata multata per essersi baciata dopo aver celebrato il loro matrimonio con rito induista. Alcuni gruppi nazionalisti hindù, che si battono per evitare la deriva occidentale dell’India che, secondo loro, porta alla depravazione dei costumi, già in questi giorni stanno cominciando una battaglia contro San Valentino.

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