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Ancora scontri fra esercito e talebani in Pakistan

L’esercito pachistano ha apparentemente assestato oggi un duro colpo ai movimenti talebani più radicali operanti nel paese prendendo il controllo di Daggar, strategico capoluogo nel distretto nord-occidentale di Buner. Un portavoce militare ha dichiarato che “stamattina truppe avio-trasportate sono riuscite a impadronirsi di Daggar e delle zone vicine”. Parlando ai giornalisti il portavoce ha anche ricordato che ieri le forze armate del Pakistan avevano lanciato un’offensiva aerea e terrestre contro basi dei talebani in tutta la regione e nel distretto di Buner. L’iniziativa, avvenuta in una zona a circa 100 chilometri dalla capitale Islamabad, era stata fortemente sollecitata dagli Stati Uniti che avevano criticato l’assenza di volontà del governo di fronte all’avanzata dei gruppi islamici provenienti dalla Valle dello Swat sotto il loro controllo. Il loro ingresso nel distretto di Buner è avvenuto nella prima metà di aprile ed il 24 successivo un negoziato avvenuto con la mediazione di Sufi Mohammad, leader del movimento fuorilegge Tahrik-e-Nifaz Shariat Muhammadi, aveva determinato il loro ritiro. Ma le autorità pachistane hanno rapidamente constatato che si era trattato soltanto di un ripiegamento di facciata e che numerosi militanti mantenevano la loro presenza in punti strategici del Buner. “Abbiamo realizzato una operazione contro i talebani che vogliono sabotare la pace nella regione”, ha dichiarato da parte sua il Ministro dell’Interno del Pakistan, Rehman Malik, facendo riferimento all’offensiva dell’esercito pachistano nel distretto di Buner ed in quello di Dir. Malik ha aggiunto che finora almeno 70 talebani sono stati uccisi nelle operazioni anche se fonti militari hanno indicato che ci vorrà almeno una settimana per controllare completamente l’area dove opererebbero varie centinaia di uomini simpatizzanti dei settori islamici più radicali. Intanto le zone di Daggar e Pir Baba rimangono sotto coprifuoco. Il distretto di Buner, insieme a quelli di Dir e di Swat fanno parte della regione del Malakand, nella Provincia della Frontiera nord-occidentale (Nwfp), al confine con l’Afghanistan. L’esercito pachistano ha deciso di intervenire contro i talebani per dare un forte segnale alla comunita’ internazionale che negli ultimi tempi, specialmente dopo l’ok governativo all’applicazione della sharia nella valle dello Swat, ha piu’ volte accusato Islamabad di concessioni eccessive a favore dei talebani.

fonte: Ansa

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Talebani si ritirano da avanzata verso Islamabad. Sarà vero?

Decidendo di mettere fine almeno per ora al loro lungo e spregiudicato braccio di ferro con il governo del Pakistan, i leader talebani più radicali hanno operato oggi un inatteso dietrofront, accettando di ritirarsi da Buner, località ad appena 100 chilometri da Islamabad, e di ritornare nella loro roccaforte dello Swat. Il consolidamento dei gruppi fondamentalisti nella Valle dello Swat, dove la sharia (legge islamica) ha sostituito i tribunali pachistani, e le notizie di una loro avanzata verso la capitale, hanno preoccupato varie capitali, fra cui gli Usa, che hanno evocato una possibile disintegrazione del Pakistan. In questo senso si è espresso oggi in una intervista tv anche il capo degli Stati Maggiori statunitensi, ammiraglio Mike Mullen, che si è detto “estremamente preoccupato” perché “ci stiamo certamente avvicinando al punto critico” in cui gli estremisti potrebbero impadronirsi del Pakistan”. L’ipotesi è stata però respinta oggi dal premier pachistano Yousuf Raza Gilani, secondo cui il governo “non esiterà ad adottare misure contro i talebani se essi non si atterranno strettamente agli accordi di pace” del 16 febbraio, riguardanti la valle dello Swat e le zone circostanti. E a sua volta il comandante dell’esercito, generale Ashfaq Pervez Kayani, a lungo silenzioso sull’attivismo dei talebani, ha dichiarato che “le più diverse congetture sono state espresse sulla sorte del Pakistan”, ma noi “siamo determinati a sradicare il terrorismo dalla nostra società”. Poco dopo fonti militari dichiaravano alla tv Dawn News che “sono stati messi a punto piani, operativi nel giro di 48 ore, per intervenire se necessario contro i militanti più radicali nella valle dello Swat”. Comunque, mentre il generale Kayani parlava da Buner, distretto occupato dagli uomini del temibile maulana (maestro religioso) Fazlullah, arrivava la notizia dell’accordo in base a cui i talebani accettavano di abbandonare le posizioni conquistate all’inizio di aprile e rientrare nello Swat. La presenza dei militanti islamici aveva trasformato in pochi giorni il clima di Buner, con rigide misure nei confronti delle donne, la chiusura dei tribunali pachistani e perfino dei negozi di musica e l’avvertimento ai barbieri a non tagliare la barba degli uomini. Non è per il momento possibile determinare se si tratta di un ripiegamento tattico o di una decisione definitiva, ma è un fatto che l’accordo è stato raggiunto ancora una volta grazie alla mediazione del maulana Sufi Muhammad. Leader del gruppo fuorilegge Tehrik-e-Nafaz-e-Shariat-e-Mohammadi (Tnsm), Sufi Muhammad è considerato un “talebano buono” per aver collaborato con il governo a bloccare il conflitto con i gruppi oltranzisti nello Swat ed a firmare un’intesa per la pace. Il ritiro dei talebani è stato annunciato ai giornalisti da Syed Mohammed Javed, rappresentante del governo, al termine di un incontro a Batkhela (regione del Malakand) con i leader radicali Qari Muhammad Khan e Muslim Khan, mediato dall’onnipresente Sufi Muhammad.

fonte: Ansa

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Talebani uccidono una coppia di amanti

Un uomo e una donna sono stati uccisi dai taleban nel nord ovest del Pakistan, perche’ ritenuti amanti. Una settimana dopo la pubblicazione anche su internet di un video nel quale si vedeva una donna, accusata di una relazione extraconiugale, che veniva frustata pubblicamente dai talebani, stamattina la televisione pachistana Dawn ha mostrato le immagini dell’esecuzione della coppia. Un segnale importante inviato dai talebani del nord ovest del paese che, forti dell’entrata in vigore nell’area dello Swat della Sharia, la legga islamica, negli ultimi tempi mostrano anche pubblicamente cio’ che non hanno mai smesso di fare, neanche quando l’area era controllata dalle truppe dell’esercito di Islamabad. L’uccisione e’ avvenuta nel distretto di Hangu, nei pressi del confine con il distretto di Orakzai, bastione talebano vicino alla frontiera con l’Afghanistan. I talebani hanno dapprima ucciso la donna con due pallottole nel petto e poi, con un kalashnikov, esploso una raffica di colpi contro dell’uomo. Poco prima di essere colpita dai proiettili, la donna in lacrime ha implorato pieta’ ai suoi esecutori negando di avere una relazione con l’uomo. Ma i talebani non si sono fatti impietosire e l’hanno uccisa. Nel video si vede la donna che, colpita dai proiettili e caduta a terra, respira ancora. I talebani intorno hanno cominciato ad urlare, chiedendo agli esecutori di finirla, cosa avvenuta poco dopo. Non si sa quando ci sia stata l’esecuzione, ma la tv ha riferito di aver ricevuto il video venerdi’ scorso da un gruppo talebano. Il tutto e’ stato mandato in onda mentre a Mingora, nella stessa area nord occidentale del paese, nella valle dello Swat, cominciava una manifestazione con migliaia di persone giunte per festeggiare proprio l’introduzione della Sharia nell’area. Nel suo discorso, il Maulana Sufi Mohammed, l’anziano capo del Tahrik-e-Nifaz Shariat Muhammadi (TNSM), il gruppo che ha ottenuto l’applicazione della legge islamica, ha auspicato che la Sharia venga diffusa in tutto il paese e che tutti i musulmani vengano riuniti. Intanto una commissione inquirente ordinata dal giudice capo della corte suprema, Iftikhar Chaudhry, su richiesta del primo ministro Yousuf Raza Gilani, ha definito, al termine delle indagini, ”falso” il video della ragazza frustata ripreso con un telefonino e andato in onda la settimana scorsa. Secondo il sottosegretario agli interni Kamal Shah, durante le indagini sono stati ascoltati anche Chand Bibi, la diciassettenne frustata nel video, e suo marito che hanno entrambi negato che la donna sia stata frustata. Anche i cittadini della zona dove sarebbe avvenuta la punizione hanno negato l’episodio. Secondo alcuni osservatori, questo dietro front rappresenta solo la volonta’ del governo di Islamabad di non mostrare all’occidente la talebanizzazione del paese o, comunque, l’aver ceduto nei confronti dei taleban, circostanza condannata da molti governi occidentali, Stati Uniti in testa. Anche prima dell’applicazione della sharia, nelle regioni di Nord Ovest, nella valle dello Swat in particolare, i talebani hanno agito secondo proprie regole, chiudendo scuole femminili, negozi di parrucchieri, di dischi e vietando cartelloni pubblicitari.La vicenda ricorda quella di qualche giorno fa del video che mostrava una ragazza frustata dai talebani.

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Zardari firma l’introduzione della sharia nello Swat

Poche ore dopo che il Parlamento gli aveva raccomandato di farlo, il presidente pachistano Asif Ali Zardari ha promulgato ieri sera il regolamento che introduce la legge islamica (sharia) in parte della inquieta regione del nord-ovest, inclusa la valle dello Swat. Lo riferiscono i media a Islamabad. La decisione del capo dello Stato permette cosi’ l’entrata in vigore definitiva dell’accordo raggiunto nello Swat il 16 febbraio scorso fra il governo e i gruppi talebani piu’ radicali che, in cambio dell’applicazione della legge islamica, accettano di deporre le armi. Il testo entrato in vigore prevede che la sharia dovra’ essere rispettata nel territorio del Makaland (provincia della Frontiera nord-occidentale) che comprende sette distretti, fra cui lo Swat, largamente controllato dai talebani. Giorni fa un video-shock, presumibilmente ripreso con un cellulare, ha mostrato la fustigazione in questa valle di una ragazza accusata di ”comportamento immorale”. Numerose nazioni occidentali, fra cui gli Usa, hanno definito retrograda l’intesa che e’ vista come un cedimento nei confronti dei talebani, che ottengono molto concedendo poco.

fonte: Ansa

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I talebani minacciano di bloccare accordo di pace

Il maulana Sufi Mohammed, il capo del gruppo talebano promotore dell’accordo di pace nel nord ovest del Pakistan, ha annunciato la volonta’ di ritirarsi dall’accordo di pace sottoscritto a febbraio. Lo riferisce la televisione pachistana. Il maulana, capo del Tahrik-e-Nifaz Shariat Muhammadi (TNSM), aveva ottenuto dal governo provinciale della Provincia Frontaliera di nord Ovest (NWFP) un accordo di pace in cambio dell’entrata in vigore della Sharia, la legge islamica, nell’area. Sufi Mohammed si era impegnato a far rispettare la pace anche a suo genero, il temibile Maulana Fazlullah, guida del gruppo terrorista Tahrik-e-Taliban, uno dei gruppi talebani piu’ feroci della zona. Secondo il maulana Sufi Mohammed, l’accordo pero’ non sarebbe piaciuto al governo centrale, che non ha ancora favorito la piena entrata in vigore della sharia. Il maulana Mohammed ha detto alla stampa che se il govenro centrale non si adoperera’ per assicurare la sharia, lui non potra’ assicurare, ne’ garantire che la legge e l’ordine regnino nell’area, soprattutto nello Swat.

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Talebani frustano diciassettenne in pubblico accusata di relazione extraconiugale

Una ragazza di 17 anni è stata frustata e picchiata in pubblico nel nord ovest del Pakistan da alcuni talebani perché, pur se sposata, ritenuta implicata in una relazione extraconiugale. E il video, ripreso da un telefonino, sta facendo il giro delle televisioni pachistane e indiane, oltre ad essere finito su internet. Geo Tv sta mandando in onda il filmato nel quale si vede una giovane ragazza con una gonna rossa e il volto coperto da un mantello scuro che viene tenuta ferma a terra da due uomini, uno dei quali suo fratello, mentre un terzo, con barba lunga e turbante, la frusta. Le urla della ragazza vengono smorzate dall’incitamento della folla. Secondo quanto è dato sapere, la giovane ha ricevuto 34 frustate per essere uscita con un uomo che non era suo marito. La punizione è stata decisa dai capi talebani della valle dello Swat, nel nord ovest del paese, dove vive la ragazza e dove da meno di un mese è in vigore, per un accordo con il governo di Islamabad, la sharia, la legge islamica. Dopo essere stata frustata in pubblico, la donna è stata portata all’interno di un edificio. Non si sa a quanto risale il video e la ‘‘punizione”, ma un portavoce dei talebani dell’area, che agiscono secondo la legge accettata sul posto, ha fatto sapere che la decisione di diffondere il video nasce dall’esigenza di far sapere alla gente quali sono le fondamenta della legge islamica e i principi che la regolano, inviando così un forte messaggio. Già in passato, anche se la sharia non era stata ancora introdotta, nella parte occidentale del Pakistan ai confini con l’Afghanistan, i talebani hanno picchiato per punirle diverse donne, chiuso scuole femminili, negozi di musica e di parrucchiere per signora. È però la prima volta che queste “punizioni” vengono fatte in pubblico e che vengono riprese e mandate in onda in televisione. Da quando è in vigore nell’area la Sharia, queste azioni sono tutte divenute legali e , con il video diffuso oggi e ripreso da un telefonino, si vuole dimostrare che la giustizia talebana funziona, mandando così un avvertimento a tutti. Ma il video non è piaciuto alla parte meno fondamentalista del Pakistan, tanto che il presidente Asif Ali Zardari ha condannato l’episodio. Muslim Khan, portavoce di un gruppo talebano dello Swat, ha detto alla televisione Geo News che il video è molto vecchio, oltre sei mesi, spiegando che da quando è in vigore l’accordo tra talebani e governo per la Sharia nello Swat, nessuno è stato frustato. Secondo Khan, che ha detto che la ragazza era una prostituta, la diffusione del video sarebbe solo un tentativo di sovvertire l’accordo di pace grazie al quale è stata poi introdotta la Sharia. L’area dello Swat, ai confini con l’Afghanistan, è ritenuta una roccaforte talebana nella quale, tra le varie tribù e i profughi provenienti dall’Afghanistan, giunti ormai alla terza generazione, troverebbero rifugio anche molti membri di Al Qaeda e si nasconderebbe anche lo stesso Osama Bin Laden.

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I talebani vietano emissione di carte d’identità alle donne

I Talebani pachistani della regione tribali del Khyber, nel nord ovest del paese ai confini con l’Afghanistan, hanno avvisato le autorita’ di non rilasciare carte di identita’ alle donne perche’ e’ una pratica anti-islamica. Lo ha detto Omar Farooq, comandante del gruppo talebano Tehrik-e-Taliban ai giornalisti. Farooq ha inviato una lettera all’Autorita’ Nazionale per le registrazione e la conservazione dei dati, che i suoi uomini sono pronti ad attaccare gli uffici dell’autorita’ se questa emettera’ carte di identita’ per le donne. Secondo il leader del gruppo terrorista talebano, il suo gruppo e tutti i talebani non possono permettere alle donne di ottenere queste carte in quanto la procedura va contro la legge islamica. Farooq ha anche avvisato le donne di non andare a chiedere questi documenti se non vorranno andare incontro a conseguenze. I talebani della provincia dello Swat nella Provincia Frontaliera di Nord Ovest, dove il 15 marzo dovrebbe entrare in vigore la sharia, hanno vietato l’educazione scolastica per le bambine e hanno vietato alle donne di uscire di casa anche solo per andare al mercato, senza essere accompagnate dai loro parenti maschi.

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Pare che stavolta ci siamo: pace fatta nello Swat

I talebani della valle dello Swat in Pakistan hanno accettato il cessate il fuoco nella regione del nord ovest del Pakistan, anche se da Islamabad non c’e’ nessuna conferma ufficiale da parte del governo pachistano. L’annuncio arriva ad opera del portavoce del capo talebano Maulana Fazlullah, otto giorni dopo che il governo di Islamabad, tramite quello locale della Provincia Frontaliera di Nord Ovest, aveva approvato l’entrata in vigore della Sharia nella regione dello Swat. Artefice del cessate il fuoco e’ stato il Maulana Sufi Mohammed, capo del Tahrik-e-Nifaz Shariat Muhammadi (TNSM) che ha firmato col governo l’accordo per la sharia, che ha incontrato e convinto a deporre le armi suo genero, il capo talebano Maulana Fazlullah, guida del gruppo terrorista Tahrik-e-Taliban. Come gesto di benevolenza, il portavoce del Maulana Fazlullah ha annunciato il rilascio di tutti i prigionieri, principalmente militari e paramilitari pachistani. L’accordo per la sharia ha provocato commenti sfavorevoli da parte di molti paesi, Stati Uniti, Europa e India in testa, ma e’ stato fortemente difeso dal governo che mette sul piatto della bilancia la pace nella zona nella quale in meno di due anni ci sono stati almeno 1.200 morti e centinaia di migliaia di sfollati. Il cessate il fuoco si applica solo alla valle dello Swat e non alle altre zone del nord ovest del Pakistan dove pure e molto forte la presenza dei talebani che combattono contro il governo pachistano in chiave anti occidentale. In Bajaur, un altro distretto della zona, il governo locale ha deciso oggi per una tregua di quattro giorni, forse preludio ad un altro accordo come quello dello Swat, preceduto da una tregua di dieci giorni. Gli aerei americani senza piloti, i droni, hanno sorvolato alcune citta’ del Bajaur, seminando il panico nella popolazione che temeva un ennesimo attacco missilistico. Non e’ la prima volta che un cessate il fuoco nella zona viene accettato: in passato pero’ i talebani hanno imbracciato di nuovo le armi sentendosi minacciati dal governo che non ha ritirato dalla zona le truppe. Il capo dell’esercito pachistano in zona ha detto che i militari hanno fermato tutte le operazioni e sono pronti al ritiro, ma nessun ordine e’ stato impartito in questo senso ancora da Islamabad. La preoccupazione e’ che con l’imposizione della sharia e il cessate il fuoco, i talebani acquistino sempre piu’ potere in zona e possano anche meglio nascondere i loro alleati di Al Qaeda. I talebani di Fazlullah non hanno mai smesso di imporre le loro leggi fondamentaliste. Oltre 200 sono state le scuole distrutte dai talebani nello Swat, la stragrande maggioranza erano scuole femminili.

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Pace fatta nello swat?

Pace fatta nella Valle dello Swat per il governo pachistano, solo un’ eventuale estensione della tregua già in vigore da qualche giorno secondo i taleban. E’ affidata a messaggi fra loro contraddittori la notizia della presunta accettazione da parte dei taleban, che di fatto controllano da tempo l’insanguinato distretto tribale del Pakistan, dell’accordo firmato il 16 febbraio fra governo della Provincia frontaliera del nord-ovest (Nwfp) e i capi tribù locali. L’accordo concede alle autorità tribali e religiose di imporre la sharia (legge islamica) in cambio della pace. I taleban “hanno preso l’impegno di osservare una tregua permanente, e noi faremo lo stesso”, ha detto Syed Mohammad Javed, rappresentante del governo nel distretto di Malakand, dove si trova la Valle dello Swat. Ma dopo qualche ora il capo talebano locale , Maulana Fazlullah, puntualizza sulla sua emittente Fm clandestina: “Abbiamo sentito che il governo ha annunciato una tregua permanente, ma noi abbiamo annunciato una tregua di dieci giorni e prenderemo in considerazione una sua estensione quando scade”. La tregua di dieci giorni fu offerta dai taleban domenica scorsa, in vista della firma dell’accordo, avvenuta il giorno dopo. Islamabad ha scelto di congelare così un conflitto locale, uno dei vari con cui l’esercito contende i territori tribali agli integralisti, che evidentemente sentiva di non poter vincere. E che in meno di due anni fa fatto almeno 1.200 morti e centinaia di migliaia di sfollati. Per chiudere il suo fronte interno più caldo ha scelto un compromesso che ha allarmato i governi occidentali che evocano un pericoloso precedente, capace di incoraggiare gli integralisti di altre regioni, e temono un nuovo santuario per i taleban che imperversano in Afghanistan. Ma ora su distretto torna la morsa d’acciaio della sharia. Già quando l’accordo fu firmato i contraenti annunciarono che “tutte le leggi contrarie alla sharia saranno abolite e la giustizia sarà applicata sulla base della legge coranica”. Il governatore del distretto, Javed, ha detto che ora “si stanno compiendo sforzi” per convincere i taleban a permettere la riapertura delle scuole per le ragazze, dopo che gli integralisti, sulla falsariga di quanto fanno i loro confratelli afghani, hanno bruciato centinaia di scuole femminili.

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Ucciso giornalista nella valle dello Swat

Un giornalista pachistano della televisione privata Geo TV, e’ stato ucciso stasera a Matta, nella regione nord occidentale pachistana dello Swat. Lo riferisce la stessa televisione. Mosa Khankel si trovava in zona per seguire la ‘marcia della pace’ organizzata dal leader religioso Maulana Sufi Mohammed, partita da Mingora, capoluogo dello Swat, alla volta di Matta, dove il capo del Tahrik-e-Nifaz Shariat Muhammadi (TNSM) deve incontrare suo genero, il capo taleban Maulana Fazlullah, guida del gruppo terrorista Tahrik-e-Taliban. Il ministro dell’informazione Sherry Rehman ha condannato l’omicidio, assicurando che la giustizia prendera’ provvedimenti contro i colpevoli.

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