Coloro che hanno paura di volare potranno presto recarsi a pregare, poco prima dell’imbarco, in un tempio, attualmente in costruzione nelle vicinanze dell’aeroporto di Delhi. La costruzione del tempio, dedicato al dio scimmia Hanuman, e’ iniziata lo scorso mese di agosto lungo la superstrada che collega Delhi a Gurgaon e che conduce anche all’aeroporto. ”Il tempio – spiega Arun Arora, portavoce della societa’ per lo sviluppo e la gestione dell’aeroporto di Delhi che ha in carico la costruzione del tempio – sara’ pronto e aperto al pubblico entro due, tre mesi al massimo. Il tempio si trovera’ nell’aeroporto ma non nel terminal, cosi’ da essere accessibile a tutti”. Nei pressi dell’aeroporto internazionale Indira Gandhi di Delhi, in corrispondenza con l’inizio della pista di atterraggio, c’e’ gia’ una statua molto alta del dio Shiva, con delle luci alla sommita’ del suo tridente. Molti piloti si sono lamentati che la statua rechi pericolo alla fase di atterraggio, perche’ troppo alta e perche’ si trova a poche centinaia di metri dall’inizio della pista. Le autorita’ indiane, per questo, anziche’ spostare la statua, hanno spostato la via aerea utilizzata per l’approccio e l’atterraggio nella nuova pista, realizzata nell’ambito del rinnovamento dell’aeroporto di Delhi.
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Un tempio in aeroporto per chi ha paura di volare
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Si prega nei templi indù per scacciare crisi finanziaria
Centinaia di persone si sono raccolte per un rito indù in una città dell’India orientale per impetrare interventi che pongano rimedio alla crisi finanziaria globale. Lo hanno riferito gli stessi organizzatori dell’iniziativa. Il rito – cui hanno partecipato 131 officianti – è stato compiuto proprio nel momento in cui la rupia ha raggiunto il suo livello più basso nei confronti del dollaro e la borsa è crollata dell’11 per cento in un solo giorno. La cerimonia, alla presenza di centinaia di fedeli, ha avuto luogo in un tempio sulla spiaggia di Puri, nello stato dell’Orissa. Le preghiere e gli inni, dopo una processione, sono stati rivolti alla dea della abbondanza, Laxmi. alla quale sono stati offerti fiori mentre veniva bruciato legno di sandalo.
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Calca in tempio hindù, 180 morti
Non sono ancora chiare le circostanze della tragedia di oggi in India, dove stamane almeno 180 persone (circa 140 secondo altre fonti) sono morte nella calca infernale prodottasi quando una enorme folla di fedeli e’ scappata all’improvviso da un tempio indu’. Secondo la ricostruzione fatta on line sul proprio sito (ripresa anche da diverse televisioni indiane) dal Times of India, piu’ diffuso quotidiano indiano, stamattina intorno alle 6 si era gia’ formata una coda di pellegrini lunga 2 chilometri, dinanzi alle porte del Chamunda Devi Temple, un tempio dedicato alla dea Durga, situato nel complesso del Mehrangarh fort, l’ex palazzo del Maharaja di Jodhpur costruito nel 15mo secolo e che sovrasta dall’alto la citta’ dello stato nord occidentale indiano del Rajasthan. Secondo fonti di polizia citate dal Times of India, non appena le porte del tempio si sono aperte, dalla fila degli uomini (in India in molti posti le file vengono divise per sesso) si e’ cominciato a spingere, fino a rompere le barriere di protezione, un muro e le porte del tempio. A quel punto c’e’ stato un black out che ha fatto pensare a una bomba. Nel fuggi fuggi che ne e’ scaturito, molti fedeli sono scivolati giu’ dalla collinetta che ospita il tempio e il forte, mentre diversi hanno calpestato altre persone. Nella fila delle donne, invece, non c’e’ stato nessun problema, anche se molte di queste sono rimaste schiacciate dalla calca degli uomini. La polizia e’ intervenuta solo dopo diverse ore. I feriti oltre 250, sono stati trasportati negli ospedali della zona, dove, poco dopo, e’ arrivata la richiesta di sangue e ossigeno. Il numero delle vittime e’ aumentato vertiginosamente anche perche’ molti feriti sono stati trascinati via dai loro parenti e solo successivamente portati in ospedale. Alcune fonti di stampa riferiscono che la folla sarebbe scappata all’arrivo di un politico la cui scorta avrebbe allontanato i pellegrini facendo temere una bomba. I pellegrini, circa 10.000 secondo il Times of India tra i quali molte donne, si erano recati stamattina al tempio di buon ora, all’inizio della festa di Navaratri, i nove giorni sacri dedicati alla dea Durga, dea della potenza che come Kali e’ incarnazione di Parvati, la moglie del dio della distruzione Shiva. Secondo la tradizione induista, durante questi nove giorni le donne digiunano e pregano per la salute del marito. La festa porta poi al Diwali, che e’ considerato un mix di Natale e Capodanno per gli induisti. Nello scorso mese di agosto, 150 pellegrini erano morti per un motivo analogo nel tempio induista di Bilaspur, alle pendici dell’Himalaya.
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150 fedeli schiacciati dalla folla in tempio hindu
Sono almeno 150 i pellegrini schiacciati della folla che stamattina e’ scappata da un tempio del nord dell’India alle pendici dell’Himalaya, temendo una slavina di fango o un attentato. Erano circa le 10 del mattino quando oltre 25 mila fedeli stavano affollando il tempio e le vie d’accesso al Naina Devi, uno dei templi hindu’ piu’ venerati dell’India, che si trova nei pressi di Bilaspur, nello stato settentrionale dell’Himachal Pradesh, a 160 km dalla capitale Shimla, alle pendici dell’Himalaya. I pellegrini, per lo piu’ fedeli dell’Himachal Pradesh e del Punjab, erano andati a venerare la moglie del dio Shiva nella seconda giornata del festival a lei dedicata, quando la ringhiera della strada d’accesso al tempio, a 400 metri dalle porte del santuario, e’ crollata sotto il peso della folla. Pensando ad una bomba o ad una slavina, dal momento che sin dal primo mattino aveva piovuto, una folla impazzita e spaventata e’ scappata dal tempio prendendo d’assalto la piccola strada d’accesso, sulla quale migliaia di pellegrini stavano risalendo per andare a pregare. La folla che scappava dal tempio si e’ scontrata con quella che era in coda per risalire e raggiungere il luogo di preghiera. Centinaia di fedeli sono stati buttati dalla scarpata. Decine quelli invece schiacciati dalla folla impaurita e inferocita. La polizia, che nel comunicato ufficiale parla di 123 morti totali, ha contato almeno 40 bambini tra le vittime schiacciate dalla folla che e’ scappata noncurante dei vicini. Proprio i bambini, insieme a donne e anziani, rappresentano il maggior numero di vittime. Le piccole vittime sono state tirate via con forza dalle loro madri e schiacciate dalla folla. Sulla strada, sono rimasti oggetti votivi, abiti e sangue. Molti degli oltre 60 feriti sono fedeli che hanno cercato di scansare la folla impazzita lanciandosi nella scarpata. Alcuni feriti versano in gravi condizioni e le autorita’ temono per questo che il numero delle vittime possa aumentare. Nella sua corsa, la folla impazzita ha travolto anche alcune auto ed altri mezzi che erano parcheggiati all’inizio della salita al tempio. La polizia di Bilaspur ha raccolto i corpi delle vittime e li ha distesi nello spiazzo dinanzi alla salita di quattro chilometri verso il tempio, dove i familiari hanno riconosciuto i loro congiunti vittime della folla. Le autorita’ locali si sono trovate impreparate a fronteggiare l’evento. Mai come oggi, secondo giorno del festival di dieci giorni dedicato alla moglie di Shiva, c’erano stati cosi’ tanti fedeli. Ieri, all’apertura del pellegrinaggio, erano stati non piu’ di 15000 i pellegrini che avevano venerato il Naina Devi (dal sanscrito l’occhio della dea), il luogo dove, secondo la tradizione, un occhio di Sati, incarnazione della moglie di Shiva, e’ caduto mentre il dio eseguiva la sua danza della distruzione. Casi del genere sono frequenti in India: a luglio 6 persone rimasero schiacciate dalla folla in Orissa, mentre nel gennaio 2005 furono 330 le vittime della folla nei pressi di Satara, a 300 km da Mumbai, nello stato centrale del Maharastra.
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