Una missionaria laica è morta nell’incendio appiccato da estremisti indù a un orfanotrofio in un villaggio nel distretto di Bargarh, nello stato dell’Orissa, nell’India orientale. Ecco la ricostruzione di monsignor Joseph Babu, portavoce della Conferenza episcopale indiana. “Quando sono state appiccate le fiamme i bambini non si trovavano nell’edificio. Solo la donna si trovava in una delle due camere incendiate ed è rimasta ustionata nel tentativo di scappare” ha detto monsignor Babu, confermando che da sabato sera si sono susseguiti nella zona numerose aggressioni contro istituzioni religiose e caritatevoli cristiane (come oratori e centri pastorali), ma anche case di singoli fedeli. Disordini che hanno provocato il ferimento anche di altri due sacerdoti e di una suora; “La suora era in un centro pastorale nel distretto di Kandhamal quando è stata aggredita e picchiata” ha aggiunto il portavoce dei vescovi indiani riferendosi alla religiosa che secondo alcune fonti sarebbe stata violentata dai suoi aggressori. Gli scontri sono seguiti all’uccisione di un leader religioso induista sabato sera, del cui omicidio è stato accusata la comunità cristiana.