Uomo o donna? Scoppia la polemica a Berlino. Ma, prima, c’era stata in India

Come mi capita spesso, sono in giro con gli amici afteriani ad accreditare gente. Mi trovo ai campionati mondiali di atletica di Berlino, ed è da poco scoppiato il caso della Sudafricana Caster Smenya, vincitrice degli 800 donna, che molti credono essere un uomo. Sulla cosa si è espressa come al solito benissimo, Emanuela Audisio, l’inviata di Repubblica.

Caster Semenya (foto AP)

Caster Semenya (foto AP)


La storia mi ha fatto venire alla mente una analoga che aveva come protagonista una indiana, vincitrice della medaglia d’argento ai giochi asiatici, scoperta essere poi un uomo. Quando le hanno ritirato la medaglia, ha tentato il suicidio. Di seguito gli articoli scritti all’epoca.

Santhi Soundararajan

Santhi Soundararajan

GIOCHI ASIATICI: ATLETA INDIANA E’ UOMO, SCOPPIA UN GIALLO A PRECEDENTE TEST ERA DONNA: IN ARRIVO SQUALIFICA E VIA MEDAGLIA (ANSA) – NEW DELHI, 18 DIC 06 – Una atleta indiana, arrivata, seconda nella finale degli 800 metri dei Giochi Asiatici conclusisi il 15 dicembre a Doha in Qatar, non ha superato il test genetico che avrebbe chiarito il suo sesso. Santhi Soundararajan, venticinquenne atleta di Chennai, nello stato meridionale del Tamil Nadu, gia’ una volta era stata sottoposta ad un test genetico ai precedenti Giochi in Corea, per verificare la sua appartenenza al genere femminile. In quella occasione, dopo aver vinto la medaglia d’argento, il test, che non e’ obbligatorio, chiari’ che Santhi era una donna. A Doha, secondo quanto riferiscono i vertici della commissione medica dell’Associazione Olimpica Indiana, il test ordinato su Shanti dopo le proteste di alcune avversarie, avrebbe dimostrato che Shanti in realta’ e’ un uomo. La sportiva, dichiarata atleta dell’anno duranti gli ultimi campionati indiani a Delhi, sta per essere squalificata, come capito’ nel 1999 ad una giocatrice di calcio della nazionale indiana, e privata della medaglia d’argento. Il caso sta assumendo contorni politico-sociali, in quanto l’atleta proviene da una famiglia poverissima e lo stato del Tamil Nadu, per onorarla della medaglia, gli ha gia’ consegnato un premio in denaro pari a 30 mila euro piu’ una televisione. Shanti ha dichiarato di sentirsi la vincitrice della gara degli 800, disputata a Doha il 9 dicembre scorso, soffiatale per due secondi da un’atleta del Bahrain. (ANSA)

Santhi Soundararajan alla premiazione di Doha

Santhi Soundararajan alla premiazione di Doha

ATLETICA: INDIA; TENTA SUICIDIO DOPO FALLITO TEST SESSUALE – (ANSA) – NEW DELHI, 5 SET 07 – E’ in gravi condizioni Santhi Soundararajan, venticinquenne atleta di Chennai, nello stato meridionale del Tamil Nadu, famosa in India per aver vinto la medaglia d’argento negli 800 metri ai giochi asiatici dello scorso dicembre a Doha in Qatar, ma ancor di piu’ per aver fallito un test che stabiliva il suo sesso. L’atleta era al centro di polemiche perche’, pur correndo come donna, erano sempre stati avanzati dubbi sulla sua sessualita’. Al termine dei giochi, dopo non aver superato il test genetico che avrebbe chiarito il suo genere, la sua medaglia le era stata tolta. Gia’ una volta era stata sottoposta ad un test genetico ai precedenti Giochi in Corea, per verificare la sua appartenenza al genere femminile. In quella occasione, dopo aver vinto la medaglia d’argento, il test, che non e’ obbligatorio, chiari’ che Santhi era una donna. A Doha, secondo quanto riferirono i vertici della commissione medica dell’Associazione Olimpica Indiana, il test ordinato su Shanti dopo le proteste di alcune avversarie, avrebbe dimostrato che Shanti in realta’ e’ un uomo. La sportiva, dichiarata atleta dell’anno durante gli ultimi campionati indiani a Delhi, era stata per questo test fallito, squalificata, come capito’ nel 1999 ad una giocatrice di calcio della nazionale indiana, e privata della medaglia d’argento. Poco fa l’atleta ha assunto del veleno ed ora si trova in gravi condizioni nell’ospedale di Pudukottai, nei pressi di Chennai. Il caso aveva assunto anche contorni politico-sociali, in quanto l’atleta proviene da una famiglia poverissima e lo stato del Tamil Nadu, per onorarla della medaglia di Doha, le aveva consegnato, prima del test fallito, un premio in denaro pari a 30 mila euro piu’ una televisione. (ANSA)

Santhi Soundararajan

Santhi Soundararajan

8 commenti

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8 risposte a “Uomo o donna? Scoppia la polemica a Berlino. Ma, prima, c’era stata in India

  1. Marchino

    Penso che dovrebbero introdurre come prassi, il test genetico a priori per tutte le vincitrici donne, come il test anti-doping che immagino si faccia già a priori per tutti i “medagliati” ; questo dovrebbe evitare sia il presentarsi alle gare con diversa identità e sia le polemiche successive…

  2. Sono d’accordo sul non far diventare questa persona (ragazza, ragazzo, boh?) un fenomeno da circo. Sono anche d’accordo sul fatto che si dovrebbe controllare prima. Pero’, se si arriva a una situazione del genere, in cui il sospetto e’ molto forte, allora bisogna riparare. Certo, Caster ha diritto di essere cio’ che vuole, soprattutto se viene da un paese che ha reso praticabile il cambio d’indentita’ sessuale. Caster, quindi, puo’ scegliere liberamente se essere uomo o donna: ma se era nata uomo, non puo’ scegliere di partecipare a una competizione femminile, solo perche’ si e’ fatta trasformare l’uccellino in passerina. E’ una grave scorrettezza morale, perche’ una donna, in media, possiede il 65% delle capacita’ fisiche di un uomo, il che fa una gran bella differenza in pista. No?

    Se poi fosse veramente donna, allora tanto di cappello, perche’ abbiamo scoperto un’atleta formidabile.

  3. Tuttoqua, sono d’accordo. Infatti, dopo averlo visto dal vivo, mi sono convinto che Bolt sia un marziano. O, comunque, qualcuno da un altro pianeta.

  4. Ah beh, per Bolt ho finito gli aggettivi. Mi ricordo di essermi emozionato cosi’ solo per un altro atleta: Michael Johnson alle olimpiadi di Atlanta nel 1996.

  5. Bolt è semplicemente armonioso

  6. Marchino

    Avete sentito che il “generale caster” alla fine dopo pochi test si è scoperto che è un ermafrodite
    (ha tutti e due i sessi) con l’apparto maschile
    nella parte interna … e non mi dire che non lo sapeva oppure volutamente non ha mai fatto dei test inerenti…. ovviamente l’informazione era privata ma la notizia da qualcuno è trapelata…

  7. Miriam

    In realtà Santhi Soundarajan era affetta da Sindrome di Morris, o sindrome da completa insensibilità agli androgeni (CAIS) ovvero possedeva un DNA maschile (XY), ma l’Y manca di una piccolissima parte del cromosoma che determina il fenotipo maschile, dunque fenotipicamente l’atleta era effettivamente una donna anche se priva di utero e ovaie.
    Questo fenomeno interessa un neonato su 13mila, quindi dubito che Santhi fosse a conoscenza di questa sua condizione. In ogni caso le persone affette da questa sindrome, nella quasi totalità dei casi, sono dal punto di vista anatomico, psicologico e legale delle donne. Quindi trovo assolutamente ingiusta la scelta di togliere a questa atleta la sua meritatissima medaglia.

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