L’Isi, Inter-Services Intelligence, e’ il famigerato servizio segreto pachistano da sempre associato a molti crimini che hanno scosso il subcontinente e gli stati limitrofi negli ultimi anni. Oltre 10000 sarebbero i suoi agenti, esclusi gli informatori. Fondato nel 1948, all’indomani della separazione del Pakistan dall’India, il servizio segreto pachistano negli anni ’50 divenne sempre piu’ legato al presidente di turno, staccato da qualsiasi controllo e soprattutto utilizzato per scopi politici, come indagini nei confronti di avversari politici del presidente. Nel corso degli anni, l’Isi ha acquistato sempre maggiore potere, tanto da essere chiamata ”lo stato nello stato”, definizione usata spesso anche da Benazir Bhutto. Dopo una riorganizzazione nel 1967, l’Isi, infatti, e’ stata impiegata durante le guerre con l’India, aiutando i militanti in Kashmir, ed altri conflitti nell’area. Ma, soprattutto, in Afghanistan, a seguito dell’invasione sovietica. Qui, foraggiati dalla Cia, gli agenti dell’Isi hanno tenuto moltissime operazioni coperte ed hanno addestrato i mujaheddin e i talebani, aiutando questi ultimi a salire al potere. I legami con i talebani sono ritenuti in piedi ancora oggi, tanto che c’e’ la convinzione che agenti dell’Isi informino i talebani degli attacchi americani attraverso aerei senza pilota, nella zona occidentale del Pakistan. Ma l’Isi, soprattutto sotto Musharraf, ha assunto contorni ancora piu’ oscuri. L’ex presidente e generale, nominando ai vertici del servizio suoi amici generali, si e’ assicurato i loro servigi, impiegandoli non solo nelle battaglie politiche di Musharraf, ma anche in operazioni terroristiche in India e in altri paesi. La mano dell’Isi e’ accertata negli attacchi a Mumbai del novembre dell’anno scorso ed e’ ritenuta molto probaile nell’attentato di quest’anno all’ambasciata indiana a Kabul e negli attentati alla metropolitana di Londra del luglio 2005. Dopo Musharraf, il capo dell’esercito, che comunque era stato nominato dall’ex presidente ed era il suo secondo, ha cambiato i vertici dei servizi, nominando un altro generale a se vicino, ancora oggi alla guida dell’Isi. Il governo pachistano ha tentato invano piu’ volte di controllare l’Isi. L’ultima volta, nel settembre dell’anno scorso, si e’ cercato, senza successo, di portare il controllo dell’Isi sotto il ministero degli interni e non sotto il capo di stato maggiore.
A costo di suonare ripetitivo, ma io insisto nel dire che con sette o otto testate strategiche piazzate nei punti giusti e detonate all’unisono…